Trento
Consiglio di Stato: altra sospensione della legge provinciale sul gioco d’azzardo
Dopo la sala in viale Verona anche quella di Via Milano riprenderà l’attività. Dino Rebek: «Fugatti incompetente»

Nuova vittoria delle aziende trentine legate al gioco. Dopo la bocciatura del provvedimento della provincia di Trento da parte del Consiglio di Stato che ha riguardato la Sala Giochi Admiral di Trento in Viale Verona (Qui l’articolo) arriva una nuova delibera che accoglie il ricorso (numero 9351) presentato dall’impresa individuale Antonio Villano che gestisce la sala giochi di via Milano.
Il consiglio di Stato presieduto dal giudice Ermanno De Francisco ha sospeso fino al 12 gennaio 2023 la legge provinciale che – dalla scorsa estate – vieta la presenza di slot machine entro 300 metri da luoghi sensibili è stata da parte degli imprenditori del gioco d’azzardo fortemente criticata e ha messo in ginocchio l’intero comparto e sulla strada circa 200 dipendenti.
Il Tribunale si prende altro tempo per decidere quindi. Con ogni probabilità si assisterà all’annullamento della legge fortemente voluta dal Governare Fugatti. Questo alla luce anche della nuova riforma delle legge sulle sale da gioco che sarà realizzata a breve e che quindi avrebbe comunque annullato il provvedimento della provincia di Trento.
Nei prossimi giorni con ogni probabilità verranno accolti tutti gli altri ricorsi e tutte le slot machine entreranno in funzione nuovamente.
Anche nella nuova sentenza il giudice spiega che bisogna certo garantire la salute dei cittadini e degli utenti definiti “sensibili“, ma bisogna anche tenere conto che (per colpa della pandemia) si è avuto di fatto poco più di un anno per capire cosa fare di queste attività nonostante il provvedimento fosse stato firmato 7 anni fa.
Sulla nuova sentenza sono arrivate le dichiarazioni pesantissime di Dino Rebek, (foto) proprietario dell’attività commerciale che ha vinto il ricorso e di altre dislocate in tutto il Trentino.
In un’intervista lo stesso Rebek aveva chiesto a Maurizio Fugatti il perchè «si fosse messo contro Salvini? Perché ha regalato 50 milioni di euro di tasse agli stati esteri? Perchè questa politica sbagliatissima e opportunista? Perchè da sempre la Lega combatte per il nostro settore ed invece il presidente del Trentino no? Perchè ha deciso di chiudere un comparto che porta legalità, sicurezza del giocatore e lavoro?»
«Vogliamo tornare a fare il nostro lavoro – spiegò allora Dino Rebek – noi non siamo criminali e portiamo legalità, le nostre aziende lavorano da oltre 20 anni in Trentino versando oltre 6 milioni di tasse dirette e indirette nelle casse del Trentino ogni anno, per un pugno di voti Fugatti ha trasformato il nostro lavoro in una sua personale campagna elettorale forse perchè come politico non ha nulla da dire»
Alla luce delle prime due accoglienze dei ricorsi da parte del Tar Rebek si leva alcuni sassolini dalla scarpe: «Ancora una volta i leghisti trentini con il loro presidente Maurizio Fugatti hanno dato prova di incompetenza e solo per raccattare un pugno di voti cavalcando il populismo e facendo causando solo danni per tutti».
E ancora: «la chiusura delle sale Giochi che rappresentano la legalità e sono controllate di Stato non fa altro che aiutare la criminalità e il gioco illegale, ma Fugatti non ha voluto nemmeno sentire le nostre spiegazioni a riguardo. La sua ordinanza è stata l’unica e in assoluto la più restrittiva in tutto territorio nazionale. Il ragionamento del presidente Fugatti allora andrebbe applicato anche ai bar e ai ristoranti che vendono alcolici oppore ai tabacchini che vendono sigarette. Questa è la logica del Presidente della provincia autonoma di Trento: È necessario chiudere tutto per risolvere problemi e lasciare sulla strada 250 persone rinunciando a milioni di euro di tasse che ricadevono sul territorio trentino e che invece transiteranno sui paradisi fiscali esteri grazie al gioco online. Un vero affare per il Trentino.» – conclude ironicamente Rebek
Sotto la sala giochi che ha vinto il ricorso e che riaprirà a breve
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