Connect with us
Pubblicità

Ambiente

Montagna e turismo, ieri e oggi a confronto: «il meteo, in montagna, può fare la differenza tra la vita e la morte»

Condividi questo articolo

Il racconto di una disavventura in montagna dei primi anni ’80

Pubblicato

-

@generica - wikipedia
Condividi questo articolo

L’episodio del turista in ciabatte su una ferrata (QUI link) ha dato inizio (ma forse sarebbe più corretto dire “un proseguo”) al dibattito parecchio acceso riguardo alla sicurezza, alla preparazione e all’incoscienza attuale di molti nel recarsi in montagna senza la dovuta serietà.

Una delle domande che ci si può porre è, ad esempio: com’era vissuta la montagna, magari nei primi anni ’80 o comunque in un passato neanche troppo lontano? Che cosa è cambiato?

È chiaro e scontato che con l’avvento e lo sviluppo dei social, tutto sembra più “vicino” o “alla portata” (basti pensare ai video sui social di file infinite di turisti che “prendono d’assalto” la montagna ed i rifugi nei periodi di vacanze). Ma non c’è nulla di più sbagliato. La montagna non perdona e va vissuta con il giusto rispetto e con la giusta preparazione.

Pubblicità

Una storia che può far riflettere ce l’ha raccontata Francesca Sandre, una turista affezionata del Trentino Alto-Adige, che dopo aver postato su un gruppo Facebook della Val di Fassa quanto le è accaduto nei primi anni ’80, ci ha dato l’occasione per elaborare qualche pensiero sui cambiamenti del turismo e la leggerezza con cui troppe persone si avventurano in montagna.

Prima di lasciare spazio alla sua storia, ci sono alcune considerazioni da fare. Come Francesca – che tra l’altro in Val di Fassa ci va ancora al giorno d’oggi – ci ha raccontato poi al telefono «Era un altro mondo e in montagna saliva chi ci sapeva andare, sempre con molta cura, con molta attenzione di quello che si faceva. Non è che si improvvisava.

Ci tenevo a sottolineare che noi, in quella situazione, erano i primi anni ’80, non abbiamo chiamato nessun soccorso ma perché non c’erano telefonini con cui chiamare! Ci sarebbe stato tutto il bisogno di un soccorso, ma non c’era modo di chiamare e ci si doveva arrangiare in quelle situazioni.» Sicuramente un’altro tipo di mondo, ormai “lontano” per i giovanissimi di oggi, ma che deve anche far riflettere.

Pubblicità

In quei tempi si controllava il meteo prima di partire, si organizzavano le uscite con cura e attenzione nei minimi dettagli. Non c’erano cellulari, app o orologi con gli aggiornamenti, con la sicurezza di qualcuno da chiamare nel caso di necessità.

Non si sarebbe mai improvvisata un’avventura in ciabatte su una ferrata, giusto per ricollegarci al dibattito a cui si accennava prima. Era un mondo che certamente si contrappone al presente attuale, non c’è neanche bisogno di ripeterlo.

Ma ecco a seguire la sua storia, come riportata sui social:

“Quando arriva un temporale a casa mia c’è il coprifuoco. Tutti ci ridono su e ci prendono un po’ in giro, ma pochi sanno che dietro a questa paura di fulmini e saette c’è una storia successa per davvero che spiega molto di quella che può sembrare un’eccessiva reazione.

Era una mattina di luglio in Val di Fassa, precisamente a Soraga. Avevamo stabilito che quel giorno saremmo saliti al rifugio Principe e poi, attraverso la ferratina, saremmo arrivati sulla cima del Catinaccio d’Antermoia per ritornare al Principe, attraverso il Passo d’Antermoia, un giro ad anello non difficile, ma lungo. Siamo arrivati al rifugio e il tempo cominciava a cambiare, solo che a nessuno andava di ritornare indietro. Eravamo in sei ma Franco, mio cognato, si è accorto che non aveva gli scarponi, quindi ha rinunciato.

Arrivati in cima già eravamo avvolti da nuvole nere e, toccando la croce di ferro, scaturivano scintille. Così abbiamo deciso di scendere quanto prima… Anche in discesa c’era la ferrata, perciò era impossibile procedere velocemente. A 50 metri dalla cima è scoppiato il finimondo: fulmini, saette, grandine. Abbiamo deciso di ripararci in un anfratto molto modesto nella roccia.

Ci siamo tolti moschettoni e oggetti di metallo e, mentre noi ragazze ci riparavamo, Elio, che non ci entrava, stava più all’esterno. Improvvisamente, mentre parlavo con Roberta, mi son sentita buttata a terra, mentre una gran forza mi teneva schiacciata, intorno a me un rimbombo forte e un dolore che mi attraversava.

Ho pensato di avere un malore, non capivo… poi mi son tirata su e non era bello quello che mi circondava: panico, braccia fumanti, urla, pianti, ma soprattutto Roberta con labbra blu e occhi fissi nel vuoto, non parlava, stava distesa, non reagiva, (lei ci raccontò in seguito che si sentiva precipitare verso l’abisso).

Eravamo sotto choc e doloranti, faceva freddo e il temporale continuava. Elio, che era quasi uscito indenne dalla scossa, decise che dovevamo scendere quei 600 metri di parete ghiacciata senza sicurezza, perché continuavano i tuoni e i fulmini, faceva molto freddo, e non avremmo resistito per un tempo lungo in quella situazione. Si caricò sulle spalle mia cognata e cominciammo ad andar giù.

Ricordo che si scivolava sulla roccia bagnata di pioggia ghiacciata e le mani diventavano insensibili, mancando la presa. Siamo arrivati alla base del Catinaccio in qualche modo, per poi risalire al passo e ridiscendere verso il rifugio. Quando abbiamo visto il rifugio ci siamo messe a piangere io e Lella, nonostante fossimo ancora sotto una pioggia torrenziale, ma la salvezza era a portata di mano.

Al Principe ci siamo presi una lavata di capo dai gestori perché non si sale con tempo incerto su un 3000. Poi hanno chiamato il soccorso per chi stava più male. Roberta si è ripresa lentamente, ci son voluti tanti giorni. Braccia e inguine erano cosparsi di capillari dilatati, tutti avevamo nausea, mal di testa e peli bruciacchiati, ma eravamo in piedi.

Dopo alcuni giorni mia mamma, che non sapeva dell’accaduto, è venuta a casa mia e mi ha chiesto cosa fosse quell’odore di zolfo: ci è rimasto addosso per un po’ l’odore, la paura per sempre! P.S. il meteo, in montagna, può fare la differenza fra la vita e la morte!”

Insomma, una disavventura che sarebbe potuta finire molto male, ma che certamente ha insegnato a un gruppo di ragazzi non proprio inesperti che la montagna sa essere sì bellissima ma anche estremamente severa se presa anche solo con un minimo accenno di leggerezza.

Pubblicità
Pubblicità
Sport6 minuti fa

Us Open: Sinner batte Medvedev e va in semifinale

Trento9 minuti fa

Turismo Trentino: stagione invernale da record, miglior risultato dell’ultimo decennio

Italia ed estero24 minuti fa

Al via il vertice tra la Cina e i leader dei paesi africani

Trento36 minuti fa

«Il Trentino non vuole gli orsi!» Successo per le raccolte firme in val di Non e nelle Giudicarie

Sport44 minuti fa

A2 femminile: nel primo test della stagione Itas Trentino e Altafratte conquistano due set ciascuno

Sport50 minuti fa

Trionfo targato Amici Nuoto Riva ai Campionati Mondiali di Salvamento: 7 medaglie, 10 finali individuali e 3 record italiani

Sport58 minuti fa

I due azzurrini di skialp Debertolis e Taufer saranno in gara alla Rosetta Verticale Trail Run

Trento1 ora fa

Centochiavi, accolte quasi tutte le richieste della Circoscrizione per la messa in sicurezza del Parco dalla Fior

Trento1 ora fa

Martignano, lo strano incontro tra un ramo ed un paletto metallico

Italia ed estero1 ora fa

Vicenzaoro: sarà inaugurata venerdì con 1200 brand espositori

Italia ed estero3 ore fa

La crisi dell’auto italiana ed i silenzi della sinistra

Val di Non – Sole – Paganella12 ore fa

Trattore si ribalta tra i meleti di Dercolo: recuperato dai Vigili del Fuoco

Italia ed estero13 ore fa

Si schianta al suo primo volo, la tragedia di Alessandra Freschet

Trento13 ore fa

Val di Breguzzo, va a caccia col silenziatore: denunciato 72 enne

Trento14 ore fa

Scintille sul Corridoio est, gli ordini lamentano la mancanza di coinvolgimento ma i Geometri sono assenti

Italia ed estero2 settimane fa

Dove scappare in caso di scoppio della terza guerra mondiale

Correva l anno3 settimane fa

30 anni fa l’arresto dei criminali della Uno Bianca: ecco la vera storia

Trento3 settimane fa

Il 19 agosto il 70° anniversario della morte di Alcide De Gasperi

Trento4 giorni fa

Apnea: emozioni senza respiro al Patagonia store di Trento

Giudicarie e Rendena4 settimane fa

Clamorosa protesta lungo la val Rendena: No ad Orsi e Lupi

Trento2 settimane fa

Terrore alla stazione di Trento, africano dà in escandescenza e viene bloccato col taser

Arte e Cultura4 settimane fa

La storia di Sofia Floriani: a soli ventidue anni ha scritto 3 libri e dirige una casa editrice

Piana Rotaliana3 settimane fa

Terre d’Adige: il mistero dei gatti scomparsi

Trento3 settimane fa

Trento, in dodici giorni rinvenute a Trento più di 70 biciclette

Valsugana e Primiero3 settimane fa

Pista Ciclabile della Valsugana – Valbrenta: prosegue la chiusura con pesanti danni al cicloturismo

Piana Rotaliana4 settimane fa

Mezzolombardo, inaugurazione in vista per il ponte sospeso e la Ferrata Val del Rì (che sarà aperta nell’occasione)

Politica3 settimane fa

Fratelli d’Italia, espulso De Bertoldi: ecco le motivazioni

Val di Non – Sole – Paganella3 settimane fa

Predazione in Paganella: le vittime sono alcuni asini

Italia ed estero2 settimane fa

Attenzione alle fake news: orsa e cucciolo lungo la strada? Sì ma è girato in Romania

Home3 settimane fa

Guai seri per gli astronauti bloccati nello spazio. Ma la Nasa ha un piano

Archivi

Categorie

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

più letti