Trento
Via libera al disegno di legge sui plateatici

Approvato all’unanimità dalla Terza commissione oggi pomeriggio il ddl n. 5 sui plateatici degli esercizi pubblici.
Disegno di legge firmato dall’assessore Gottardi che recepisce la proroga per tutto il 2024 delle norme statali introdotte nel periodo Covid.
Si legifera recependo la legge nazionale, ha affernato il dirigente Roberto Andreatta, perché la Pat non ha competenze sulla concorrenza e quindi l’adeguamento è obbligatorio.
Al termine della proroga si tornerà alla competenza dei comuni sui regimi di tutela paesaggistica, anche se anche con questa legge non vengono escluse le autorizzazioni comunali.
Lucia Coppola (Verdi – Sinistra) ha ricordato che l’apertura di spazi all’aperto è diventata una buona abitudine, ma attraverso i regolamenti si dovranno porre limiti perché i locali evitino di installare strutture inadeguate. Insomma, per Coppola, i regolamenti dovranno essere improntati all’equilibrio.
Roberto Stanchina (Campobase) ha affermato che va posta molta attenzione ai centri storici e ai nuclei di antica origine dove si possono avere problemi con il patrimonio artistico. Ma i regolamenti dovranno avere un carattere dinamico e tenere conto della realtà, ormai vitale per molte aziende, introdotta dal Covid. Stanchina ha però ricordato che siamo alla terza proroga delle norme di semplificazione per i plateatici e andrebbe fatta pressione sul Governo perché nel 2025 si arrivi alla normalità. Altro tema affrontato dall’esponente di Campobase quello dell’omogeneità dei regolamenti comunali. Servirebbe, insomma, un regolamento standard per dare uniformità di criteri e alleggerire gli interventi burocratici e di controllo.
Michela Calzà (Pd) ha detto che l’imminenza della stagione turistica ci obbliga a tenere conto dell’urgenza di questa proroga, ma c’è la necessità di tornare ad un regime di normalità e quindi al controllo del territorio con gli strumenti consueti. Non si può negare che l’impatto estetico di molti plateatici c’è, ha aggiunto, e quindi vanno individuati gli strumenti per evitare danni al patrimonio culturale e paesaggistico.
Vanessa Masè (La Civica) ha sottolineato l’importanza di mettere in campo linee guida in tempi rapidi per dare il tempo agli operatori economici di adeguarsi nell’arco del 2024.
Andreatta, infine, ha ricordato che, seppur in un regime semplificato, il sovrintendente può comunque intervenire a tutela dei beni architettonici.
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