Fiemme, Fassa e Cembra
Lona Lases: abolito il contributo comunale sull’uso del porfido e inserita una nuova facoltà al regolamento del civico consesso

Importanti novità sono emerse qualche sera fa al termine del consiglio comunale di Lona Lases.
A cominciare proprio da una modifica al regolamento dello stesso, per cui assessori e consiglieri hanno deciso all’unanimità di aggiungere la facoltà del collegamento da remoto. «Il consiglio sarà sempre in presenza, ma se per cause naturali (malattia, sovrapposizione di impegni lavorativi inderogabili) un assessore o un consigliere non può presenziare fisicamente alla seduta, tramite un apposito link lo può fare dal luogo in cui si trova. Chiaramente, qual ora ne abbia la disponibilità» rammenta il sindaco, Antonio Giacomelli, nel far presente che questa esigenza nasce «perché quando siamo stati eletti come giunta, un consigliere per problemi di salute si è perso le prime sedute consiliari. Al momento ci siamo organizzati così, grazie al supporto di Trentino Digitale. Ma se in futuro riuscissimo a rendere pubbliche tutte le nostre sedute, sarebbe un’ulteriore conquista della trasparenza e pure un incremento della democrazia.»
Degli otto punti contenuti nell’ordine del giorno, ha destato molto interesse ed attenzione pure l’abolizione del contributo comunale sull’uso del porfido. «Nel 2000 vigeva un regolamento: chi usava porfido locale in ambito privato poteva accedere ad un contributo – spiega il primo cittadino –. Allora il comune era ricco e, assieme agli stessi cavatori, poteva permettersi di concedere delle sovvenzioni ai commissionari. Un provvedimento il cui auspicio puntava all’utilizzo della pietra locale.»
Attualmente la situazione è molto diversa. «Cave attive sul suolo comunale non ce ne sono più e anche le risorse, attualmente, sono assenti – la confidenza –. La corte dei conti ha fatto un rilievo su un identico regolamento di un comune limitrofo. Quindi per evitare danni con l’erario, abbiamo annullato in auto tutela questo regolamento»
In tema di bilancio, oltre qualche capito di spesa, la voce più consistente riguarda la richiesta di rimborso per spese legali, avanzate da ex amministratori, per procedimenti penali dai quali sono stati scagionati.
Ma la legge stabilisce che comunque si devono rimborsare. La cifra in questione è pari a 70.000 euro «che però vanno a tagliare risorse per i servizi alla comunità» la nota di chiusura del sindaco.
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