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Chiedi a Vega

Dio c’è. E forse anche le prove

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Chiedi a Vega e ti sarà dato…

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Cara Vega,

Non so più a chi credere.

Mi spiego, sono sempre stata cattolica, fino a pochi anni fa praticante, e riponevo massima fiducia nella mia incrollabile fede, ma qualche tempo fa mio figlio di quasi 13 anni mi ha chiesto: “Mamma Dio esiste?”

Ho risposto di sì e lui ha replicato: “Come fai a saperlo?”.

Presa alla sprovvista ho risposto a mia volta che all’ora di Religione e a Catechesi glie lo avevano già spiegato e non occorre che lo ripeta io, e che comunque bisogna avere fede perché Dio ci vede e ci aiuta, e se si prega lo si sente dentro e ci conforta.

Lui mi ha guardata in modo patetico e mi ha detto sprezzante che lui non crede, come non credono tutti i suoi amici, tranne quelli musulmani. Abbiamo troncato la conversazione con la scusa da parte mia che avevo faccende da sbrigare.

Tutto questo mi ha fatto riflettere, e con l’amaro in bocca. Non sono una teologa ma un’impiegata, però ho capito che la mia fede è nata dalla consuetudine, da una certezza inculcata già da piccola dai miei genitori ferventi cattolici, e che è sempre stata un paracadute nei momenti di sconforto, perché sono nata credente e non mi sono mai posta domande.

Insomma, un rifugio comodo e sempre disponibile.

Ora i tempi sono cambiati, le prediche sono quasi sempre le stesse e danno per scontato che Dio, Spirito Santo e tutti i Santi del Paradiso compresi gli Angeli ci sono, ci vedono e ci proteggono.

Ma i tempi non dicono questo, se parliamo di misericordia e protezione, i tempi ci raccontano di eterna ferocia a livello mondiale e cattiveria insita nell’uomo, e della consueta miseria e sfortuna degli ultimi della Terra, e di ricchi sempre più ricchi, che si dicono religiosissimi.

Per non parlare dello scandalo dei preti pedofili, che spero Papa Francesco affronti con determinazione, ma è stata una ulteriore ragione per cui, almeno per ora, non frequento più la Messa domenicale.

Il mio compagno non crede e campa benissimo senza fede, anche se rispetta la mia, ma non è un gran conversatore e non abbiamo mai ragionato più di tanto su questo. Non crede nemmeno nel matrimonio ma ha comunque permesso a mio figlio di fare religione e frequentare Catechesi all’oratorio.

Non credo che i dubbi di mio figlio siano stati suggeriti da mio marito, non sarebbe in grado di argomentare il perché Dio non dovrebbe esistere.

Ma andando verso la terza età, pur lontana, penso alla morte e anziché rafforzare il mio credo sto avendo sempre più dubbi. E questo mi fa molta paura. Paura di perdere la fede.

Beatrice

RISPONDE VEGA

Mia cara Beatrice, le do subito una buona notizia: secondo recenti studi scientifici credere e pregare (di riflesso anche andare in chiesa) fa campare circa quattordici anni in più; quindi, avrà tutto il tempo di invecchiare serena ragionando sulla sua fede.

Anche avere dubbi fa bene, perché la fanno pensare, e pensare profondo tiene sveglio il cervello e anche questo allunga la vita. Inoltre, per avere fede è necessario interrogarsi sul perché si crede.

Se Dio esista o meno non lo so neanch’io, non vi è risposta certa se non dall’ascolto del cuore, a meno che non si creda ciecamente nelle rivelazioni originarie della Bibbia e i vari testi a seguire, che hanno contribuito a irrobustire la già affollata schiera di Santi e Profeti.

Un testo che sicuramente ha contribuito a migliorare il mondo è il Vangelo, che è stato un importante antidoto alla Bibbia, che fondamentalmente è un libro pieno di apparenti contraddizioni e potenzialmente pericoloso per chi non ha la sufficiente cultura per interpretarlo in modo meno letale di quanto possa essere compreso nei suoi significati strettamente letterari.

Stessa cosa vale per l’idea dell’esistenza o meno di Dio.

Tale esistenza può essere spiegata o negata sia dal punto di vista scientifico che da quello dato dal credo interiore basato su rivelazioni non/o tangibili dal punto di vista empiristico.

Mi spiego meglio, anche se la reputo persona di fine intelligenza ma non mi pensi teologa: una persona può sentire dentro di sé Dio e trarre frutto dalle indicazioni o dalle supposte rivelazioni che questa voce interiore provoca nella sua morale intima.

Stessa cosa vale per una persona che crede fermamente nelle rivelazioni provate dal solo punto di vista reale e scientifico, perché potrà fare più fatica ad avere tale voce interiore in quanto soverchiata dalla voce della ragione.

Tale certezza però non è del tutto pacifica, e per vari ordini di motivi.

Prendiamo il più facile ed attuale: Gli Ebrei. Si ritengono il Popolo Eletto (ed il QI è recentemente stato comunque sviscerato in QI creativo, emotivo ecc. non disperi…).

Questo tipo di intelligenza ab origine spiegherebbe sia molte delle loro capacità di imporsi dal punto di vista finanziario e tecnologico sia il motivo della loro millenaria persecuzione.

La scienza spiega tale elettiva capacità cognitiva al fatto che da sempre, al contrario delle altre religioni, hanno per obbligo morale e religioso dovuto imparare a leggere la Bibbia.

Intellettivamente ritengo che questo sia stato un’enorme Gap dal punto di vista intellettivo a livello mondiale.

Se la stessa cosa fosse stata imposta ai Cristiani o ad altre religioni non avremmo avuto un mondo nel quale il popolo ebraico da solo ad un certo punto deteneva una larga fetta di ricchezza e sapere rispetto al resto delle popolazioni, con tutto ciò che ne è conseguito e che purtroppo prosegue, nell’incapacità di altri popoli rimasti nella cecità intellettiva data dal non avere una cultura di massa ancorché razionale.

Cultura che non si baserebbe su promesse raccontate da altri sulla base di rivelazioni che solo pochi eletti ritengono di esserne i possessori.

Nello stesso tempo la scienza propone alcuni risultati empirici che hanno messo in dubbio coloro che vivevano nell’assoluta certezza che Dio non esiste.

Prendiamo ad esempio il Bosone di Dio.

Dopo, (ma anche prima in realtà, prevedendone il risultato) l’esperimento di Ginevra che ne ha sancito la sua esattissima misurazione (si chiama apposta di Dio) per molti ha rappresentato l’idea dell’esistenza di un qualcosa di superiore che regola l’Universo.

La Fisica Quantistica ha comportato un ulteriore crollo alle certezze che non vi sia un Ordine Universale ma solo una catena di accadimenti fisici avvenuti per caso.

Personalmente mi piace pensare nel mio immaginario che Dio in sostanza sia dentro di noi, forse come Il Quanto Superiore, che mette in relazione quelli che vogliono il bene e quelli che vogliono il male, facendo dell’amore il grande Net che ci salva e ci rende tutti parte di un disegno universale.

Di universale sì, ma non credo nell’enorme Ur-computer immaginato (e a loro piacerebbe tanto) da alcuni geni della tech, che si credono i nuovi apostoli.

Questo perché, logica vuole, alla originaria Creazione del Mondo non ha certo contribuito una macchina da noi governata, per quanto possiamo venerarla dal punto di vista tecnologico, come il computer, semplicemente perché qualcuno doveva, comunque, generarlo. Farne la Genesi.

Mi piace pensare al contrario che il vero creatore del collegamento positivo moderno sia stato Gesù.

E non è un caso che Steve Jobs venga paragonato al Cristo della Nuova Era, anche se dal punto di vista meramente funzionale pur con tutto quello che ha fatto per migliorare la nostra vita rimane poco più che un chierichetto, al massimo un Diacono.

Vittorio Marchi, grande scienziato e fisico quantistico, alla richiesta cosa ci sia dietro la Creazione ha riposto sicuro e deciso: Il Pensiero. Detto da uno scienziato quantistico della Normale ci si può anche credere.

Per suo figlio le prescrivo, e non si spaventi per l’età, i giovani sono più curiosi di quanto sembra:

–       Confortably Numb dei Pink Floyd e Starway to Heaven dei Led Zeppelin” Edizione Tributo del Kennedy Center”. Pezzi questi che faranno capire a suo figlio come gli Angeli esistano. Eccome, se esistono.

Di più, ma inizialmente solo a lei, prescrivo:

–       Antonino Zichichi. Perché Io credo in Colui che ha fatto il mondo. Tra Fede e Scienza.

–       Cristopher Hitchens: Dio non è grande. Come la religione avvelena ogni cosa.

Qualora lo desiderasse i due libri le saranno messi a disposizione presso la nostra redazione.

Mi stia bene

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