Fiemme, Fassa e Cembra Archivi - La voce del Trentino https://www.lavocedeltrentino.it/category/home/news-dalle-valli/fiemme-e-fassa-e-cembra/ Quotidiano online indipendente Wed, 04 Sep 2024 13:03:34 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.2 Ruzzola per 30 metri lungo il sentiero Viel del Pan, soccorso escursionista 56 enne https://www.lavocedeltrentino.it/2024/09/04/ruzzola-per-30-metri-lungo-il-sentiero-viel-del-pan-soccorso-escursionista-56-enne/ Wed, 04 Sep 2024 13:03:34 +0000 https://www.lavocedeltrentino.it/?p=478033 Ruzzola per 30 metri lungo il sentiero Viel del Pan, soccorso escursionista 56 enne

Un escursionista di Cremona del 1968 è stato soccorso nella tarda mattinata di oggi per i possibili traumi riportati dopo essere ruzzolato per circa 30 metri dal sentiero Viel del Pan in Val di Fassa. L’uomo è scivolato lungo un ripido canalone erboso, sbattendo la testa e la schiena ma rimanendo sempre cosciente. La chiamata […]

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Ruzzola per 30 metri lungo il sentiero Viel del Pan, soccorso escursionista 56 enne

Un escursionista di Cremona del 1968 è stato soccorso nella tarda mattinata di oggi per i possibili traumi riportati dopo essere ruzzolato per circa 30 metri dal sentiero Viel del Pan in Val di Fassa.

L’uomo è scivolato lungo un ripido canalone erboso, sbattendo la testa e la schiena ma rimanendo sempre cosciente.

La chiamata al Numero Unico per le Emergenze 112 è arrivata poco dopo le 11.30 da altri escursionisti che sono riusciti a raggiungerlo e ad assisterlo.

La Centrale Unica di Emergenza ha chiesto l’intervento dell’elicottero ed ha attivato la Stazione Alta Val di Fassa del Soccorso Alpino e Speleologico.

L’elicottero è volato sul posto ed ha sbarcato il Tecnico di elisoccorso e l’equipe sanitaria. L’infortunato è stato stabilizzato, imbarellato e verricellato a bordo dell’elicottero, per essere trasferito all’ospedale di Cavalese per gli accertamenti del caso.

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Tragedia sulla Marmolada: morti due alpinisti https://www.lavocedeltrentino.it/2024/09/04/tragedia-sulla-marmolada-morti-due-alpinisti/ Wed, 04 Sep 2024 09:54:32 +0000 https://www.lavocedeltrentino.it/?p=477999 Tragedia sulla Marmolada: morti due alpinisti

Due alpinisti italiani sono morti durante la scalata verso la cima della Marmolada. Le operazioni di recupero delle salme – si apprende – sono attualmente in corso, dopo che i corpi sono stati individuati dai soccorritori. L’allarme è stato lanciato dalla moglie di uno degli alpinisti, preoccupata per il mancato rientro del marito. Le ricerche […]

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Tragedia sulla Marmolada: morti due alpinisti

Due alpinisti italiani sono morti durante la scalata verso la cima della Marmolada. Le operazioni di recupero delle salme – si apprende – sono attualmente in corso, dopo che i corpi sono stati individuati dai soccorritori.

L’allarme è stato lanciato dalla moglie di uno degli alpinisti, preoccupata per il mancato rientro del marito.

Le ricerche sono condotte dal Soccorso Alpino con l’elicottero “Falco 2”, gestito dal Suem dell’Azienda Ulss e Dolomiti Emergency.

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Campitello di Fassa: segnalati malori dovuti alla contaminazione della rete idrica https://www.lavocedeltrentino.it/2024/08/30/campitello-di-fassa-segnalati-malori-dovuti-alla-contaminazione-della-rete-idrica/ Fri, 30 Aug 2024 04:51:11 +0000 https://www.lavocedeltrentino.it/?p=477001 Campitello di Fassa: segnalati malori dovuti alla contaminazione della rete idrica

Scattato l'obbligo di bollitura dell'acqua a scopi alimentari

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Campitello di Fassa: segnalati malori dovuti alla contaminazione della rete idrica

Negli ultimi giorni, l’Unità operativa di igiene e sanità pubblica dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari ha ricevuto numerose segnalazioni di casi di gastroenterite, con sintomi di vomito e diarrea, nella zona di Campitello di Fassa.

Sulla base delle testimonianze raccolte e in collaborazione con le autorità comunali, l’Apss ha avviato immediati controlli sulla rete idrica.

Le analisi condotte sull’acquedotto locale hanno confermato che l’acqua non rispettava gli standard di conformità. In risposta, il Comune ha emesso un’ordinanza che impone la bollitura dell’acqua destinata all’uso alimentare e ha intensificato la clorazione per disinfettare la rete idrica.

Circa 50 persone sono state colpite dalla gastroenterite; alcune hanno consultato il medico di continuità assistenziale o la guardia turistica, mentre altre si sono recate al pronto soccorso dell’ospedale di Cavalese.

Le analisi effettuate su alcuni pazienti confermano che l’origine dell’infezione è legata all’acqua. Ulteriori controlli sono stati programmati nei prossimi giorni per garantire la sicurezza e la salute pubblica.

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Montagna e turismo, ieri e oggi a confronto: «il meteo, in montagna, può fare la differenza tra la vita e la morte» https://www.lavocedeltrentino.it/2024/08/29/montagna-e-turismo-ieri-e-oggi-a-confronto-il-meteo-in-montagna-puo-fare-la-differenza-tra-la-vita-e-la-morte/ Thu, 29 Aug 2024 09:45:42 +0000 https://www.lavocedeltrentino.it/?p=476872 Montagna e turismo, ieri e oggi a confronto: «il meteo, in montagna, può fare la differenza tra la vita e la morte»

Il racconto di una disavventura in montagna dei primi anni '80

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Montagna e turismo, ieri e oggi a confronto: «il meteo, in montagna, può fare la differenza tra la vita e la morte»

L’episodio del turista in ciabatte su una ferrata (QUI link) ha dato inizio (ma forse sarebbe più corretto dire “un proseguo”) al dibattito parecchio acceso riguardo alla sicurezza, alla preparazione e all’incoscienza attuale di molti nel recarsi in montagna senza la dovuta serietà.

Una delle domande che ci si può porre è, ad esempio: com’era vissuta la montagna, magari nei primi anni ’80 o comunque in un passato neanche troppo lontano? Che cosa è cambiato?

È chiaro e scontato che con l’avvento e lo sviluppo dei social, tutto sembra più “vicino” o “alla portata” (basti pensare ai video sui social di file infinite di turisti che “prendono d’assalto” la montagna ed i rifugi nei periodi di vacanze). Ma non c’è nulla di più sbagliato. La montagna non perdona e va vissuta con il giusto rispetto e con la giusta preparazione.

Una storia che può far riflettere ce l’ha raccontata Francesca Sandre, una turista affezionata del Trentino Alto-Adige, che dopo aver postato su un gruppo Facebook della Val di Fassa quanto le è accaduto nei primi anni ’80, ci ha dato l’occasione per elaborare qualche pensiero sui cambiamenti del turismo e la leggerezza con cui troppe persone si avventurano in montagna.

Prima di lasciare spazio alla sua storia, ci sono alcune considerazioni da fare. Come Francesca – che tra l’altro in Val di Fassa ci va ancora al giorno d’oggi – ci ha raccontato poi al telefono «Era un altro mondo e in montagna saliva chi ci sapeva andare, sempre con molta cura, con molta attenzione di quello che si faceva. Non è che si improvvisava.

Ci tenevo a sottolineare che noi, in quella situazione, erano i primi anni ’80, non abbiamo chiamato nessun soccorso ma perché non c’erano telefonini con cui chiamare! Ci sarebbe stato tutto il bisogno di un soccorso, ma non c’era modo di chiamare e ci si doveva arrangiare in quelle situazioni.» Sicuramente un’altro tipo di mondo, ormai “lontano” per i giovanissimi di oggi, ma che deve anche far riflettere.

In quei tempi si controllava il meteo prima di partire, si organizzavano le uscite con cura e attenzione nei minimi dettagli. Non c’erano cellulari, app o orologi con gli aggiornamenti, con la sicurezza di qualcuno da chiamare nel caso di necessità.

Non si sarebbe mai improvvisata un’avventura in ciabatte su una ferrata, giusto per ricollegarci al dibattito a cui si accennava prima. Era un mondo che certamente si contrappone al presente attuale, non c’è neanche bisogno di ripeterlo.

Ma ecco a seguire la sua storia, come riportata sui social:

“Quando arriva un temporale a casa mia c’è il coprifuoco. Tutti ci ridono su e ci prendono un po’ in giro, ma pochi sanno che dietro a questa paura di fulmini e saette c’è una storia successa per davvero che spiega molto di quella che può sembrare un’eccessiva reazione.

Era una mattina di luglio in Val di Fassa, precisamente a Soraga. Avevamo stabilito che quel giorno saremmo saliti al rifugio Principe e poi, attraverso la ferratina, saremmo arrivati sulla cima del Catinaccio d’Antermoia per ritornare al Principe, attraverso il Passo d’Antermoia, un giro ad anello non difficile, ma lungo. Siamo arrivati al rifugio e il tempo cominciava a cambiare, solo che a nessuno andava di ritornare indietro. Eravamo in sei ma Franco, mio cognato, si è accorto che non aveva gli scarponi, quindi ha rinunciato.

Arrivati in cima già eravamo avvolti da nuvole nere e, toccando la croce di ferro, scaturivano scintille. Così abbiamo deciso di scendere quanto prima… Anche in discesa c’era la ferrata, perciò era impossibile procedere velocemente. A 50 metri dalla cima è scoppiato il finimondo: fulmini, saette, grandine. Abbiamo deciso di ripararci in un anfratto molto modesto nella roccia.

Ci siamo tolti moschettoni e oggetti di metallo e, mentre noi ragazze ci riparavamo, Elio, che non ci entrava, stava più all’esterno. Improvvisamente, mentre parlavo con Roberta, mi son sentita buttata a terra, mentre una gran forza mi teneva schiacciata, intorno a me un rimbombo forte e un dolore che mi attraversava.

Ho pensato di avere un malore, non capivo… poi mi son tirata su e non era bello quello che mi circondava: panico, braccia fumanti, urla, pianti, ma soprattutto Roberta con labbra blu e occhi fissi nel vuoto, non parlava, stava distesa, non reagiva, (lei ci raccontò in seguito che si sentiva precipitare verso l’abisso).

Eravamo sotto choc e doloranti, faceva freddo e il temporale continuava. Elio, che era quasi uscito indenne dalla scossa, decise che dovevamo scendere quei 600 metri di parete ghiacciata senza sicurezza, perché continuavano i tuoni e i fulmini, faceva molto freddo, e non avremmo resistito per un tempo lungo in quella situazione. Si caricò sulle spalle mia cognata e cominciammo ad andar giù.

Ricordo che si scivolava sulla roccia bagnata di pioggia ghiacciata e le mani diventavano insensibili, mancando la presa. Siamo arrivati alla base del Catinaccio in qualche modo, per poi risalire al passo e ridiscendere verso il rifugio. Quando abbiamo visto il rifugio ci siamo messe a piangere io e Lella, nonostante fossimo ancora sotto una pioggia torrenziale, ma la salvezza era a portata di mano.

Al Principe ci siamo presi una lavata di capo dai gestori perché non si sale con tempo incerto su un 3000. Poi hanno chiamato il soccorso per chi stava più male. Roberta si è ripresa lentamente, ci son voluti tanti giorni. Braccia e inguine erano cosparsi di capillari dilatati, tutti avevamo nausea, mal di testa e peli bruciacchiati, ma eravamo in piedi.

Dopo alcuni giorni mia mamma, che non sapeva dell’accaduto, è venuta a casa mia e mi ha chiesto cosa fosse quell’odore di zolfo: ci è rimasto addosso per un po’ l’odore, la paura per sempre! P.S. il meteo, in montagna, può fare la differenza fra la vita e la morte!”

Insomma, una disavventura che sarebbe potuta finire molto male, ma che certamente ha insegnato a un gruppo di ragazzi non proprio inesperti che la montagna sa essere sì bellissima ma anche estremamente severa se presa anche solo con un minimo accenno di leggerezza.

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24enne elitrasportato al Santa Chiara dopo una caduta con la moto sulla Statale 48 https://www.lavocedeltrentino.it/2024/08/24/24enne-elitrasportato-al-santa-chiara-dopo-una-caduta-con-la-moto-sulla-statale-48/ Sat, 24 Aug 2024 12:45:20 +0000 https://www.lavocedeltrentino.it/?p=476079 24enne elitrasportato al Santa Chiara dopo una caduta con la moto sulla Statale 48

La scorsa notte, all’incirca verso l’1.30, un giovane centauro 24enne è stato elitrasportato d’urgenza all’ospedale Santa Chiara di Trento, dopo una terribile caduta in moto sulla statale 48 delle Dolomiti. I media locali riferiscono che con lui, a bordo della motocicletta, viaggiava un/una sedicenne che non avrebbe riportato gravi conseguenze. Il fatto ha interessato l’area […]

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24enne elitrasportato al Santa Chiara dopo una caduta con la moto sulla Statale 48

La scorsa notte, all’incirca verso l’1.30, un giovane centauro 24enne è stato elitrasportato d’urgenza all’ospedale Santa Chiara di Trento, dopo una terribile caduta in moto sulla statale 48 delle Dolomiti. I media locali riferiscono che con lui, a bordo della motocicletta, viaggiava un/una sedicenne che non avrebbe riportato gravi conseguenze.

Il fatto ha interessato l’area sul finire dell’abitato di Moena. Secondo le attuali ricostruzioni, il ragazzo ha perso il controllo del motorino per cause ancora da chiarire.

Sul posto si sono portati in intervento i soccorsi sanitari, assieme ai volontari Vigili del fuoco di Moena e al nucleo radiomobile della compagnia dei Carabinieri di Cavalese, per gli accertamenti in corso.

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Giovani ladini alla scoperta della Valle dei Mòcheni https://www.lavocedeltrentino.it/2024/08/24/giovani-ladini-alla-scoperta-della-valle-dei-mocheni/ Sat, 24 Aug 2024 07:07:13 +0000 https://www.lavocedeltrentino.it/?p=476008 Giovani ladini alla scoperta della Valle dei Mòcheni

Nell’ambito delle iniziative estive rivolte ai giovani della Valle di Fassa, una tappa è stata rivolta alla conoscenza di un’altra comunità di minoranza del Trentino, quella di lingua germanica insediata nella Valle del Fersina. Suddivisi in due turni, gli oltre ottanta giovani tra i 12 e i 15 anni stanno prendendo conoscenza della comunità mòchena […]

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Giovani ladini alla scoperta della Valle dei Mòcheni

Nell’ambito delle iniziative estive rivolte ai giovani della Valle di Fassa, una tappa è stata rivolta alla conoscenza di un’altra comunità di minoranza del Trentino, quella di lingua germanica insediata nella Valle del Fersina. Suddivisi in due turni, gli oltre ottanta giovani tra i 12 e i 15 anni stanno prendendo conoscenza della comunità mòchena tramite una visita alla sede espositiva dell’Istituto culturale mòcheno e alla miniera Gruab va Hardimbl.

La visita dei giovani, organizzata dalla cooperativa Inout di Fassa con il gruppo di animazione Cistà e sostenuta anche dal Comun general de Fascia, consente alla giovane generazione ladina di volgere lo sguardo a un’altra comunità di minoranza del Trentino che, seppur con caratteristiche e numeri diversi, condivide lo stesso impianto normativo di tutela linguistica e le problematiche per la trasmissione intergenerazionale della propria lingua.

La parte introduttiva all’Istituto culturale mòcheno è rivolta all’origine della comunità mòchena e alle principali fonti di reddito della popolazione nei tempi passati. Anche grazie ai racconti e alle attività scolastiche sulla storia locale, per i giovani risulta facile individuare elementi in comune delle due comunità, quali ad esempio le attività agro-silvo-pastorali di alta quota e l’emigrazione stagionale rivolta ad integrare i proventi dell’attività principale.

Con l’aiuto dei pannelli e dei materiali della mostra “Klòffen, sprechen, parlare, attraverso la lingua mòchena”, il percorso prosegue con un approfondimento sulle caratteristiche delle rispettive lingue, di origine germanica quella mòchena, di stampo retoromanzo quella ladina. Quindi, sempre grazie alle esperienze avute in ambito famigliare e scolastico, è condivisibile anche il difficile percorso storico che ha portato al riconoscimento delle rispettive lingue di minoranza, nonché le forti pressioni omologatrici alle quali le due comunità sono state sottoposte nei secoli scorsi.

Nel pomeriggio la visita prevede di raggiungere a piedi la zona di Erdemolo dove, a quota 1700 metri, è visitabile la miniera museo Gruab va Hardimbl con un percorso all’interno della montagna in un ambiente unico e affascinante, sulle orme di un passato minerario che affonda le sue radici nel 1500. Anche l’attività mineraria ha infatti interessato la Valle del Fersina e il Perginese per diversi secoli e alcune testimonianze ne rendono tutt’oggi evidenza.

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Escavatore in bilico sul camion, intervengono i vigili del fuoco https://www.lavocedeltrentino.it/2024/08/23/escavatore-in-bilico-sul-camion-intervengono-i-vigili-del-fuoco/ Fri, 23 Aug 2024 04:32:45 +0000 https://www.lavocedeltrentino.it/?p=475916 Escavatore in bilico sul camion, intervengono i vigili del fuoco

Momenti di paura ieri, 22 agosto, lungo la strada provinciale 104 delle Quadrate che collega Fornace e l’Altopiano di Piné. I vigili del fuoco volontari di Fornace sono stati allertati, qualche minuto prima delle 13 dopo che un escavatore è rimasto in bilico sul semirimorchio di un camion. I vigili del fuoco volontari hanno messo in […]

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Escavatore in bilico sul camion, intervengono i vigili del fuoco

Momenti di paura ieri, 22 agosto, lungo la strada provinciale 104 delle Quadrate che collega Fornace e l’Altopiano di Piné.

I vigili del fuoco volontari di Fornace sono stati allertati, qualche minuto prima delle 13 dopo che un escavatore è rimasto in bilico sul semirimorchio di un camion.

I vigili del fuoco volontari hanno messo in sicurezza il mezzo, che è stato quindi riposizionato sul semirimorchio con l’ausilio di un carrello elevatore, per poi dedicarsi alla pulizia della sede stradale.

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Arrestato dai Carabinieri di Cavalese il “Guru” internazionale degli skimmer https://www.lavocedeltrentino.it/2024/08/22/arrestato-dai-carabinieri-di-cavalese-il-guru-internazionale-degli-skimmer/ Thu, 22 Aug 2024 10:43:56 +0000 https://www.lavocedeltrentino.it/?p=475821 Arrestato dai Carabinieri di Cavalese il “Guru” internazionale  degli skimmer

Nella mattinata del 22 agosto, i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Cavalese Carabinieri congiuntamente ai colleghi della Sezione di P.G. presso la Procura della Repubblica di Trento, hanno rintracciato e tratto in arresto a Guastalla (RE), un soggetto Rumeno ritenuto essere al vertice della struttura criminale dedita alla clonazione seriale di fuel card […]

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Arrestato dai Carabinieri di Cavalese il “Guru” internazionale  degli skimmer

Nella mattinata del 22 agosto, i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Cavalese Carabinieri congiuntamente ai colleghi della Sezione di P.G. presso la Procura della Repubblica di Trento, hanno rintracciato e tratto in arresto a Guastalla (RE), un soggetto Rumeno ritenuto essere al vertice della struttura criminale dedita alla clonazione seriale di fuel card e furti massivi di carburante smantellata dai Carabinieri lo scorso il 4 giugno con l’operazione “Free Fuel”.

L’uomo, stanziale in Romania e destinatario di M.A.E. (mandato arresto Europeo) emesso in questo ambito, era il referente del sodalizio per il procacciamento dei c.d. “skimmer”, ovvero sofisticati dispositivi in grado di captare e registrare i dati contenuti dalle tessere magnetiche e dei rispettivi codici PIN utilizzati.

Da quanto emerso, delle investigazioni condotte dai Carabinieri della Sezione di P.G. e quelli del N.O.R. di Cavalese, il ricercato che disvelato un alto spessore criminale ha sempre mantenuto un basso profilo non lasciando traccia dei suoi spostamenti muovendosi con autovetture intestate a terze persone per rendersi non tracciabile.

Le indagini hanno documentato come l’indagato faceva la spola tra la Romania e l’Italia, con dei viaggi “di lavoro” in compagnia dei sodali Trentini anche in terra spagnola, dov’era stata individuata una cellula operativa della consorteria.

L’arrestato veniva descritto dagli stessi indagati come uno dei massimi referenti a livello europeo in grado di assemblare e vendere tali dispositivi. Con questa prestigiosa cattura, si conclude la fase di esecuzione delle 27 misure cautelari.

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La caserma dei vigili del fuoco a Palù di Giovo è a buon punto. Manca approvare la quarta variante https://www.lavocedeltrentino.it/2024/08/22/la-caserma-dei-vigili-del-fuoco-a-palu-di-giovo-e-a-buon-punto-manca-approvare-la-quarta-variante/ Thu, 22 Aug 2024 10:08:33 +0000 https://www.lavocedeltrentino.it/?p=475591 La caserma dei vigili del fuoco a Palù di Giovo è a buon punto. Manca approvare la quarta variante

“Saremo in ritardo, ma quello che conta è un lavoro fatto bene.” Con questa affermazione dal tono deciso, il sindaco del comune di Giovo, Vittorio Stonfer, riferisce che il grosso dei lavori per la costruzione della nuova caserma per i Vigili del fuoco Volontari di Giovo, nella frazione Palù, è ormai in dirittura d’arrivo. Ma […]

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La caserma dei vigili del fuoco a Palù di Giovo è a buon punto. Manca approvare la quarta variante

“Saremo in ritardo, ma quello che conta è un lavoro fatto bene.” Con questa affermazione dal tono deciso, il sindaco del comune di Giovo, Vittorio Stonfer, riferisce che il grosso dei lavori per la costruzione della nuova caserma per i Vigili del fuoco Volontari di Giovo, nella frazione Palù, è ormai in dirittura d’arrivo. Ma perché il tutto sia completo, l’amministrazione sta portando avanti una quarta variante voluta assieme ai Vigili del fuoco stessi, con cui si è sviluppato parte del progetto.

Quella della caserma è un’opera imponente il cui costo complessivo, al netto della quarta variante, è di 2.271.577 euro. Parlando solo dei lavori, il totale della spesa si ferma a 1.508.525 euro.

Partendo da quando è stato vinto l’appalto nel gennaio del 2022, le cose sono cambiate parecchio e pure in peggio. A cominciare dall’imprevisto scoppio della guerra in Ucraina nel febbraio dello stesso anno, con i prezzi delle materie prime impennati, l’impossibilità di cambiare i contratti e quindi la necessità di bloccare tutto quanto si sarebbe fatto nel 2022. A questo si sono aggiunte le conseguenti modifiche normative per cercare di arginare la situazione e trovare i fondi per adeguarsi ai nuovi rincari.

Dopo la rinegoziazione dei prezzi, è stata fatta una richiesta in provincia e l’amministrazione ha ricevuto una quota di denaro per coprire l’aumento dei costi. In pratica la provincia ha istituito un fondo per opere comunali, elargendo dei quattrini a supporto dell’aumento dei costi materiali, stabilendo dei criteri definiti e precisi per importanza dell’opera.

Da sottolineare anche l’intervento dei vigili del fuoco stessi a sostenere l’operato dell’amministrazione comunale, a seguito della riscossione di un lascito. Ovviamente non l’intero lascito è stato utilizzato, ma la cospicua parte messa sul piatto contribuirà al sostegno della quarta variante del cantiere, quindi di tutte le migliorie tecnologiche a livello impiantistico richieste dagli stessi volontari.

Il comune di Giovo nel frattempo è rimasto anche senza responsabile dell’ufficio tecnico, attualmente sostituito dal segretario comunale. In più è stato nominato un assistente al r.u.p, a sostegno tecnico del segretario, potendo così proseguire nella costruzione della struttura, compreso il tetto e il montaggio dei pannelli fotovoltaici.

Nei prossimi giorni, inizieranno i lavori di sistemazione dei piazzali esterni e di tutta l’impiantistica esterna. La costruzione degli impianti interni, la divisione dei locali e quant’altro, prenderà il via appena verrà approvata la quarta variante.

“Quello che possiamo fare lo abbiamo fatto, adesso stiamo portando avanti la quarta variante e quindi tutte le migliorie necessarie per adeguare ai tempi moderni quella che è la casa dei vigili del fuoco, ma che di fatto sarà al servizio dell’intera comunità di Giovo” riferisce il primo cittadino. Dopo anni che stiamo dietro alla caserma è inutile perdersi sul giorno in più o in meno nella tabella di quando verrà consegnata l’opera. L’importante, ribadisco, è realizzare un’opera che sia fatta al meglio e che ricopra le esigenze di chi la vive.”

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Vigili del fuoco di Cembra, impegno rinnovato con il nuovo gonfalone https://www.lavocedeltrentino.it/2024/08/21/vigili-del-fuoco-di-cembra-impegno-rinnovato-con-il-nuovo-gonfalone/ Wed, 21 Aug 2024 08:51:21 +0000 https://www.lavocedeltrentino.it/?p=475581 Vigili del fuoco di Cembra, impegno rinnovato con il nuovo gonfalone

Quella di San Rocco è stata una giornata di gran festa per l’abitato di Cembra e ancora di più per i Vigili del fuoco Volontari. Questi ultimi, di fronte a una bella presenza di popolazione, hanno inaugurato il nuovo gonfalone andando così a sostituire le vecchie bandiere, ormai segnate dall’usura del tempo. Quella originale del […]

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Vigili del fuoco di Cembra, impegno rinnovato con il nuovo gonfalone

Quella di San Rocco è stata una giornata di gran festa per l’abitato di Cembra e ancora di più per i Vigili del fuoco Volontari. Questi ultimi, di fronte a una bella presenza di popolazione, hanno inaugurato il nuovo gonfalone andando così a sostituire le vecchie bandiere, ormai segnate dall’usura del tempo.

Quella originale del 1881, anno di fondazione del corpo dei Vigili del fuoco di Cembra, è stata sostituita nel 1980 con un’altra bandiera presa in prestito dalla banda sociale del paese. “Aveva cessato l’attività e l’abbiamo adattata a noi con la sostituzione del nome riportato” riferisce il comandante Thomas Gottardi, nel sottolineare come il nuovo gonfalone sia simbolo del rinnovato impegno verso la comunità.

Queste bandiere le useremo comunque come simbolo del corpo durante eventi, manifestazioni, cerimonie solenni. Insomma, le terremo come parte storica” la sottolineatura.

Oltre residenti e turisti, a presenziare alla giornata di festa a Cembra c’erano una cinquantina di pompieri arrivati dalla cittadina slovena di Begunje, con cui è in atto un gemellaggio avviato nel lontano 1977; in occasione delle olimpiadi dei pompieri che si tennero su suolo provinciale.

Da quell’occasione i due corpi mantennero sempre stretti rapporti d’amicizia e solidarietà. Le numerose visite così come gli scambi durante i decenni hanno contribuito a rafforzare questo legame.

Il resto della giornata si è svolto nel migliore dei modi, con la messa, una processione per ricordare il valore delle tradizioni e della fede nella vita quotidiana, il pranzo quantificato in più di 300 i pasti serviti “abbiamo finito la scorta di tutto ciò che avevamo pensato e progettato”, pompieropoli per i più piccoli e alcuni eventi collaterali tipici della sagra di San Rocco. Una tradizione ben radicata anche nella comunità di Cembra, per cui la sindaco Alessandra Ferrazza ha sottolineato l’importante impegno speso dai volontari nel far rivivere questa Sagra patronale.

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