Val di Non – Sole – Paganella Archivi - La voce del Trentino https://www.lavocedeltrentino.it/category/home/news-dalle-valli/non-sole-paganella/ Quotidiano online indipendente Wed, 04 Sep 2024 17:57:26 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.2 Trattore si ribalta tra i meleti di Dercolo: recuperato dai Vigili del Fuoco https://www.lavocedeltrentino.it/2024/09/04/trattore-si-ribalta-tra-i-meleti-di-dercolo-recuperato-dai-vigili-del-fuoco/ Wed, 04 Sep 2024 17:57:26 +0000 https://www.lavocedeltrentino.it/?p=478096 Trattore si ribalta tra i meleti di Dercolo: recuperato dai Vigili del Fuoco

È stato necessario l’intervento dei Vigili del Fuoco volontari di Campodenno oggi pomeriggio, mercoledì 4 settembre intorno alle 16, per recuperare un mezzo agricolo tra i meleti sotto l’abitato di Dercolo. Per cause ancora da ricostruire, forse a causa di una manovra sbagliata, un trattore si era infatti ribaltato lungo una stradina di campagna, finendo […]

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Trattore si ribalta tra i meleti di Dercolo: recuperato dai Vigili del Fuoco

È stato necessario l’intervento dei Vigili del Fuoco volontari di Campodenno oggi pomeriggio, mercoledì 4 settembre intorno alle 16, per recuperare un mezzo agricolo tra i meleti sotto l’abitato di Dercolo.

Per cause ancora da ricostruire, forse a causa di una manovra sbagliata, un trattore si era infatti ribaltato lungo una stradina di campagna, finendo su un fianco e perdendo il carico di mele.

Fortunatamente, il conducente del mezzo agricolo non è rimasto ferito nell’incidente.

Sul posto sono subito intervenuti i pompieri che hanno recuperato il veicolo utilizzando il tirfor. Il tutto si è risolto quindi nel migliore dei modi in breve tempo.

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Mirko Ceccato nominato “Comandante del Trentino dell’Order of Saint Stanislas” https://www.lavocedeltrentino.it/2024/09/04/mirko-ceccato-nominato-comandante-del-trentino-dellorder-of-saint-stanislas/ Wed, 04 Sep 2024 15:12:14 +0000 https://www.lavocedeltrentino.it/?p=478055 Mirko Ceccato nominato “Comandante del Trentino dell’Order of Saint Stanislas”

Sabato scorso, 31 agosto, nel suggestivo monastero di Santa Maria in Waldrast nei pressi di Innsbruck, il presidente del Gruppo storico culturale Arzberg Valle di Non APS ETS Mirko Ceccato è stato nominato “Comandante del Trentino dell’Order of Saint Stanislas”. Alla cerimonia erano presenti il Gran Cancelliere di Vienna Conte Alexander Graff de Pancsova, il […]

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Mirko Ceccato nominato “Comandante del Trentino dell’Order of Saint Stanislas”

Sabato scorso, 31 agosto, nel suggestivo monastero di Santa Maria in Waldrast nei pressi di Innsbruck, il presidente del Gruppo storico culturale Arzberg Valle di Non APS ETS Mirko Ceccato è stato nominato “Comandante del Trentino dell’Order of Saint Stanislas”.

Alla cerimonia erano presenti il Gran Cancelliere di Vienna Conte Alexander Graff de Pancsova, il Conte Joseph Ritter Groenesteyn, il priore di Vienna Conte Wolfgang Sax, il priore della Bassa Austria Harald Hauk, il priore del Tirolo Christoph Hofer, una rappresentanza del gruppo Schützen del Tirolo ed esponenti dei priorati d’Italia, Germania, Polonia e Brasile e Thailandia.

La cerimonia è iniziata nel cortile antistante la chiesa del monastero con una parata dei rappresentanti delle varie delegazioni presenti. Ad aprire il corteo gli schützen del Tirolo, seguiti dai delegati del Brasile, Polonia, Italia, Germania, Thailandia e da tutte le rappresentanze dei priorati austriaci. A chiudere il corteo il Gran Cancelliere Alexander accompagnato dal conte Joseph con la spada d’investitura. Ogni delegato reggeva la bandiera del proprio priorato. A rappresentare l’Italia con la Bandiera del Trentino il presidente Ceccato.

La parata si è conclusa in chiesa dove si è celebrata la Santa Messa. Al termine della stessa il Gran Cancelliere ha proceduto all’investitura delle nuove dame e cavalieri del Tirolo, la prima investitura nella regione.

È seguita poi la distribuzione di alcune onorificenze e la nomina a “Comandante del Trentino” del presidente Arzberg Mirko Ceccato. La collana con la croce di comandante è stata posta al collo di Ceccato dal conte Alexander, che ha affidato allo stesso il compito di fondare il Priorato del Trentino donandogli la bandiera della Regione come auspicio di buona riuscita a portare avanti l’incarico assegnatoli.

L’Order of Saint Stanislas fu fondato l’8 maggio 1765, in occasione della festa del Vescovo e Martire San Stanislao, dal re Stanislao II Augusto Poniatowski, l’ultimo re originario della Confederazione del Regno di Polonia e del Granducato di Lituania.

Aveva quale scopo quello di raccogliere “uomini illuminati” attorno al re al fine di incoraggiare lo sviluppo di un paese moderno e socialmente illuminato, appunto. Per incoraggiare i nuovi cavalieri il re scelse il motto “Praemiando incitat” che significa “incoraggiare premiando”.

Ad oggi l’Ordine è un corpo gerarchicamente organizzato di uomini e donne, che sostengono e prestano assistenza in opere di beneficenza di vario genere per aiutare i poveri e gli svantaggiati del mondo.

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Castel Vasio: uno studio del Politecnico di Milano dimostra la presenza di un pozzo sotto il castello https://www.lavocedeltrentino.it/2024/09/04/castel-vasio-uno-studio-del-politecnico-di-milano-dimostra-la-presenza-di-un-pozzo-sotto-il-castello/ Wed, 04 Sep 2024 12:18:30 +0000 https://www.lavocedeltrentino.it/?p=478022 Castel Vasio: uno studio del Politecnico di Milano dimostra la presenza di un pozzo sotto il castello

Dagli archivi della facoltà di ingegneria del Politecnico di Milano salta fuori un interessante documento frutto della tesi presentata dal professor Luigi Zanzi negli anni 2.000 che dimostrebbe che sotto Castel Vasio ci sarebbe un grande pozzo come peraltro ipotizzato dalla nostra testata a suo tempo. Il nostro quotidiano si era interessato alla situazione di […]

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Castel Vasio: uno studio del Politecnico di Milano dimostra la presenza di un pozzo sotto il castello

Dagli archivi della facoltà di ingegneria del Politecnico di Milano salta fuori un interessante documento frutto della tesi presentata dal professor Luigi Zanzi negli anni 2.000 che dimostrebbe che sotto Castel Vasio ci sarebbe un grande pozzo come peraltro ipotizzato dalla nostra testata a suo tempo.

Il nostro quotidiano si era interessato alla situazione di Castel Vasio alla fine di Giugno dopo una frana che aveva interessato parte della struttura. Erano emersi anche dei possibili problemi strutturali dovuti anche a delle possibili perdite di Acqua nel terreno sottostante.

Nella tesi di Zanzi viene precisato che in alcuni libri viene citata la presenza di un pozzo e i ricordi degli anziani ci dicono che questo fu interrato quando si decise di ortare l’acqua corrente all’inizio del XX secolo, altre  modifiche recenti note sono la scala di marmo rosso che sale all’andito d’accesso al castello e l’arco d’ingresso in cemento. (fig 53)

L’analisi incrociata degli atti eleborati ha permesso di disegnare una semplice mappa con la variazione dei tipi di terreno del sottosuolo; dato che la spaziatura dei profili è stata dell’ordine di circa un metro, questa ha una certo approssimazione ma ciò nonostante consente di individuare due zone dove potrebbe essere situato il pozzo (a,b nella figura seguente), una zona oblunga di diffrazioni che verosibilmente dovrebbe corrispondere ad un muro (c) ed alcuni altri punti che sono di sicuro interesse per gli archeologi (d,e,f,g,h,).

Quindi la ricerca del Politecnico di Milano dimostra che il castello infatti è stato costruito su un enorme sifone di acqua che veniva  distribuita ai contadini come unica fonte potabile. Dopo la costruzione l’acqua viene espulsa andando a finire tutta nei campi adiacenti al castello passando dalla stalla e dal parcheggio che rischiano di cedere erosi appunto dal passaggio dell’acqua.

Per Castel Vasio non finisce qui però: l’impianto della caldaia è stato costruita a Biomassa che quindi impone stoccaggi e combustione provenienti dal settore agro-forestale e dalle industrie del legno: pellet, cippato, gusci triti, segatura, trucioli o direttamente legna a pezzi.

Se alla base questa è stata una grande idea poi qualcosa non ha funzionato nella progettazione. Infatti chi ha realizzato il tutto si è dimenticato che la strada che porta al castello è strettissima a tal punto da rendere impossibile il transito di un qualsiasi camion. Lo scarico del cippato deve essere quindi fatto con delle carriole andando avanti e indietro dalla castello. Un vero incubo. 

L’ultimo tratto di strada che porta al castello è pericolosissima. Si tratta di circa 150 metri dove si rischia la morte ad ogni metro. È impossibile salire con una macchina di grossa cilindrata e la strada è senza nessuna barriera di  sicurezza. Sotto la stradina non asfaltata il baratro. 

LA STORIA DI CASTEL VASIO – La sua costruzione risale al XIII secolo. La sua collocazione strategica suggerisce un’origine legata al controllo del traffico e alla riscossione del dazio. I primi proprietari furono i conti di Appiano, che nel 1248 cedettero il castello al principato vescovile.

Nel corso del tempo, si avvicendarono però vari proprietari: i nobili Vasio, dopo la metà del XVI secolo gli Hack, i conti Trapp, i Cles, i Malosco e, dopo il 1561, i conti di Arsio che lo mantennero fino al 1878. In seguito passò a vari proprietari della zona e cadde in parte in rovina. Dalla documentazione reperita si è rilevato che alla sua origine il castello era composto solamente dal maso in pietra al quale nella seconda metà del ‘500 vennero aggiunte altre ali addossate alla torre circondandola a sud, est e ovest e, poco distante, anche un rustico.

Nel 1885 fu semidistrutto da un incendio che fece crollare l’ala ovest. Tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, la torre fu abbassata fino all’altezza delle ali superstiti e tutto l’edificio fu coperto da un unico tetto a quattro falde.

 

 

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Cles, gattino rimane intrappolato in un tubo: portato in salvo dai vigili del fuoco https://www.lavocedeltrentino.it/2024/09/04/cles-gattino-rimane-intrappolato-in-un-tubo-portato-in-salvo-dai-vigili-del-fuoco/ Wed, 04 Sep 2024 09:19:22 +0000 https://www.lavocedeltrentino.it/?p=477989 Cles, gattino rimane intrappolato in un tubo: portato in salvo dai vigili del fuoco

Particolare intervento, nel tardo pomeriggio di ieri, martedì 3 settembre, per i vigili del fuoco volontari di Cles in una piazzola lungo la SS 43 della Val di Non. Un gattino si era infilato in un tubo di drenaggio per l’acqua, rimanendo di fatto intrappolato. I pompieri clesiani, avvalendosi di una telecamera di ispezione per […]

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Cles, gattino rimane intrappolato in un tubo: portato in salvo dai vigili del fuoco

Particolare intervento, nel tardo pomeriggio di ieri, martedì 3 settembre, per i vigili del fuoco volontari di Cles in una piazzola lungo la SS 43 della Val di Non.

Un gattino si era infilato in un tubo di drenaggio per l’acqua, rimanendo di fatto intrappolato.

I pompieri clesiani, avvalendosi di una telecamera di ispezione per camini, sono riusciti ad individuarlo ad una profondità di 4-5 metri.

A quel punto il gattino, seguendo la luce della telecamera, le voci rassicuranti dei vigili e il rumore che proveniva dall’esterno, è riuscito ad uscire autonomamente.

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Vermiglio, nella notte munita di radiocollare una femmina di orso https://www.lavocedeltrentino.it/2024/09/04/vermiglio-nella-notte-munita-di-radiocollare-una-femmina-di-orso/ Wed, 04 Sep 2024 07:21:00 +0000 https://www.lavocedeltrentino.it/?p=477971 Vermiglio, nella notte munita di radiocollare una femmina di orso

In Paganella si cerca l'orso confidente M91

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Vermiglio, nella notte munita di radiocollare una femmina di orso

Un esemplare femmina di orso è stato catturato nella notte, munito di radiocollare e quindi rilasciato. L’operazione è stata effettuata dal Corpo forestale trentino, nell’ambito delle attività di monitoraggio su possibili orsi problematici. Lo comunica il Servizio Faunistico della Provincia autonoma di Trento.

La trappola a tubo è scattata verso la mezzanotte in Alta Val di Sole, nel comune di Vermiglio: all’interno si trovava una femmina adulta non accompagnata da piccoli.

L’analisi genetica per l’identificazione dell’orsa è stata affidata alla Fondazione Edmund Mach; su questo esemplare al momento non sono comunque noti elementi di criticità. Proseguono intanto le attività sull’altopiano della Paganella per munire di radiocollare anche l’orso confidente M91.

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Malga Tuena getta la spugna e chiude: «Le predazioni hanno massacrato i nostri animali» https://www.lavocedeltrentino.it/2024/09/03/malga-tuena-getta-la-spugna-e-chiude-le-predazioni-hanno-massacrato-i-nostri-animali/ Tue, 03 Sep 2024 17:07:28 +0000 https://www.lavocedeltrentino.it/?p=477859 Malga Tuena getta la spugna e chiude: «Le predazioni hanno massacrato i nostri animali»

La chiusura della strada senza nessun avvertimento ha messo in ginocchio l'azienda

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Malga Tuena getta la spugna e chiude: «Le predazioni hanno massacrato i nostri animali»

Un’altra Malga che rimarrà abbandonata, un’altra azienda che chiude, un altro pezzo di montagna che non sarà più vissuto come prima.

«Con grande dispiacere avvisiamo amici e clienti…», inizia così il messaggio di addio dei gestori di Malga Tuena, Agriturismo con prodotti tipici locali a base di latte di capra. Un B&B con un bivacco  di 12 posti.

Malga Tuena si trova sopra il lago di Tovel e rappresenta un importante crocevia per i diversi sentieri che percorrono questa parte del Brenta settentrionale, poco frequentata e selvaggia. Il suo bivacco da anni accoglie gli escursionisti che percorrono il Dolomiti Brenta Trek (DBT, tappe 10 e 11).

Malga Tuena Getta la spugna, «Ci abbiamo messo il cuore e tutte le nostre forze ma dopo una stagione di predazioni che ha massacrato i nostri animali e l’ultima notizia ricevuta ci troviamo costretti a tornare a casa. La strada che consente l’accesso alla malga è stata chiusa. 120 capre più di 40 vacche, quasi 30 asini, pecore, cani e noi compresi ci ritroviamo chiusi dentro da un giorno all’altro».

Poi l’annuncio che da Venerdì 6 settembre la struttura sarà definitivamente chiusa. I gestori dovranno anche disdire le prenotazioni ricevute.

Per ironia della sorte da una parte la provincia sta investendo delle risorse economiche perchè le nostre montagne non vengano abbandonate, dall’altra allevatori e agricoltori ormai sfiniti dai continui danni che i grandi carnivori compiono giornalmente abbandonano aziende, pascoli e fattorie. Una clamorosa incongruenza dove a rimetterci sono tutti. 

I danni che lo scriteriato progetto «Life Ursus» sta portando al Trentino in termini economici e sociali continuano ad essere purtroppo sotto gli occhi di tutti.

A fronte di quanto sta accadendo non si riesce ad arginare l’avanzata dei grandi carnivori che continuano a moltiplicarsi predando tutto quello che trovano sulla loro strada. È finché questi animali rimarranno  «protetti» non si potrà fare molto.

Negli ultimi 10 anni sono state 11 le gravi aggressioni a persone da parte degli orsi. Sul progetto Life Ursus pesa anche la morte di Andrea Papi purtroppo.

Nella decade appena passata sono stati 400 gli avvistamenti degli orsi vicino alle abitazioni, 35 falsi attacchi e circa 300 capi di bestiame uccisi solo dagli orsi.

I danni per allevatori, pastori e agricoltori ammontando a oltre i 650 mila euro. E la preoccupazioni maggiore sono i lupi che delineano uno scenario futuristico inquietante e pieno di punti di domanda.

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A Taio una panchina gigante da cui ammirare le Dolomiti di Brenta e un panorama mozzafiato https://www.lavocedeltrentino.it/2024/09/03/a-taio-una-panchina-gigante-da-cui-ammirare-le-dolomiti-di-brenta-e-un-panorama-mozzafiato/ Tue, 03 Sep 2024 17:07:23 +0000 https://www.lavocedeltrentino.it/?p=477870 A Taio una panchina gigante da cui ammirare le Dolomiti di Brenta e un panorama mozzafiato

Seduti con le gambe a penzoloni, godendosi un panorama mozzafiato sulle Dolomiti di Brenta e su tutta la vallata. In località Doss, l’Asuc di Taio ha concluso l’intervento di ampliamento dell’area ricreativa con un’installazione speciale: una panchina gigante, dalla quale proiettare lo sguardo oltre le vette che si stagliano nel cielo della Val di Non. […]

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A Taio una panchina gigante da cui ammirare le Dolomiti di Brenta e un panorama mozzafiato

Seduti con le gambe a penzoloni, godendosi un panorama mozzafiato sulle Dolomiti di Brenta e su tutta la vallata.

In località Doss, l’Asuc di Taio ha concluso l’intervento di ampliamento dell’area ricreativa con un’installazione speciale: una panchina gigante, dalla quale proiettare lo sguardo oltre le vette che si stagliano nel cielo della Val di Non.

La nuova zona è stata realizzata per momenti di svago, riposo e aggregazione nella parte sottostante rispetto al parco già utilizzato in precedenza per pic-nic e grigliate.

È stata ampliata l’area a verde pubblico confinante, definendo le vie di accesso e sistemando le rampe che la delimitano esternamente. Sono stati posizionati quattro gruppi di arredo prefabbricati in legno e acciaio, con tavoli, panche e sdraio, in posizione panoramica. A breve verranno realizzati anche dei posti auto per consentire una fruizione più comoda alla popolazione.

L’area si trova nella parte alta di Taio ed è circondata da campi coltivati. Proprio sul Doss, l’Asuc guidata dal presidente Nicola Gilli aveva già provveduto al rifacimento della staccionata, dell’ingresso e della croce in legno. Con questo ulteriore intervento è stata ampliata l’area ricreativa e riqualificata la zona.

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“In attesa del… primo giorno di scuola”: in 500 alla festa organizzata dalla Cassa Rurale https://www.lavocedeltrentino.it/2024/09/03/in-attesa-del-primo-giorno-di-scuola-in-500-alla-festa-organizzata-dalla-cassa-rurale/ Tue, 03 Sep 2024 16:00:08 +0000 https://www.lavocedeltrentino.it/?p=477847 “In attesa del… primo giorno di scuola”: in 500 alla festa organizzata dalla Cassa Rurale

La Cassa Rurale Val di Non – Rotaliana e Giovo, come da tradizione, ha festeggiato l’inizio della scuola con l’iniziativa “In attesa… del primo giorno di scuola”, evento organizzato a Mezzolombardo, venerdì 30 agosto, all’Istituto Martini. 500 le persone presenti: bambine, bambini e famiglie provenienti dai territori serviti dalla Cassa Rurale Val di Non – […]

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“In attesa del… primo giorno di scuola”: in 500 alla festa organizzata dalla Cassa Rurale

La Cassa Rurale Val di Non – Rotaliana e Giovo, come da tradizione, ha festeggiato l’inizio della scuola con l’iniziativa “In attesa… del primo giorno di scuola”, evento organizzato a Mezzolombardo, venerdì 30 agosto, all’Istituto Martini.

500 le persone presenti: bambine, bambini e famiglie provenienti dai territori serviti dalla Cassa Rurale Val di Non – Rotaliana e Giovo, promotrice dell’iniziativa, insieme a insegnanti e dirigenti scolastici, tutti insieme per ricordare e dare importanza a un momento cruciale ed emozionante, quello del primo giorno di scuola, che segna il passaggio dalla Scuola dell’Infanzia all’istruzione primaria.

L’idea di festeggiare il primo giorno di scuola nasce oltre vent’anni fa, per valorizzare tutti gli attori del progetto formativo scolastico: dai dirigenti, agli insegnanti, a tutto il personale scolastico, fino ai genitori, ai nonni e agli studenti.

In apertura della festa gli interventi istituzionali. Il presidente della Cassa Rurale Silvio Mucchi, portando i saluti del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale, ha fatto un grande “in bocca al lupo” ai presenti, ricordando come la Cassa Rurale camminerà a fianco delle famiglie in ogni momento della vita scolastica dei figli: «In queste manifestazioni molto partecipate si percepisce ancora una volta l’importanza della Cooperazione e della Cassa Rurale. Tante persone insieme, unite per valorizzare un passaggio fondamentale della vita dei nostri piccoli, il primo giorno di scuola. Un cammino che inizia adesso e che porterà alla formazione e alla crescita dei cittadini del domani, che disegneranno il futuro».

Il direttore generale Massimo Pinamonti ha ricordato come la manifestazione sia arrivata all’edizione numero 23: dal 2002 al 2024 più di 6.000 bambini e bambine sono stati invitati alla festa, ricevendo in omaggio lo zainetto scolastico, segno di vicinanza della Cassa Rurale ai figli dei soci e dei clienti. «La Cassa Rurale coniuga iniziative istituzionali e commerciali, rivolte alle famiglie dei nostri territori, promuovendo la formazione economico finanziaria, anche con altre iniziative di vasta portata. Pensiamo alla Patente Finanziaria, che ha visto l’adesione di centinaia di giovani adolescenti delle nostre vallate, impegnati nell’acquisire nozioni di economia e finanza, utili sia per la scuola, che per la vita di tutti i giorni».

Hanno portato i saluti le autorità: in rappresentanza della scuola i dirigenti scolastici Maura Zini (Istituto Comprensivo Taio), Massimo Gaburro (Istituto Comprensivo Bernardo Clesio Cles), Cinzia Casna (Istituto Comprensivo Mezzolombardo), Licia Campi (Istituto Comprensivo Bassa Anaunia – Tuenno) e per l’amministrazione comunale Michele Dalfovo, sindaco di Mezzolombardo.

Durante la manifestazione è stato presentato il nuovo volume illustrato “Le avventure di Silvia e Max”, realizzato su idea della Cassa Rurale dagli illustratori e autori di storie per bambini Alessia de Falco e Matteo Princivalle. Una storia appassionante che racconta le avventure di due bambini che dialogano con gli insetti su temi riconducibili all’educazione al risparmio.

Conclusione ricca di sorprese con i clown dei palloncini, maghi, trampolieri, truccabimbi, raccontastorie, laboratori e l’omaggio dello zainetto scolastico riservato ai clienti della Cassa Rurale.

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Il Consiglio di Stato conferma il distanziometro di 1 km a Dimaro: il bar Riverside dovrà rimuovere le slot https://www.lavocedeltrentino.it/2024/09/03/il-consiglio-di-stato-conferma-il-distanziometro-di-1-km-a-dimaro-il-bar-riverside-dovra-rimuovere-le-slot/ Tue, 03 Sep 2024 15:15:15 +0000 https://www.lavocedeltrentino.it/?p=477845 Il Consiglio di Stato conferma il distanziometro di 1 km a Dimaro: il bar Riverside dovrà rimuovere le slot

Il Consiglio di Stato ha confermato la legittimità del distanziometro di 1000 metri introdotto dal Comune di Dimaro Folgarida, in provincia di Trento, e ha ordinato la rimozione di due apparecchi da gioco situati nel bar Riverside, in via Tonale n. 9. La decisione supporta quanto già stabilito dal Tar di Trento, che aveva respinto […]

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Il Consiglio di Stato conferma il distanziometro di 1 km a Dimaro: il bar Riverside dovrà rimuovere le slot

Il Consiglio di Stato ha confermato la legittimità del distanziometro di 1000 metri introdotto dal Comune di Dimaro Folgarida, in provincia di Trento, e ha ordinato la rimozione di due apparecchi da gioco situati nel bar Riverside, in via Tonale n. 9.

La decisione supporta quanto già stabilito dal Tar di Trento, che aveva respinto il ricorso della proprietaria del bar, poiché non era stato dimostrato che la rimozione degli apparecchi avrebbe causato un danno economico grave e irreparabile all’attività.

La questione ruota attorno alla legge provinciale del 2015 sui giochi, che è stata ulteriormente inasprita dal Comune di Dimaro, aumentando a un chilometro la distanza minima dai luoghi sensibili per l’installazione di apparecchi da gioco.

Secondo la mappatura del Comune, il bar Riverside si trova a 272 metri da un parco pubblico se calcolato in linea d’aria, e a 750 metri seguendo il percorso pedonale più breve.

Il Tar ha sottolineato che questa normativa non impedisce completamente l’installazione di apparecchi da gioco, ma la limita a zone specifiche del Comune.

Inoltre, i giudici hanno stabilito che il Comune ha il diritto di adottare distanze maggiori rispetto a quelle previste dalla legge regionale del Trentino.

La misurazione basata sul raggio, più rigorosa rispetto a quella pedonale, è stata considerata legittima in quanto coerente con l’obiettivo di prevenire la diffusione del gioco d’azzardo e di combattere le dipendenze.

Questo criterio offre maggiore certezza agli operatori economici, permettendo loro di conoscere in anticipo le distanze richieste senza essere influenzati da eventuali cambiamenti nella viabilità.

Infine, il Tar ha ricordato che i due apparecchi da gioco sono stati installati nel marzo 2023, quando il divieto di installazione entro il raggio di 1000 metri era già in vigore, confermando la necessità della loro rimozione.

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Sporminore: segnalato un orso nella zona del Parco Giochi https://www.lavocedeltrentino.it/2024/09/02/sporminore-segnalato-un-orso-nella-zona-del-parco-giochi/ Mon, 02 Sep 2024 17:53:56 +0000 https://www.lavocedeltrentino.it/?p=477679 Sporminore: segnalato un orso nella zona del Parco Giochi

L'Associazione Nazionale per la Tutela dell'Ambiente e della Vita Rurali diffida il sindaco di Sporminore

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Sporminore: segnalato un orso nella zona del Parco Giochi

Intorno alle ore 10 del primo di settembre scorso due tredicenni, uno di Sporminore e l’altro di Lavis, stavano camminando verso le rovine del castello (Castel Sporo) passando dal vicino campo giochi comunale di Sporminore (TN), dove si sono fermati per una decina di minuti.

Poco dopo, tornando sullo stesso percorso, hanno trovato le feci freschissime di un grosso orso proprio dov’erano passati pochi minuti prima.

“In pratica, solo un miracolo ha fatto sì che non incontrassero il plantigrado, pur essendo a poca distanza dalle case. In paese gli orsi sono già entrati più volte ma di notte, mai li si è visti di giorno nell’area di un campo giochi. La madre di uno dei bambini ha allertato gli abitanti a riguardo dei figli – quel campo giochi è molto frequentato non solo dai turisti ma soprattutto da bambini – e ha scoperto da alcuni residenti che non è la prima volta che proprio lì vengono ritrovate feci e altri segni del passaggio di orsi, anche per via degli immensi meleti che arrivano ad appena un centinaio di metri da quella struttura comunale. In effetti le feci contenevano molti semi di tal tipo. si legge in una nota a firma dell’Associazione Nazionale per la Tutela dell’Ambiente e della Vita Rurali.

“La madre di uno dei bambiniprosegue la nota ha anche chiamato il sindaco per segnalare la cosa, ma la risposta ricevuta non pare essere stata ritenuta soddisfacente, tanto che ha ottenuto maggiore interesse e collaborazione contattando direttamente un addetto locale forestale della Provincia, il quale ha allertato immediatamente il comando della Provincia autonoma di Trento che è intervenuto con solerzia inviando una pattuglia di forestali, giunta dopo solo mezz’ora in loco con un cane addestrato, basilare per effettuare un sopralluogo nella zona per appurare che l’orso se ne fosse andato.

E così era. Da notare che il campo giochi non solo non è adeguatamente recintato, in zona di orsi e dove arrivano per alimentarsi, ma neppure vi sono cartelli che segnalino a residenti e turisti tale rischio. C’è per esempio un simile cartello, però in centro paese. Là dove vanno bambini e ragazzi invece niente. Perché?”

Il giorno successivo, 2 settembre, l’Associazione Nazionale per la Tutela dell’Ambiente e della Vita Rurali ha inviato una diffida al sindaco di  Sporminore, Diego Giovannini.

“L’art. 1 del Testo Unico di Pubblica sicurezza del 1926 assegna al sindaco l’autorità di locale pubblica sicurezza; l’art. 54, comma 4 del TU degli enti locali del 2000, ha ribadito che in qualità di ufficiale del Governo, il sindaco è tenuto ad adottare provvedimenti anche urgenti al fine di prevenire e di eliminare gravi pericoli che minacciano l’incolumità pubblica.

Insomma, i sindaci devono fattivamente, e obbligatoriamente, intervenire, a prescindere da altre autorità esistenti, senza scusanti.

Non per nulla il 23 luglio 2024 il sindaco di Cavizzana (in Val di Sole) ha emanato un avviso alla popolazione che segnalava la presenza di un’orsa con cuccioli in località Masi di Cavizzana adempiendo ad una doverosa funzione di informazione della popolazione e di prevenzione di gravi pericoli. Che si tratti di orso od orsa la pericolosità non cambia, essendo questa una specie dal comportamento  individuale variabile e volubile.” continua l’Associazione Nazionale per la Tutela dell’Ambiente e della Vita Rurali.

Anche nel comune di Sporminore, spiega la nota, la presenza diffusa di meleti, che attirano gli orsi, ha portato negli anni a numerosi avvistamenti di questi animali, anche vicino alle abitazioni, causando preoccupazione tra i residenti.

Nella diffida inviata al sindaco, l’Associazione chiede di adottare misure urgenti per informare la popolazione sulla presenza degli orsi, inclusa l’installazione di avvisi presso il parco giochi, lungo via Castel Spor, presso il municipio e nei luoghi pubblici del paese.

Inoltre, l’Associazione sollecita il Corpo Forestale a monitorare la situazione e, in caso di nuovi avvistamenti, a chiudere temporaneamente le aree a rischio, come via Castel Spor, il parco giochi e il sentiero verso le rovine del castello.

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