Trento
Olivi: mercato del lavoro in chiaroscuro
«I segnali positivi ci sono» – è il commento del vicepresidente e assessore allo sviluppo economico e lavoro Alessandro Olivi in merito ai dati diffusi oggi dall'Istat sull’occupazione e sulla disoccupazione nel secondo trimestre 2014.
«I segnali positivi ci sono» – è il commento del vicepresidente e assessore allo sviluppo economico e lavoro Alessandro Olivi in merito ai dati diffusi oggi dall'Istat sull’occupazione e sulla disoccupazione nel secondo trimestre 2014.
«Alcuni dati mostrano l'esistenza di un mercato del lavoro che in Trentino è tutt'altro che statico. Al contrario, è un mercato del lavoro in movimento, il che significa che la popolazione è attiva o nel lavoro o nella ricerca di un lavoro. In Trentino, insomma, non si è determinata una patologia da inattività e scoraggiamento derivante dalla stagnazione del tessuto economico. Il fatto che cresca il numero di persone che sta cercando di entrare nel mercato del lavoro è dunque positivo. Qualche segnale di preoccupazione, – spiega Olivi – invece, arriva dal fronte dell'occupazione femminile e in generale dal settore terziario».
Cresce dunque, anche se di poco, il numero delle persone che lavorano. La disoccupazione è sostanzialmente ferma, tenendo conto che in Trentino viene calcolata di solito su base semestrale. Non migliora, quindi ma non peggiora, dato in controtendenza rispetto a ciò che accade a livello nazionale, pur in un quadro di permanente criticità anche a livello locale.
«Elementi di preoccupazione ci sono – riconosce Olivi – soprattutto un aumento tendenziale del divario fra donne e uomini. E' molto più facile per gli uomini entrare e restare nel mondo del lavoro. Si pone dunque un problema di progettualità; dobbiamo investire di più in quei settori dove è più facile l'assorbimento di forza lavoro femminile. E' un tema complesso, ma che va affrontato».
Il vicepresidente Olivi insiste anche sulla buona performance del secondario. «Esaminando i dati relativi ai diversi comparti, vediamo che la manifattura riprende, c'è addirittura una crescita di occupati. Assistiamo fra le altre cose a una seppur lieve ripresa delle costruzioni, segno che alcune delle misure adottate negli ultimi tempi, ad esempio per incentivare le ristrutturazioni, stanno funzionando. Il secondario produttivo-innovativo si consolida in crescita, anche per quanto riguarda l'artigianato, il che dimostra come abbiamo fatto bene ad abbandonare gli investimenti nei settori attrezzati per affrontare le 'reti lunghe', uscendo dal Trentino. Chiuderci in difesa sarebbe stato un gravissimo errore».
Ma ci sono anche delle ombre. «Preoccupazioni – spiega Olivi – arrivano dal commercio e dal turismo; il rapporto oltre tutto non contempla gli ultimi due mesi di luglio e agosto, che come sappiamo non sono stati positivi. Quindi il dato comincia ad essere per certi versi strutturale; bisogna dunque impostare qualche riflessione, immaginare di impostare qualche coraggiosa riforma nei campi della promozione e dell'accoglienza».
Una situazione con luci e ombre, quindi. Ma con segnali positivi sul fronte dell'occupazione e delle performances dei settori produttivi, a fronte di sintomi di debolezza del terziario. «Le politiche dell'amministrazione, comunque – conclude Olivi – per quanto non possano da sole invertire i trend internazionali, fanno sì che ancora il Trentino si distingua anche rispetto ad altre regioni del Nord del Paese.
Stiamo difendendo con i denti le nostre posizioni. Abbiamo costruito i presupposti per essere più efficaci nel contrasto alla disoccupazione. Ora dobbiamo essere anche ancora più pronti a promuovere il lavoro, soprattutto agendo su quei settori che dimostrano di avere maggiori potenzialità di crescita».
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