Trento
Incredibile ma vero: anche i parcheggi rosa sono illegali
Le amministrazioni che realizzano parcheggi rosa o che rilasciano permessi ora rischiano di essere sanzionate

La cosiddetta “regolamentite”, fenomeno più volte criticato, rappresenta un abuso frequente da parte degli enti locali, i quali, spesso mossi da un senso di onnipotenza, emettono regolamenti che vanno oltre le loro competenze, disciplinando materie che dovrebbero essere regolate dalla legge o da altri enti.
Dopo gli autovelox «abusivi» e mai omologati, per i quali sono stati denunciati numerosi sindaci e due Prefetti, un altro esempio emblematico riguarda i parcheggi rosa, introdotti dall’art. 188-bis del Codice della Strada (CdS), ma che, in assenza di una norma esecutiva specifica, non possono essere realizzati dai comuni né questi possono rilasciare legittimamente permessi per tali aree.
La mancanza di una norma del Regolamento di esecuzione che ne definisca le modalità di realizzazione rende qualsiasi iniziativa comunale in questo senso illegittima, e come tale dovrebbe essere denunciata alle autorità competenti, incluse le forze di polizia stradale e la Corte dei Conti. Nel merito Massimiliano Mancini, in un articolo pubblicato sulla rivista Ethica societas riassume molto bene le contraddizioni e le incongruenze di una legge rimasta dal momento della nascita incompleta perché mancante del regolamento di esecuzione. Incredibile ma vero.
Il decreto legge 10 settembre 2021, n. 121, convertito in legge il 9 novembre 2021, n. 156, ha introdotto nel Codice della Strada l’articolo 188-bis, che prevede la creazione di parcheggi riservati alle donne in gravidanza o ai genitori con bambini di età inferiore ai due anni.
Nonostante l’introduzione di sanzioni per chi abusa di questi parcheggi o vi sosta senza autorizzazione, la norma è rimasta incompleta, poiché la sua piena applicazione è vincolata alla definizione delle modalità operative tramite un regolamento di esecuzione. In assenza di quest’ultimo, tutto è rimasto fermo, lasciando la norma inattuata e generando una situazione di incertezza.
In mancanza di un regolamento attuativo, alcuni amministratori locali hanno sfruttato la situazione per ottenere consenso elettorale, introducendo autonomamente regolamenti comunali che disciplinano i parcheggi rosa.
Questa iniziativa, però, si basa su un’interpretazione errata e su una presunzione di competenza che gli enti locali non possiedono.
Per Ethica societas è ancora più grave è il coinvolgimento di alcuni comandanti della polizia locale che, in complicità con gli amministratori, hanno realizzato segnaletica abusiva e rilasciato permessi privi di validità legale. Questi atti non solo violano il principio di legalità, ma rischiano di esporre i responsabili a sanzioni e a denunce per danno erariale.
La questione dei parcheggi rosa solleva anche importanti questioni legali, legate alla riserva di legge sancita dall’art. 23 della Costituzione e al principio di legalità, che impone che nessuno possa essere sottoposto a sanzioni amministrative se non in base a una legge in vigore al momento della violazione (art. 1 della legge 689/81).
Gli enti locali, in assenza di una specifica autorizzazione legislativa, non possono adottare regolamenti in questa materia. Pertanto, i cittadini che si trovano a subire gli effetti di questi atti illeciti possono (e dovrebbero) denunciare tali situazioni alle forze di polizia stradale e segnalare alla Corte dei Conti il possibile danno erariale. Tale danno, infatti, ricade direttamente sul patrimonio dei funzionari e degli amministratori pubblici responsabili.
In sintesi, il fenomeno della “regolamentite” rappresenta un rischio significativo per la legalità e la correttezza dell’azione amministrativa. La questione dei parcheggi rosa è solo un esempio di come, in assenza di una chiara regolamentazione, gli enti locali possano agire in modo arbitrario, con conseguenze potenzialmente gravi sia per la pubblica amministrazione sia per i cittadini.
Il ministro delle infrastrutture Matteo Salvini ha confermato che nella riforma del codice della strada, che sarà varata a breve, si cercherò di colmare questa lacuna. Vedremo.
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