Il Miramondo
Trump condannato e tutti preoccupati. Tranne lui

Non si può certo dire che questo nuovo secolo non riservi una sorpresa dietro l’altra, per buone o cattive che siano. E tra le “sorprendenti” sorprese non possiamo escludere la condanna appena comminata a Donald Trump.
È la prima volta che in 250 anni di storia americana un presidente degli Stati Uniti viene condannato per uno o più reati.
Sulla carta Trump rischia il carcere, anche se esperti di giustizia americana ritengono che molto probabilmente i giudici si accontenteranno di una multa.
Va ricordato che l’ex presidente è sotto processo in altre tre cause penali. Come riporta il Washington Post sono 54 i capi d’accusa che attendono un verdetto.
Trump attacca senza farsi troppi problemi il sistema giudiziario compresi i giudici che lo hanno condannato e, a quanto pare, è in buona compagnia con qualche milione di suoi sostenitori, qualcuno di essi anche inquietante dal momento che sono comparse bandiere con la scritta “O Trump o Morte”.
Il magnate si gioca tutto nei prossimi mesi, dal momento che il giudice gli ha comunque concesso di poter proseguire la sua corsa per la Casa Bianca, e visto che è in vantaggio su Biden e abituato a rimonte clamorose (ne sa qualcosa la Clinton), ha buone speranze di essere rieletto.
Gli americani e parte dell’opinione pubblica, che solitamente non perdonano chi li rappresenta politicamente se commette dei reati, stavolta (almeno la metà degli elettori, stando ai sondaggi) sembra morbida nei confronti dell’ex presidente.
Non solo, ma i suoi portavoce informano che, dopo la condanna, la raccolta fondi per la rielezione di Trump in un baleno ha avuto un’impennata straordinaria con ben 35 milioni di dollari in donazioni online.
Di sicuro un’involontaria pena accessoria può essere ben rappresentata dal precipitare delle azioni delle società dei social media di Trump subito dopo il verdetto di colpevolezza, e all’ex presidente è stato momentaneamente vietato vendere le sue partecipazioni.
Non morirà di fame dal momento che la sua quota vale circa quattro miliardi di dollari.
Inoltre pare si sia ripreso bene dopo il verdetto, quando ha saputo della quantità record di denaro pervenuto dalle donazioni per la sua campagna elettorale.
Trump è sicuro che il processo sia stato una sorta di truffa, un complotto contro di lui, e farà appello (era scontato).
In una intervista a caldo si sarebbe lamentato del fatto che non gli era stato permesso avere testimoni, di poter replicare, e in genere di non poter fare nulla perché a suo dire il giudice era pressoché un tiranno.
Evidentemente non è troppo preoccupato circa la suscettibilità dei giudici, così come della possibilità di non essere eletto e di riflesso, giuridicamente parlando, non riuscire a salvarsi la pelle.
Se è così, a proposito di presunte ingiustizie va di pari passo con quanto affermano i sostenitori di chi potete immaginare, solo che ha avuto a disposizione qualche milione di dollari in meno per poterlo dimostrare.
Secondo la BBC, Biden consentirà all’Ucraina di colpire la Russia con missili statunitensi “a scopo di coprifuoco”, Trump per contro si prepara in caso di vittoria a sparare i suoi di missili, ad esempio (sostiene il Wall Street Journal) destinando il posto di consulente della Casa Bianca per la sicurezza delle frontiere e dell’economia a Elon Musk.
Musk, tecnocrate miliardario, ha idee rivoluzionarie quanto quelle di Trump, e non solo scientifiche.
Un missile estremamente pericoloso per Biden, e non sarà l’unico.
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