Le carte processuali sul Vajont resteranno a Belluno

“I 5205 documenti processuali relativi alla tragedia del Vajont saranno custoditi permanentemente presso l’Archivio di Stato di Belluno” ha annunciato il sottosegretario alla Cultura, Gianmarco Mazzi.

Il sindaco di Longarone e presidente della Provincia di Belluno, Roberto Padrin, ha accolto la notizia come un’importante iniziativa per preservare la memoria del disastro. Ha inoltre confermato che, grazie alla conclusione del processo di digitalizzazione durato 17 anni, la documentazione sarà presto accessibile online.

I documenti riguardano il processo contro i responsabili del disastro del 9 ottobre 1963, che causò la morte di 1910 persone, di cui 1450 nel comune di Longarone. Il procedimento giudiziario, svoltosi tra il 1968 e il 1970 a L’Aquila, fu interrotto dal terremoto del 2009.

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Successivamente, i documenti furono trasferiti a Belluno, dove sono stati completati i lavori di inventariazione e digitalizzazione. Ora, la Direzione generale Archivi ha deciso di mantenere i documenti a Belluno in modo definitivo.

Mazzi ha sottolineato l’importanza della digitalizzazione per mantenere viva la memoria del Vajont, mentre Padrin ha evidenziato il valore di questa decisione per la comunità locale, che ha vissuto e sofferto a causa del disastro.

Ha inoltre riconosciuto il lavoro congiunto della Fondazione Vajont, del Comune di Longarone e dell’Archivio di Stato di Belluno, che ha permesso di preservare questi documenti storici sul territorio e di creare una rete istituzionale per tramandare la memoria.

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