Trento
Crisi ucraina: Putin lancia minacce nucleari
"E' meglio non scherzare con noi". Questo il monito che Vladimir Putin ha rivolto ieri ai suoi avversari parlando dal palco del forum nazionale della gioventù, tenutosi sulle sponde del lago Seligher, nella regione russa di Tver.

“E’ meglio non scherzare con noi“. Questo il monito che Vladimir Putin ha rivolto ieri ai suoi avversari parlando dal palco del forum nazionale della gioventù, tenutosi sulle sponde del lago Seligher, nella regione russa di Tver.
Il presidente russo non finisce mai di sorprendere. Giovedì fa scena muta di fronte alle accuse dell’Occidente di aver invaso l’Ucraina. Ieri mattina mostra tutta la sua magnanimità chiedendo ai separatisti filorussi di liberare le truppe ucraine che avevano circondato.
E la sera sbotta, paragonando il comportamento delle truppe di Kiev in Ucraina dell’est a quello dei nazisti. Per concludere con una minaccia poco velata: “Voglio ricordarvi che la Russia è una delle maggiori potenze nucleari“.
Putin risponde così ai vari paesi occidentali che giovedì l’avevano apertamente accusato di aver violato la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina. “Le violenze sono promosse dalla Russia. La Russia addestra, arma e finanzia i separatisti” ha denunciato Obama.
E’ vero. La Russia sostiene i separatisti e lo fa perché “l’Ucraina dell’est non ha mai appoggiato la deposizione di Yanukowich ed è ora vittima dell’assedio militare delle forze governative ucraine” afferma Putin.
Il presidente russo arriva addirittura a paragonare le operazioni dell’esercito ucraino nell’est del paese all’assedio nazista di Leningrado durante la seconda guerra mondiale. “Villaggi e città sono circondati dalle forze ucraine, che prendono deliberatamente di mira la popolazione civile. Questo mi riporta alla mente gli eventi della seconda guerra mondiale, quando il nemico asserragliava le nostre città“.
Benché la Russia sia lontana dall’essere coinvolta in un conflitto di larga scala “dovremmo essere sempre pronti a rispondere a ogni potenziale aggressione” continua Putin. Perciò Mosca intende rafforzare il suo potenziale nucleare. Il presidente russo poi precisa: “l’obbiettivo non è minacciare qualcuno, ma sentirsi sicuri“.
Ma perché Putin fa la voce grossa? E’ tutta una questione di prestigio. Durante i suoi 14 anni di presidenza, l’Occidente ha infatti sconfinato più volte nell’area di influenza della Russia. Ha allargato la Nato a est, ha lanciato una campagna militare contro l’Afghanistan, ha sostenuto le aspirazioni indipendentiste di Georgia e Ucraina. Il tutto senza mai chiedere il permesso.
Orgoglio ferito e desiderio di riscatto. Sentimenti comuni alla maggioranza della popolazione russa. Sentimenti di cui Putin si è fatto interprete schierandosi al fianco dei separatisti filorussi nella crisi ucraina. Un’ottima mossa propagandistica.
Ma anche una scommessa molto rischiosa. Ora che la popolazione russa si è mobilitata in massa in favore della missione di contenimento dell’Occidente in Ucraina, ogni perdita di terreno da parte dei separatisti filorussi equivarrebbe a un indebolimento sul piano personale di Putin.
La sconfitta infliggerebbe un corpo mortale al suo regime autoritario. E’ per questo che il presidente russo non può più tornare indietro. Ritirarsi sarebbe un suicidio.
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