Trento
Muffa in casa, lite tra inquilina e locatore: di chi sono le responsabilità?

Quanto sta succedendo in una frazione vicino a Cimego purtroppo è quello che tutti noi chiamiamo «ordinaria amministrazione», visto che i casi del genere si moltiplicano di giorno in giorno.
F.M, 52 enne con problemi di salute, affitta un appartamento da un privato nei dintorni di Cimego pagando 360 euro di affitto mensile. All’inizio sembra tutto regolare.
Dopo qualche mese dall’insediamento comincia ad apparire la muffa in molte stanze dell’appartamento. Viene subito allertato il proprietario che nega ogni responsabilità dando la colpa alla 52 enne.
La casa, ubicata a circa 1000 metri di altezza, è senza cappotto, molto umida e con la caldaia a gasolio che l’inquilina si guarda bene dall’accendere a pieno regime per evitare di dover fare un mutuo per pagare le bollette.
Anche in questo caso inizia la tradizionale diatriba per decidere le possibili colpe.
La 52 enne dichiara di tenere tutti i giorni le finestre aperte per il ricambio d’aria, di riscaldare il necessario e di stendere i panni solo in soggiorno che è l’unica stanza dove non è apparsa la muffa.
Da ricordare che laddove l’infestazione da muffa sia inequivocabilmente imputabile a un difetto di costruzione, il locatore è chiamato a farsi carico dei danni insorti.
Per capire le ragioni dell’uno e dell’altro l’inquilina deve esigere dal locatore una valutazione o una perizia a cura di un esperto. La perizia deve essere eseguita da un tecnico in possesso di una termocamera, meglio se iscritto Odatech e certificatore energetico per i nuovi fabbricati. Il risultato della perizia mette fine a qualsiasi diatriba perché il risultato viene certificato. Sostanzialmente il perito è in grado di capire le dinamiche dell’apparire della muffa e rinoscerne le responsabilità.
È dimostrato da diversi studi che l’esposizione alle muffe e all’umidità in casa si associa alla maggiore presenza di sintomi respiratori, asma e danni funzionali respiratori. In particolare, come riferisce il Ministero della Salute, i risultati complessivi di studi su bambini di 6-12 anni hanno confermato la relazione tra la muffa visibile e la tosse notturna e diurna dei bambini e, nelle famiglie più affollate, la relazione con asma e sensibilizzazione ad allergeni inalanti.
Le patologie riconducibili alla presenza di muffa e, quindi, di spore vive disperse in aria, sono molteplici.
Vediamo insieme le principali: Allergie respiratorie: le spore possono scatenare reazioni allergiche ed infiammazioni alle vie respiratorie. La reazione allergica respiratoria può manifestarsi con rinite, tosse, raffreddore congiuntivite.
Rinite allergica: conosciuta anche come raffreddore allergico o raffreddore da fieno, si manifesta come infiammazione e congestione delle vie nasali, irritazione oculare, tosse, stanchezza e mal di testa.
Asma: è una malattia potenzialmente grave che si manifesta con intensa respirazione e sensazione di soffocamento.
Congiuntivite: si manifesta con palpebre rosse ed infiammate e lacrimazione abbondante.
Il contatto continuativo con le muffe può inoltre portare all’affaticamento fisico: ovvero dolori e rigidità muscolare, dolori alle articolazioni, sensazione di affaticamento, stanchezza e debolezza. A dermatiti: problemi dermatologici che comportano desquamazione della pelle, eruzioni cutanee e prurito ed alla difficoltà di concentrazione: è più difficile concentrarsi, con possibili effetti negativi sulla memoria, vertigini e mal di testa.
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