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Trento

Welfare per bambini, ragazzi e famiglie: 8,85 milioni per i prossimi 3 anni

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Tre linee di intervento (spazi di comunità, giovani, relazioni familiari) che prevede un sistema integrato di servizi diffusi e radicati sul territorio, dalla consulenza ai genitori agli spazi di aggregazione, dal supporto allo studio ai laboratori musicali, teatrali o artistici. Obiettivo: rispondere non solo ai bisogni tradizionali ma anche a quelli nuovi e urgenti. 17 i soggetti del terzo settore coinvolti nella coprogettazione, decine i partner di sostegno coinvolti nella realizzazione delle iniziative.

È una vera rivoluzione non solo organizzativa quella che investirà a breve il welfare per bambini, ragazzi e famiglie nel territorio della Val d’Adige. Dal primo settembre 2023 al primo agosto 2026, tutti i servizi erogati saranno infatti il frutto di un lavoro di coprogettazione che ha coinvolto il Comune con il supporto del Centro Servizi Volontariato e ben 17 soggetti del terzo settore raggruppati in tre Associazioni temporanee di scopo, una per ognuna delle linee di intervento: la prima riguarda gli spazi aperti di comunità con capofila Progetto 92, la seconda gli interventi per e con le famiglie che fa capo all’associazione Ama auto mutuo aiuto, la terza per e con adolescenti e giovani con capofila Appm, Associazione provinciale per i minori.

Ammontano 8 milioni e 850 mila euro le risorse investite dal Comune nel triennio, che mette a disposizione anche alcune sedi per le iniziative.

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Il nuovo sistema integrato di servizi costruito dai partner non è la mera riproposizione di quello esistente: l’obiettivo che il gruppo di lavoro si è posto è infatti quello di rispondere non solo ai bisogni tradizionali, ma anche a quelli nuovi, attuali ed urgenti, dell’età evolutiva e delle famiglie.

L’altra caratteristica del progetto è l’equità tra i territori: partendo dalla ricognizione dei servizi esistenti, sono state pianificate nuove iniziative nelle zone meno coperte cercando di intercettare e dare risposta a bisogni sociali fino a oggi rimasti sotto traccia. Mettendo a sistema e inserendo in un’unica cornice progettuale servizi, spazi e competenze, si realizzano luoghi di ascolto diffusi a cui rivolgersi per chiedere supporto, aiuto e interventi specifici.

Il disagio sociale è cambiato, è diventato più complesso e frammentato. Dunque doveva cambiare anche la nostra rispostaspiega l’assessora al Welfare Chiara MauleNon potevamo più proporre servizi settoriali, che non si parlano tra di loro: c’era bisogno di un piano integrato, capace di guardare per esempio non solo al bisogno del bambino ma anche alle difficoltà della rete familiare. Credo che solo tra un paio d’anni avremo la consapevolezza della portata di questa rivoluzione che valorizza e mette a sistema le risorse pubbliche insieme alla conoscenza del territorio e alle tante professionalità del Terzo settore”.

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Spazi aperti di comunità. Si tratta di un insieme di servizi, interventi e opportunità rivolti a bambini e ragazzi di età compresa fra i 6 e i 17 anni ed alle famiglie, diffusi in maniera capillare sul territorio con 25 sedi di riferimento. Le attività riguardano il gioco, il supporto scolastico, l’esplorazione del territorio e delle sue opportunità.

Per le famiglie sono previste occasioni di confronto e di supporto di tipo conciliativo così come di aiuto nelle difficoltà anche pratiche legate alla quotidianità (supporto tecnologico, informazione). Le attività di interesse delle famiglie saranno promosse in collaborazione con la comunità locale.

Saranno attivati anche progetti innovativi quali ad esempio attività di service learning per gli studenti (attività che uniscono il servizio alla cittadinanza e l’apprendimento) e progetti di contrasto al ritiro sociale e alla dispersione scolastica. Il finanziamento a disposizione per questa linea di intervento ammonta a oltre 1,9 milioni di euro all’anno.

Interventi con le famiglie. Si tratta di interventi con finalità di prevenzione per favorire il benessere sociale, relazionale e psicologico. Le attività saranno svolte in tre luoghi fisici in 3 sedi principali dislocate a nord (in via Passirio 19), in zona centrale (via Torquato Taramelli 17) e a sud (in via Adamello, 2 presso la scuola materna Sant’Antonio) e in altre sedi alternative sul territorio o location all’aperto (come i parchi).

Tra le proposte, colloqui e percorsi di consulenza per singoli (maggiorenni), coppie, genitori, spazi di incontro libero o strutturato e guidato per favorire l’aggregazione e la condivisione tra famiglie, gruppi di confronto e auto mutuo aiuto, “gruppi di parola” per bambini e ragazzi, incontri e percorsi formativi, attività laboratoriali e ludiche, incontri o percorsi che coinvolgono genitori e bambini/ragazzi per un “fare condiviso”, incontri di promozione delle buone pratiche nei primissimi anni di vita (i fondamentali “primi 1000 giorni”), sportello sociale per offrire orientamento e supporto a persone che vivono in una condizione di vulnerabilità, mediazione familiare. Il finanziamento annuale per questa linea di intervento ammonta a 270 mila euro.

Interventi con i giovani. I destinatari sono i ragazzi e i giovani (anche in gruppi informali, tendenzialmente dai 14 fino ai 21 anni), e gli adulti che operano a stretto contatto con i ragazzi e giovani (quali ad esempio allenatori sportivi, artisti, gestori di locali, artigiani…). Il coinvolgimento attivo dei giovani nella progettazione è la caratteristica principale di questo ambito di attività. Saranno attivati luoghi di aggregazione in cui saranno offerti laboratori, musica, teatro, esperienze di gruppo, attività artistiche, sportive e di socializzazione. Tra le sedi utilizzate c’è quella dell’Area in via Manzoni, le sedi dei diversi partner di progetto e le scuole in cui vengono svolte attività.

Altre iniziative sono l’educativa di strada a favore di singoli e gruppi (informali) di ragazzi e giovani raggiunti nei loro contesti informali di ritrovo, percorsi, eventi ed attività sportive di tipo amatoriale, attività di accompagnamento allo studio e di supporto agli apprendimenti, laboratori su metodo e strategie di studio anche allo scopo di orientare le scelte scolastiche e prevenire l’abbandono scolastico, incontri con adulti che abitualmente operano a stretto contatto con i ragazzi e giovani (quali ad esempio allenatori sportivi, artisti, gestori di locali, artigiani, coach …), proposte in sinergia con le agenzie educative e gli istituti scolastici dove affrontare temi quali l’ascolto, la capacità di chiedere aiuto, l’importanza delle relazioni, della salute e di stili di vita sani. Il finanziamento annuale per questa linea di intervento ammonta a 752 mila euro.

Diciassette i soggetti del Terzo settore coinvolti nella coprogettazione: si tratta di Adam 099, Arianna, Carpe Diem, Geco, Gruppo Oasi, Kaleidoscopio, La Bussola, Progetto 92, Sos Villaggio del Fanciullo, Tre Fontane, Ama auto mutuo aiuto, Progetto 92, Alfid Associazione Laica Famiglie In Difficoltà; Appm Associazione Provinciale per i minori, Consultorio familiare Ucipem, Periscopio. Nella realizzazione degli interventi sono inoltre coinvolti anche decine di partner di sostegno.

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