Trento
Rione della Portela: sono 12 anni che i residenti lottano contro un degrado sempre maggiore

Sono ormai dodici anni, i primi esposti risalgono al 2012, che i residenti del rione della Portela lottano contro il degrado che condiziona la loro vita quotidiana senza nessun risultato.
Solamente qualche temporaneo miglioramento accompagnato da fiumi di promesse da parte delle autorità. In queste notti l’ennesimo episodio.
Un soggetto fortemente alterato oltre a urlare, rompeva delle bottiglie di vetro contro le auto in sosta gettando a terra moto e biciclette che trovava sulla strada.
Ne seguiva un tempestivo intervento delle forze dell’ordine che presidiavano la zona per circa una mezz’ora e dopo che la pattuglia se ne è andata, tutto è ricominciato come se nulla fosse. C’è stato anche chi è sceso in strada per esporre il proprio disagio alle forze dell’ordine, al suo arrivo gli spacciatori si sono allontanati, è stato ascoltato e non è successo nulla.
Su quanto accaduto è stato presentato un esposto con la speranza che arrivi una reazione da parte delle autorità, ma scoramento e delusione sono diffusi. Una proposta sarebbe quella di inviare un esposto per Pec alla Questura per ogni episodio che si verifica nell’arco della giornata.
Le denunce sono state fatte in serie specialmente in relazione ai periodici atti vandalici che colpiscono le autovetture in sosta, col solo risultato di trasmettere un senso di impunità a chi commette quei vandalismi, a chi spaccia, a chi controlla il territorio anche con la violenza.
Il timore dei residenti è proprio questo: ritrovarsi con le strade controllate dai delinquenti che tutto possono fare senza conseguenze. Del resto il grido d’allarme è datato ed in dodici anni la situazione è progressivamente peggiorata e chi ci abita si sente vicino ad un punto di non ritorno.
Però nessuno vuole assistere passivamente al prevalere del degrado. Si pensa ad un pubblico incontro di denuncia; ad affrontare quei punti critici privati dove i proprietari possono intervenire in autonomia. Come nel caso della strada privata che porta alla “Casa della Giovane”.
Insomma nonostante tutto non c’è rassegnazione, ma voglia di reagire anche se molti sono convinti che un cambiamento netto possa arrivare solo con un fatto grave che ovviamente nessuno vorrebbe che accadesse, ma che la gente sente nell’aria in considerazione della tensione sempre maggiore che quotidianamente .
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