economia e finanza
Migliora il clima di fiducia dei consumatori trentini anche se prevale il pessimismo
Bort: «Preoccupazione delle famiglie e tassi che non scendono»

In febbraio l’indice del clima di fiducia dei consumatori trentini si è attestato su un livello superiore di 4,4 punti rispetto alla precedente rilevazione di novembre (da -26,4 all’attuale -22,0). Il valore è quindi migliorato, ma si mantiene su livelli ancora piuttosto negativi e presenta una certa distanza da quelli riscontrati in altri territori.
In Trentino l’indice del clima di fiducia si conferma infatti più basso rispetto a quello registrato a livello nazionale ed europeo. In Italia il dato è pari a -15,9 punti e si pone in linea con quello osservato nell’Ue a 27 Paesi, che raggiunge il valore di -16,0.
Leggermente migliore il dato della Germania (-14,3) e, ancora di più quello del Nord Est dove l’indice è pari a -12,1, con una differenza di quasi 10 punti rispetto al dato trentino.
Se si considera la precedente rilevazione, il lieve rialzo dell’indice è da imputare, in particolare, al miglioramento delle aspettative dei consumatori in merito all’andamento dell’economia provinciale nei prossimi 12 mesi e a quelle sulla futura situazione economica della propria famiglia. Rimangono stabili, invece, le previsioni di spesa relative all’acquisto di beni durevoli, come ad esempio elettrodomestici e mobili.
Le attese sull’andamento dell’economia locale nei prossimi dodici mesi sono in miglioramento rispetto alla scorsa rilevazione, ma oltre la metà del campione (51,5%) esprime ancora valutazioni negative e si aspetta un peggioramento della situazione.
Anche le previsioni, a un anno, sulla situazione economica della propria famiglia si mantengono complessivamente negative, ma i giudizi sfavorevoli evidenziano una contrazione, passando dal 49,9% di novembre al 40,6% di febbraio, mentre le prospettive di stabilità si assestano al 40,6%, in calo rispetto al 43,7% della precedente rilevazione. I giudizi positivi si confermano residuali (1,9%) e sostanzialmente invariati.
Le intenzioni di acquisto di beni durevoli, come ad esempio elettrodomestici e mobili, sono per lo più stabili: sale di 3,5 punti percentuali la quota dei consumatori propensi ad aumentare la spesa nei prossimi dodici mesi (10,6% dal 7,1% di novembre) e diminuisce quella di coloro che dichiarano di voler spendere un po’ meno (26,7% invece di 30%). I valori associati alla volontà di ridurre gli acquisti si mantengono comunque su livelli ancora elevati e, considerati unitariamente, si assestano al 36,3%.
Con riferimento alla scelta di acquistare una casa o di avviare dei lavori di ristrutturazione, gli orientamenti dei consumatori rimangono per lo più stabili rispetto a novembre e resta elevata la percentuale di coloro che non intendono investire in tal senso.
Guardando invece alla propensione all’acquisto di un nuovo veicolo, i trentini sembrano seguire un trend diverso rispetto a novembre. Diminuisce infatti di oltre 8 punti la percentuale dei consumatori che con certezza non intendono acquistare un’auto (da 65,9% a 56,7%) e aumenta leggermente la percentuale di quelli che invece stanno prendendo in considerazione l’ipotesi di acquisto.
I consumatori esprimono infine opinioni più ottimistiche in merito al futuro andamento del mercato del lavoro. Rispetto alla rilevazione di novembre, diminuisce di oltre 10 punti la percentuale di coloro (24,8% da 34,7%) che esprimono un certo pessimismo rispetto all’andamento della disoccupazione, allo stesso tempo, aumenta la quota di chi prevede un calo (da 4,4% a 7,0).
“È evidente che l’inflazione, seppur in rallentamento, e il conseguente calo del potere di acquisto continuano a rappresentare alcuni dei principali motivi di preoccupazione per le famiglie – commenta Giovanni Bort, Presidente della Camera di Commercio di Trento -. Ai prezzi ancora elevati dei beni alimentari e dei prodotti di uso quotidiano si aggiunge, inoltre, l’atteggiamento di eccessiva prudenza della Bce che ritarda ulteriormente il percorso di abbassamento dei tassi di interesse”.
L’indice del clima di fiducia è un valore numerico (NON una percentuale) calcolato sulla base delle risposte fornite dai consumatori sui seguenti quattro aspetti: andamento dell’economia locale nei prossimi 12 mesi; giudizi sulla situazione economica della propria famiglia negli ultimi 12 mesi; evoluzione della situazione economica della propria famiglia nei prossimi 12 mesi; previsione di acquisto di beni durevoli (elettrodomestici, prodotti elettronici e mobili) nei prossimi 12 mesi.
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