Trento
Insegnanti scuole dell’infanzia: il grazie del presidente Ugo Rossi
Un "grazie" da parte di tutta la società trentina alle circa mille insegnanti delle scuole dell'infanzia che oggi affollano l'Auditorium Santa Chiara è stato espresso stamani dal presidente della Provincia autonoma di Trento Ugo Rossi, anche nelle sue vesti di assessore all'istruzione.
Un "grazie" da parte di tutta la società trentina alle circa mille insegnanti delle scuole dell'infanzia che oggi affollano l'Auditorium Santa Chiara è stato espresso stamani dal presidente della Provincia autonoma di Trento Ugo Rossi, anche nelle sue vesti di assessore all'istruzione.
L'occasione, il seminario "Essere insegnanti oggi", organizzato dall’Ufficio infanzia della Provincia autonoma di Trento. "Siete stati chiamati a sopportare qualche difficoltà – ha detto Rossi – e non ce lo nascondiamo. Sono tempi diversi rispetto al passato sia sotto il profilo delle risorse, sia perché sempre più spesso si tende a pensare alla scuola come ad un costo e non come ad una opportunità.
Ho deciso di conservare la delega all'istruzione perché penso che la scuola deve essere messa al centro delle politiche di governo. Questo soprattutto in un tempo di crisi come il nostro. Il vostro lavoro con i bambini è prezioso, perché crea le basi per una crescita positiva all'interno della comunità".
Le scuole dell'infanzia del Trentino apriranno i battenti lunedì. Fra le novità, quest'anno, la stabilizzazione di circa 230 insegnanti precari, realizzata nell'ambito di un percorso fatto "di piccoli passi e non di grandi riforme, che spesso vengono annunciate ma poi faticano ad arrivare a destinazione", come ha detto il presidente Rossi.
Nel frattempo, oggi, gli insegnanti hanno partecipato ad un seminario che ha visto alternarsi sul palco voci autorevoli nei diversi campi del panorama sociale e culturale: Umberto Galimberti, filosofo, Fabrizio Fornari, sociologo, Lorenzo Sacconi, economista, Maria Pia Veladiano, preside e scrittrice, Cinzia Albanesi, psicologa di comunità, Mario Rizzardi, psicologo e psicoterapeuta e Giuseppe Disnan, psicologo clinico.
La giornata si è aperta con i saluti del presidente della Provincia Rossi: "Ho voluto cogliere l'occasione – ha detto – per trasmettervi in presa diretta qualche pensiero. Quello che ho potuto vedere in questo primo anno di attività, in veste di assessore all'istruzione, lo esprimo con una parola: grazie. Il vostro lavoro è di grande qualità, lo si vede poco in termini di opinione pubblica ma ha una fondamentale importanza. Se in Trentino abbiamo una società in cui i valori ancora esistono e ci sono delle opportunità concrete per i nostri ragazzi è perché ci sono persone che fanno con passione e professionalità il loro lavoro, creando le basi per una crescita positiva in seno alla comunità. Persone come voi.
Siete stati chiamati a sopportare qualche difficoltà, non ce lo nascondiamo. Sono tempi diversi rispetto al passato sotto il profilo delle risorse, ma anche perché troppo spesso si pensa alla scuola come se fosse un costo e non una opportunità.
Questo non significa che non si debbano fare gli sforzi necessari per razionalizzare l'uso delle risorse pubbliche. Però, ed è per questo che ho deciso di esercitare la delega all'istruzione, pur non essendo un esperto di scuola, penso che questo settore deve essere messo al centro delle politiche di governo. Soprattutto in un tempo di crisi come il nostro.
Non abbiamo fatto proclami, non abbiamo annunciato riforme. Abbiamo privilegiato una politica di scelte concrete.
Abbiamo ad esempio pensato alla stabilizzazione dei precari. Abbiamo ancora molte cose da fare, pur nella consapevolezza che partiamo da un sistema che è già di grande qualità. Bisogna trovare il modo di valorizzare le persone che lavorano di più e meglio, innanzitutto, affrontando, sempre con la politica dei piccoli passi e con il contributo di tutti, la questione del merito.
Dovremo anche lavorare a un miglioramento dell'offerta in termini di opportunità concrete per le famiglie, il che significa insistere su alcune priorità, prima fra tutte le lingue straniere. Al tema, come sapete, abbiamo dedicato circa un terzo degli stanziamenti del Fondo sociale europeo.
Dobbiamo anche affrontare la sfida di un più forte raccordo con il mondo del lavoro. E soprattutto dobbiamo sforzarci di creare le condizioni per far crescere i nostri ragazzi in un mondo in cui le parole competitività e merito non siano in contraddizione con l'attenzione verso chi resta in dietro. Credo che questo sia peraltro un comportamento che voi mettete ogni giorni in pratica nel vostro lavoro quotidiano.
Cerchiamo insomma di trasmettere assieme alla comunità trentina l'idea che che la scuola è determinante per una comunità viva, non è qualcosa d'altro, non è un corpo separato, è l'essenza stessa di una comunità"
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