La Sfera e lo Spillo
Leao e Theo in disparte al cooling break, polemica e caos rossonero

Nella ripresa il Milan è sotto allo stadio Olimpico di Roma. La Lazio di Marco Baroni ha ribaltato il Diavolo in 5 minuti.
Riavvolgiamo il nastro. All’inizio del primo tempo il Milan sblocca lo score. Sugli sviluppi di un tiro dalla bandierina calciato da Pulisic, nel mucchio, spunta Pavlovic che di testa (al minuto 8) porta in vantaggio i rossoneri.
Il modulo 4-3-2-1 è disegnato da Paulo Fonseca con: Maignan tra i pali, la linea difensiva composta da Emerson Royal, Tomori, Palovic e Terracciano. Nel mezzo si collocano la coppia Fofana e Reijnders. Il trittico a supporto di Okafor è assemblato da Chukwueze, Loftus-Cheek e Pulisic.
La prima frazione è ben giocata dalla squadra di Paulo Fonseca. Gli undici esercitano un discreto possesso palla e limitano le folate laziali. Il ritmo è sostenuto, le manovre veloci e ficcanti.
Nella ripresa i Casciavit milanesi concedono la sfera e il campo ai biancocelesti. Con il passare dei minuti i capitolini prendono possesso del centrocampo e iniziano a macinare il gioco. La pressione è indiavolata, le giocate precise, letali.
Guendozi, Zaccagni e Dia la preparano, Nuno Tavares s’invola sulla fascia e crossa nel cuore dell’area di rigore dove Castellanos ben appostato scarica la palla nel sacco rossonero.
Marco Baroni predica calma, ma in pochi minuti, Zaccagni e compagni rimontano il Milan. Ancora, Nuno Tavares innescato da Zaccagni affetta la difesa rossonera e centra ne mezzo e Dia insacca. Lazio-Milan (1-2)
È il minuto 70. Il tecnico dei rossoneri rompe gli indugi e fa entrare 4 giocatori: Theo Hernandez, Musah, Leao e Abraham e al posto di Emerson Royal, Reijnders, Chukwueze e Okafor.
Dopo 30 secondi Leao imposta, Theo chiude lo scambio, Abraham rifinisce e suggerisce; l’inglese mette il portoghese davanti a Provedel che gonfia la rete. Lazio-Milan (2-2).
Qualche giro d’orologio e l’arbitro Massa di Imperia consente il cooling break. I giocatori del Milan rimangono attorno a mister Fonseca, tutti tranne Rafael Leao e Theo Hernandez.
Il giocatore portoghese e quello francese si posizionano dalla parte opposta del campo rispetto alla panchina del Milan.
È un atteggiamento poco rispettoso nei confronti del tecnico ma soprattutto dei compagni. Nel momento topico del match i due leader preferiscono alimentare a distanza una polemica sterile e poco costruttiva.
Vi sono dei momenti in cui i giocatori più rappresentativi devono dimostrare, una volta di più, attaccamento ai colori e riverenza nei confronti dello spogliatoio.
Nella vita come nel calcio vi è un detto: “i panni sporchi si lavano in casa”.
In riferimento alla vicenda Theo Hernandez a fine gara ha puntualizzato: ”No niente, solo che eravamo entrati da due minuti. Non è nulla contro l’allenatore e la squadra. Eravamo entrati da due minuti, non avevamo bisogno del cooling break. La gente parla dice cose non vere. Io e Rafa siamo con la squadra. Quello è l’importante”.
Ecco in dettaglio le partite della terza giornata di campionato:
Venezia-Torino (0-1)
Inter-Atalanta (4-0)
Bologna-Empoli (1-1)
Lecce-Cagliari (1-0)
Lazio-Milan (2-2)
Napoli-Parma (2-1)
Genoa-Verona (oggi ore 18.30)
Fiorentina-Monza (oggi ore 18.30)
Udinese-Como (oggi ore 20.45)
Juventus-Roma (oggi ore 20.45)
Emanuele Perego www.emanueleperego.it www.perego1963.it
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