Io la penso così Archivi - La voce del Trentino https://www.lavocedeltrentino.it/category/home/societa/il-punto/ Quotidiano online indipendente Sat, 31 Aug 2024 10:58:34 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.2 Marcello Osler, ciclista gentiluomo di altri tempi https://www.lavocedeltrentino.it/2024/08/31/marcello-osler-ciclista-gentiluomo-di-altri-tempi/ Sat, 31 Aug 2024 10:57:52 +0000 https://www.lavocedeltrentino.it/?p=477239 Marcello Osler, ciclista gentiluomo di altri tempi

Lettera al Direttore

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Marcello Osler, ciclista gentiluomo di altri tempi

Egregio direttore,

Domenica scorsa 25 agosto si è svolto il 1° memorial dedicato a Marcello Osler. Un giusto omaggio ad un grande campione del ciclismo e campione anche nella vita di umiltà e gentilezza. Professionista dal 1973 al 1980 ha colto una sola vittoria nella sua carriera ma altrettanto epica nella tappa del Giro d’ Italia del 1975.

Osler al termine di una fuga d’altri tempi si presentò solo al traguardo di Sorrento dopo quasi 180 km. Fuga che raggiunse un vantaggio massimo di 20 minuti sul gruppo.

A 10 km dal traguardo l’allora patron del Giro d’ Italia Vincenzo Torriani dalla vettura del direttore di corsa fu costretto a invitare caldamente Osler a rallentare in quanto, il gruppo rischiava di arrivare fuori tempo massimo.

Momenti di sport unici e irripetibili in un’epoca moderna come quella di oggi dove la tecnologia determina ogni impresa, basti pensare all’uso del misuratore di potenza o alle fughe calcolate al secondo in base ai fattori esterni dettati dall’ammiraglia.

Per diversi anni Marcello Osler ha poi ha gestito il negozio Osler sport in Via Pennella situato a Pergine Valsugana insieme alla moglie Elena. È stato punto di riferimento per molti sportivi di tutte le età e anche per tanti giovani ciclisti che si recavano da lui per la riparazione della bicicletta.

Memorabili i suoi aneddoti sul ciclismo del “passato” che lo hanno visto protagonista in prima persona, altrettanto preziosi i suoi consigli rivolti sempre ai giovani atleti innamorati di questo magnifico sport, come lo ero io all’epoca.

Marcello Osler manca a tutti in un mondo sempre più superficiale ma grazie alla società Forti e Veloci di Trento e tutti i volontari che si sono prodigati per l’organizzazione di questo “memorial” il suo ricordo rimarrà sempre vivo.

Sunil Pellanda – Borgo Valsugana

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Una nuova gestione dei rifiuti per far coesistere uomini e animali https://www.lavocedeltrentino.it/2024/08/21/una-nuova-gestione-dei-rifiuti-per-far-coesistere-uomini-e-animali/ Wed, 21 Aug 2024 12:34:07 +0000 https://www.lavocedeltrentino.it/?p=473974 Una nuova gestione dei rifiuti per far coesistere uomini e animali

Egregio direttore, le scrivo per parlare di sostenibilità ambientale e fare un’analisi sul territorio a riguardo della gestione orsi e rifiuti. Tutte le operazioni per lo smaltimento dei rifiuti sono necessarie per una convivenza concreta tra uomo ed animale, è evidente che abbiamo bisogno di un cambio di visione e di uno slancio che ci porterà […]

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Una nuova gestione dei rifiuti per far coesistere uomini e animali

Egregio direttore,

le scrivo per parlare di sostenibilità ambientale e fare un’analisi sul territorio a riguardo della gestione orsi e rifiuti. Tutte le operazioni per lo smaltimento dei rifiuti sono necessarie per una convivenza concreta tra uomo ed animale, è evidente che abbiamo bisogno di un cambio di visione e di uno slancio che ci porterà all’innovazione ed a promuovere un territorio sostenibile che non può creare guerra tra animali ed esseri umani.

La gestione del rifiuto è un tema importante che riguarda il futuro e la promozione del turismo, è quindi essenziale accogliere progetti di innovazione nel rispetto e la tutela animale e ambientale.

L’innovazione e la gestione dei rifiuti ci porterà ad un livello successivo che permetterà la creazione di nuovi posti di lavoro e di una nuova visione e prospettiva per un territorio che potrà guardare al futuro senza distruggere l’ambiente.

Chi si occupa di ambiente ha la responsabilità di coniugare benessere ed innovazione e proteggere il territorio.

Il rifiuto può diventare una risorsa e la convivenza può finalmente far coesistere uomo e l’animale.

In Trentino ora viviamo la stessa situazione che ha vissuto un quartiere di Toronto con i procioni, battaglia che la popolazione ha vinto rinnovando la gestione dei rifiuti.

Dobbiamo ripartire da questo esempio ed essere positivi guardando al futuro con ottimismo, visione ed volontà di innovare, cambiando se necessario le nostre abitudini.

De Felice Vittoria – Trento

Potete inviare le e-mail al direttore da inserire nella rubrica «io la penso così» scrivendo a redazione@lavocedeltrentino.it – (La vostra opinione conta, sempre…)

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Quei ricordi del ferragosto in colonia al mare negli anni ’70 https://www.lavocedeltrentino.it/2024/08/14/quei-ricordi-del-ferragosto-in-colonia-al-mare-negli-anni-70/ Wed, 14 Aug 2024 17:29:23 +0000 https://www.lavocedeltrentino.it/?p=474619 Quei ricordi del ferragosto in colonia al mare negli anni ’70

L'alzabandiera quotidiana, il grande refettorio, la ginnastica sulla spiaggia e l' attesa del fischio del bagnino alle ore dieci per il bagno di tutti i giorni. Altri tempi, altre persone...

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Quei ricordi del ferragosto in colonia al mare negli anni ’70

Spett.Le direttore,

un breve soggiorno al mare è stata l’occasione per allungare di poco la strada e ritornare dopo anni e anni li dove trascorrevo trenta giorni nelle colonie Enpas di Riccione. (i miei genitori erano insegnanti alle Scuole Elementari)

Erano passati decenni da quando trascorrevo li giornate spensierate, allegre, gioiose. L’ impatto dopo anni non fu proprio felice: la struttura dimostrava tutti i suoi anni, vetusta, con un senso di abbandono penso totale, circondata da erba incolta. Ma come reazione emotiva improvvisamente quel luogo dentro di me si ravvivo’ e rividi come in un sogno tanti miei compagni di squadra (eravamo suddivisi cosi), la cerimonia dell’ alzabandiera quotidiana (oggi chi la fa più?), il grande refettorio, la ginnastica sulla spiaggia e l’ attesa del fischio del bagnino alle ore dieci per il bagno di tutti i giorni!

Rammento anche le regole e gli insegnamenti delle signorine che gestivano le varie squadre, qualche ribellione di poco conto e l’inevitabile castigo. Era un misto equilibrato di spensieratezza, educazione, equilibrio che forse oggi faccio fatica a trovare.

E così nella mia memoria ecco apparire i volti di Augusto, di Giovanni, quelli dei fratelli Berte’, di Romano, piccoli “clan” in senso buono che si creavano all’ interno della squadra.

È un anno arrivo’ un giovanissimo Gianni Morandi con la sua signora, e ricordo le signorine impazzivano per lui.

E poi quei due giorni in infermeria perché con Augusto (il nostro capo branco) mangiammo una smisurata quantità’ di anguria, e poi la sera il cinema in pineta all’aperto.

Queste poche righe non vogliono assolutamente apparire un quadro puramente nostalgico, ma il ricordo ancora vivo di quei giorni spensierati e felici in quella che un tempo chiamavamo «Colonia».

Passano gli anni, la struttura appare triste, dimenticata ma vedendola dopo decenni mi ha provocato una forte emozione quasi “violenta”.

E per ultimo il ricordo di quella biondina della squadra n 14, che mi piaceva molto, e alla quale in ben tre anni di mare a Riccione non ho saputo dire : “quanto sei carina”. Non l’ho più rivista. Buon Ferragosto a chi leggera’ queste mie righe….

Maurizio Zeni – Trento

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Le orse e la matematica: alcune considerazioni di spazio necessarie https://www.lavocedeltrentino.it/2024/07/25/le-orse-e-la-matematica-alcune-considerazioni-di-spazio-necessarie/ Thu, 25 Jul 2024 12:55:11 +0000 https://www.lavocedeltrentino.it/?p=471014 Le orse e la matematica: alcune considerazioni di spazio necessarie

Gentile direttore, La sera del 23 luglio mi è capitato di ascoltare un programma su RAI3 dedicato alla questione orsi in Trentino. Presente in studio il dott. Tozzi, geologo che, a nostra insaputa in questi anni, si è evidentemente laureato in zoologia, veterinaria, etologia e chissà che altro vista le argomentazioni proposte. Durante il suo […]

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Le orse e la matematica: alcune considerazioni di spazio necessarie

Gentile direttore,

La sera del 23 luglio mi è capitato di ascoltare un programma su RAI3 dedicato alla questione orsi in Trentino.

Presente in studio il dott. Tozzi, geologo che, a nostra insaputa in questi anni, si è evidentemente laureato in zoologia, veterinaria, etologia e chissà che altro vista le argomentazioni proposte.

Durante il suo lungo monologo, perché di questo si è trattato, ha dichiarato “vanno chiusi i sentieri dove ci sono orse con cuccioli”.

Per carità, può essere un soluzione come un’altra per garantire la nostra sicurezza, soprattutto per una persona che viva a S. Lorenzo in una casa ecosostenibile da cui gode di un bellissimo panorama sui cipressi di un cimitero di Roma (fonte: articolo di Repubblica).

Convinta che potesse essere una proposta intelligente visto lo spessore del personaggio, ho preso una calcolatrice e ho fatto due conti.

Va da sé che non è sufficiente chiudere un singolo sentiero dato che un orso, che riesce a percorrere decine di chilometri al giorno, si sposta da una zona all’altra toccando più sentieri e forestali.

Consideriamo che un’orsa ha bisogno di un areale di circa 100 chilometri quadrati  che equivalgono a 100.000.000 di metri quadri.

Un campo da calcio a 11, per darci un ordine di grandezza che credo tutti abbiamo visto almeno una volta nella vita, misura 7140 metri quadri. 

Quindi, un’orsa con cuccioli, avrebbe necessità di uno spazio che equivale a 14006 campi da calcio (numero approssimato per eccesso).

Consideriamo che le cucciolate in un anno in media sono 15… parliamo quindi di un’area complessiva da circoscrivere di circa 210.090 campi da calcio.

Anche ipotizzando che le varie aree a disposizione delle orse si intersechino fra di loro possiamo  comunque farci un’idea di che dimensioni stiamo parlando, o quanto meno, possiamo provare a farci una mezza idea.

Il dottor Tozzi non ha però spiegato dove metterebbe tutte le persone che in quelle aree ci vivono e lavorano (allevatori, tagliaboschi, agricoltori, accompagnatori di media montagna per fare qualche esempio).

Immagino che una soluzione potrebbe essere rinchiuderle tutte al Casteller, ma non sono sicura ci sarebbe spazio per tutti.

In alternativa si potrebbe pensare di rinchiuderle tutte in casa con tanto di muri alle porte e alle finestre per impedire loro di uscire.

Ma anche questa strada mi appare difficilmente proponibile e percorribile, così come penso che il dottor Tozzi non avesse in mente due soluzioni simili mentre in TV esplicitava il suo sapere.

Anzi, a onor del vero, parlava di lasciare le porte delle case aperte in modo da permettere agli orsi di entrare e lasciare una via di fuga a chi ci vive (se ho ben capito il senso del suo discorso).

Quindi, in attesa che il dottor Tozzi ci fornisca una alternativa realista dove trasferire le persone, che non sia costruire dei campi profughi nel Trentino Orientale, gli consiglio vivamente di ripassare un po’ di matematica e perché no, anche un po’ di geografia del Trentino Occidentale.

Celestina Schmidt

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Eleonora Urso, la replica agli agricoltori: «È giusto non generalizzare, ma le leggi vanno rispettate» https://www.lavocedeltrentino.it/2024/07/25/eleonora-urso-la-replica-agli-agricoltori-e-giusto-non-generalizzare-ma-le-leggi-vanno-rispettate/ Thu, 25 Jul 2024 05:41:24 +0000 https://www.lavocedeltrentino.it/?p=470775 Eleonora Urso, la replica agli agricoltori: «È giusto non generalizzare, ma le leggi vanno rispettate»

Spettabile direttore, rispondo a mia volta alla replica da parte di Libertà agricola trentina alla lettera di segnalazione da me scritta riguardo alle irrorazioni fuori orario. Spettabile Associazione Libertà Agricola trentina, mi dispiace che la mia lettera sia stata interpretata come un’accusa, non era mia intenzione. La mia protesta non era rivolta agli agricoltori in […]

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Eleonora Urso, la replica agli agricoltori: «È giusto non generalizzare, ma le leggi vanno rispettate»

Spettabile direttore,

rispondo a mia volta alla replica da parte di Libertà agricola trentina alla lettera di segnalazione da me scritta riguardo alle irrorazioni fuori orario.

Spettabile Associazione Libertà Agricola trentina,

mi dispiace che la mia lettera sia stata interpretata come un’accusa, non era mia intenzione. La mia protesta non era rivolta agli agricoltori in generale, ma solo a quelli che non rispettano le normative, come, penso, fosse ben chiaro nella mia missiva.

Le mie quindici segnalazioni, numero indicativo, sono state fatte solo in merito a effrazioni evidenti, ovvero, quando il trattore passava a pochissima distanza dalla mia medesima persona in orari non consentiti, lasciando perdere quelle che meno mi hanno infastidita.

Considerando inoltre che le violazioni alle quali ho assistito si sono verificate durante i miei spostamenti casa-lavoro, e che io non passi la mia giornata a girare tra i vigneti, mi chiedo quante siano le effrazione effettive.

Il numero stimato, dunque, mi induce a pensare che non si tratti dei trattamenti occasionali che siete costretti a fare, ma di vere e proprie violazioni abitudinarie da parte, ne sono sicura, di una minoranza.

Ve lo spiego in un altro modo: se io ripetutamente vedo agricoltori trattare con atomizzatore in orari non consentiti mentre passano le persone con tutta la notte a disposizione, notte in cui non ha piovuto, c’è qualcosa che non va.

Ripeto che la mia non vuole essere un’accusa verso voi agricoltori, ma solo verso chi non rispetta le leggi, come succede anche in altre professioni. O forse potete affermare con certezza che nessuno agricoltore abbia mai violato le norme? In tal caso mi complimento con voi per la capacità di vigilare sull’intero Trentino.

Volevo solo esprimere le mie preoccupazioni e la mia opinione e, in quanto cittadina di una repubblica democratica, credo di avere il diritto di farlo. Se questa mia possibilità dovesse venir meno e mi venisse detto che le situazioni a cui ho assistito fossero tutte a norma, senza conoscere nello specifico, si assisterebbe a una violazione della libertà di parola, nonché di protesta, da parte del cittadino, cosa a mio parere molto pericolosa.

Conosco persone che mentre erano nell’orto in pieno giorno sono state sommerse da nubi di pesticidi sparate nei campi vicini e ho visto più volte gli agricoltori nei vigneti dietro casa mia passare a pochissima distanza dal mio giardino con l’atomizzatore.

Non credo che sia accettabile tutto ciò, considerando che nel mio giardino giocano anche bambini. O forse dovrei essere contenta di essere sommersa da nubi di pesticidi mentre sono nel giardino o sul balcone di casa  e accettare passivamente? Mi dispiace, ma la mia salute per me viene prima e non dovete essere voi a scegliere per me, né per gli altri.

Credo che, essendo le piante il vostro sostentamento , vadano esse tutelate da malattie e parassiti, ma al contempo occorre preservare la salute e la libertà delle altre persone.

Non è forse più importante la salute di un neonato o di una donna incinta? Anche le persone fragili hanno il diritto di passeggiare, andare al lavoro e vivere il proprio giardino senza respirare nubi di pesticidi. Voi quando fate i trattamenti avete i DPI, i semplici passanti no.

D’altra parte credo che ci siano dei limiti nei trattamenti occasionali. Se ogni volta che piove noi cittadini dobbiamo sopportare trattamenti fuori orario, ricordo le mie 15 segnalazioni di quest’anno, numero non irrilevante, c’è un problema di base che mette davanti la salute delle piante a quella delle persone.

Difendere chi viola le norme non serve a niente, perché credo che danneggi anche l’immagine di chi le rispetta. Chiedo solo che orari e distanze vengano rispettate, fatta eccezione per le situazioni occasionali da voi citate, a patto che non diventino quotidiane.

Cordiali saluti

Eleonora Urso

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Accusa di uso fitosanitari: Libertà Agricola Trentina replica ad Eleonora Urso https://www.lavocedeltrentino.it/2024/07/23/accusa-di-uso-fitosanitari-liberta-agricola-trentina-replica-ad-eleonora-urso/ Tue, 23 Jul 2024 17:12:27 +0000 https://www.lavocedeltrentino.it/?p=470754 Accusa di uso fitosanitari: Libertà Agricola Trentina replica ad Eleonora Urso

Spett.Le direttore, Rispondiamo alla lettera accusatoria di Eleonora Urso apparsa nella rubrica «Io la penso così» dal titolo: Irrorazione dei prodotti fitosanitari, mancato rispetto delle regole : «Solo quest’anno ho fatto 15 segnalazioni» Gentile Signora Urso, come operatori del settore vorremmo cogliere l’opportunità per offrire il nostro punto di vista, in difesa degli agricoltori che lavorano […]

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Accusa di uso fitosanitari: Libertà Agricola Trentina replica ad Eleonora Urso

Spett.Le direttore,

Rispondiamo alla lettera accusatoria di Eleonora Urso apparsa nella rubrica «Io la penso così» dal titolo: Irrorazione dei prodotti fitosanitari, mancato rispetto delle regole : «Solo quest’anno ho fatto 15 segnalazioni»

Gentile Signora Urso,

come operatori del settore vorremmo cogliere l’opportunità per offrire il nostro punto di vista, in difesa degli agricoltori che lavorano duramente nella nostra regione e puntualmente sono accusati di inquinare, come se per noi fosse uno svago trattare le piante.

Noi agricoltori siamo impegnati quotidianamente a produrre alimenti di alta qualità, garantendo allo stesso tempo il rispetto delle normative vigenti, comprese quelle relative all’uso dei prodotti fitosanitari.

È importante ricordare che questi prodotti sono autorizzati dall’ Istituto Superiore di Sanità e dall’ EFSA (massima autorità europea per la sicurezza alimentare) sono essenziali per proteggere le colture da parassiti e malattie che potrebbero comprometterne la qualità e la quantità, mettendo a rischio non solo l’economia locale ma anche la disponibilità di prodotti agricoli sani e sicuri per tutti.

La maggior parte di noi agricoltori è consapevole delle responsabilità legate all’uso dei fitosanitari e si impegna a rispettare le distanze di sicurezza e a utilizzare dispositivi anti-deriva quando richiesto. Seguiamo corsi di formazione e aggiornamenti continui per adottare le migliori pratiche disponibili e minimizzare l’impatto ambientale delle loro attività.

È importante considerare che le situazioni che lei ha descritto possono occasionalmente verificarsi a causa di fattori imprevisti come cambiamenti improvvisi nelle condizioni meteorologiche.

Non abbiamo l’intenzione di violare le normative, ma ci troviamo spesso a dover prendere decisioni rapide per proteggere le nostre colture e il nostro sostentamento.

Le autorità sono già a conoscenza della problematica, sarebbe altresì cruciale riconoscere gli sforzi e i progressi fatti dagli agricoltori per operare in modo sostenibile e responsabile.

Più semplice sarebbe se ci fosse permesso di coltivare almeno nelle zone a rischio le piante tolleranti che non necessitano di essere trattate ma purtroppo la legislazione per ora non ce lo permette, aspettiamo poi con fiducia che la ricerca ci consenta di coltivare le piante cosiddette TEA (Tecniche di Evoluzione Assistita, ovvero senza inserimento di materiale genetico esterno) ma ci vorrà ancora del tempo e sopratutto un cambio di mentalità da parte di voi consumatori visto anche l’episodio che ha visto distrutto la sperimentazione delle piante di riso ottenuto con queste tecniche nella Lomellina.

Noi agricoltori siamo parte integrante della nostra comunità e il nostro lavoro è fondamentale per la nostra economia e per la nostra alimentazione. Con fidiamo nel dialogo e nella collaborazione tra cittadini e agricoltori per trovare soluzioni equilibrate che garantiscano la sicurezza e il benessere di tutti.

Restiamo a disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento e siamo sempre pronti a discutere di come possiamo migliorare la situazione insieme.

Cordiali saluti,

Libertà Agricola Trentina – Email: libertaagricolatrentina@gmail.com

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Genitori contro l’ex sindaco di Caldonazzo: «Siparietto imbarazzante» https://www.lavocedeltrentino.it/2024/07/23/genitori-contro-lex-sindaco-di-caldonazzo-siparietto-imbarazzante/ Tue, 23 Jul 2024 08:26:23 +0000 https://www.lavocedeltrentino.it/?p=470651 Genitori contro l’ex sindaco di Caldonazzo: «Siparietto imbarazzante»

Lettera al direttore

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Genitori contro l’ex sindaco di Caldonazzo: «Siparietto imbarazzante»

Gentile Direttore,

da venerdì scorso stiamo assistendo a un “siparietto” imbarazzante da parte della ex Sindaca di Caldonazzo, Elisabetta Wolf, (foto) sulla ormai nota questione della provincializzazione della nostra scuola.

In modo democratico e assolutamente legittimo i genitori si sono espressi ancora nel marzo 2023 a favore di questo passaggio.

Il comune, sin da subito, si è opposto a questa decisione, presentando anche un ricorso al TAR a spese di tutta la cittadinanza, che è stato respinto lo scorso maggio.

L’ostinata volontà della ex Sindaca di impugnare la sentenza in Consiglio di Stato ha trovato opposizione persino dalla sua giunta, che ha lei stessa destituito nominando qualche sostituto pur di arrivare a deliberare un’ulteriore incarico ad un avvocato del libero foro per procedere con questa inutile causa.

Non solo dunque la volontà dell’85% degli aventi diritto al voto non è stata rispettata, ma siamo stati pubblicamente insultati attraverso i social media dove veniamo descritti come persone dagli “estemporanei e mutevoli umori”.

Al di là dell’epilogo politico e delle ulteriori “inesattezze” raccontate nelle plurime sue manifestazioni sui presunti costi ed oneri gestionali a carico del comune e sui millantati disservizi per i bambini, rimane inaccettabile il tono e le parole che sono state usate nei confronti dei cittadini e delle famiglie di Caldonazzo.

Nella speranza che una volta per tutte si concluda questo triste teatrino, riponiamo la nostra fiducia in chi ci amministrerà in vista di un anno scolastico, ormai alle porte, sereno per tutti.

I genitori del Comitato di Gestione della Scuola dell’infanzia di Caldonazzo

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Irrorazione dei prodotti fitosanitari, mancato rispetto delle regole: «solo quest’anno ho fatto 15 segnalazioni» https://www.lavocedeltrentino.it/2024/07/22/irrogazione-dei-prodotti-fitosanitari-mancato-rispetto-delle-regole-solo-questanno-ho-fatto-15-segnalazioni/ Mon, 22 Jul 2024 12:44:53 +0000 https://www.lavocedeltrentino.it/?p=470437 Irrorazione dei prodotti fitosanitari, mancato rispetto delle regole: «solo quest’anno ho fatto 15 segnalazioni»

Lattera al direttore

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Irrorazione dei prodotti fitosanitari, mancato rispetto delle regole: «solo quest’anno ho fatto 15 segnalazioni»

Egregio Direttore,

Scrivo per esporre una problematica che si presenta da molti anni e che, nonostante le mie segnalazioni a chi di competenza, non accenna a migliorare.

Abito e sono costretta a frequentare zone ad alta densità di coltivazione della vite.

Purtroppo ho riscontrato che troppo spesso – non si tratta di casi isolati – i contadini paiono non rispettare norme e distanze per l’irrorazione dei prodotti fitosanitari, né utilizzano dispositivi anti-deriva, laddove sia richiesto dalla normativa.

Ovviamente conosco il Regolamento Provinciale al riguardo, quindi le mie lamentele sono rispetto alla violazione dello stesso.

Per fare alcuni esempi, ma potrei riportarne molteplici, una volta stavo passeggiando nella zona dell’Alto Garda, quando mi sono ritrovata un contadino che irrogava con atomizzatore a pochi metri da me.

Più volte mi è successa la stessa cosa passando in auto, costringendomi in tutta fretta a chiudere il finestrino e a mettere il ricircolo dell’aria.

Prontamente, quando assisto a queste situazioni, segnalo tutto ai vigili di competenza – quest’anno ho già fatto una quindicina di chiamate -, ma non credo basti, data la frequenza con cui riscontro le violazioni.

Io sono una persona adulta e in salute, ma penso alle persone fragili e malate, o ai bambini, che si trovano a respirare loro malgrado nubi di pesticidi in orari in cui, da norma, non si dovrebbe irrorare.

Scrivo dunque questa lettera perché sono stufa e mi sento impotente, sperando di poter trovare un riscontro. Sono sinceramente preoccupata per la salute dei cittadini.

Cordiali saluti

Eleonora Urso, Vallagarina

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«Dove sono le regole base dell’igiene?» https://www.lavocedeltrentino.it/2024/07/07/dove-sono-le-regole-base-delligiene/ Sun, 07 Jul 2024 07:14:31 +0000 https://www.lavocedeltrentino.it/?p=467720 «Dove sono le regole base dell’igiene?»

Lettere al direttore

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«Dove sono le regole base dell’igiene?»

Egregio direttore,

Si sa che la mafia ricicla denaro anche nella ristorazione. La settimana scorsa mi è capitato di andare a pranzo in uno dei “migliori” ristoranti di Trento, abbastanza esagerato coi prezzi.

Come d’abitudine, e per deformazione professionale, soprattutto dopo la nefasta pandemia, chiedevo del bagno per lavarmi le mani prima di sedermi a tavola. Appena arrivato in bagno purtroppo riscontravo la mancanza del sapone e il pavimento era sporco di urina. Sono stufo che non ci siano manager all’altezza, presenti ed efficienti.

Ho visto camerieri e cuochi pieni di tatuaggi che creano repulsione allontanando i consumatori. Cuochi senza cappello, coi capelli lunghi disordinati, con le infradito ai piedi! Il tutto proibito nel settore ricettivo professionale insegnato a livelli globali dei paesi civili e moderni. Quello che dà fastidio è che i camerieri appena seduto al tavolo subito ti fanno pressione per ordinare delle bibite, che si sa che è la maggior parte del guadagno in ristorazione, e quando non arrivano i piatti devi continuare a ordinarle.

Dario Jonathan Ferrari – Trento (106 paesi visitati, specializzato in Gestione alberghiera e Marketing turistico)

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Una tranquilla serata in centro storico tra spacciatori e tossicodipendenti https://www.lavocedeltrentino.it/2024/07/06/una-tranquilla-serata-in-centro-storico-tra-spacciatori-e-tossicodipendenti/ Sat, 06 Jul 2024 10:22:50 +0000 https://www.lavocedeltrentino.it/?p=467626 Una tranquilla serata in centro storico tra spacciatori e tossicodipendenti

lettere al direttore

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Una tranquilla serata in centro storico tra spacciatori e tossicodipendenti

Caro Direttore,

Ho pensato che potesse essere utile descrivere cosa può aspettarsi di vivere un residente del centro città il venerdì sera.

Alle 21:40 vedo una mezza dozzina di persone che si iniettano droghe e consumano droghe nel vicolo del teatro sociale. C’è anche lo spaccio di droga, con gli spacciatori che servono i loro clienti in piena visibilità e visti da tutti. E senza nessun problema di sorta.

Alle 21:49 chiamo il 112, come risulta dai tabulati telefonici, per denunciare spaccio e consumo di sostanze stupefacenti proprio fuori dal teatro sociale.

Vengo trasferito ai Carabinieri che mi informano che manderanno qualcuno per occuparsi della situazione.

Dopo più di mezz’ora chiamo la polizia locale per chiedere perché nessuno interviene vista la situazione che sta degenerando, infatti i miei vicini stanno affrontando i tossicodipendenti e gli spacciatori che rispondono con insulti e minacce di morte. La polizia locale mi informa che dovrei ricontattare i Carabinieri per chiedere a loro di intervenire.

Richiamo quindi il 112 e vengo passato nuovamente ai Carabinieri che mi informano che invieranno sul posto con la prima pattuglia disponibile.

Questa volta  chiedo gentilmente di dirmi qualora non vogliano intervenire così non perdiamo tempo entrambi. Mi rassicurano che qualcuno verrà. Nessuno però è arrivato.

Questa mia esperienza, che sottolineo purtroppo non è la prima, certifica quindi che puoi avere un giro di spaccio continuo fuori da casa tua in pieno centro storico di Trento, e se chiami la polizia, non possono occuparsene.

Ciò significa che o la situazione della sicurezza a Trento prevede di intervenire su altri tipi di crimini giudicati ben più gravi dello spaccio, oppure il consumo di droga nel centro di Trento è tollerato come “normale”.

Se chiami il 112, mi aspetterei almeno, come negli Stati Uniti con il 911 (numero equivalente), che gli agenti ti chiamino per chiudere la denuncia. Qui puoi chiamare il 112 per segnalare qualcosa e apparentemente a nessuno interessa darti seguito.

Credo che la città si sia apparentemente rassegnata ad accettare lo spaccio e l’uso di droga dilagante negli spazi pubblici, quindi o o accetti oppure cambi città.

In ogni caso questo dimostra che le cose a Trento non funzionano. La città finge di essere una località turistica, ma i residenti sperimentano un lato oscuro che parla invece della violenza, dei crimini e dell’uso di droga che le persone vedono ogni giorno fuori dalla loro porta di casa. Anche questa mia esperienza reale questo stesso fine settimana supporta questa affermazione.

Quando vivevo a New York, ho chiamato la polizia perché alcuni minorenni avevano fatto cadere mia moglie mentre tornava a casa con i nostri gemelli neonati.

La mattina dopo, al lavoro, ho ricevuto una chiamata dal comandante del distretto che si è scusato per l’evento, e quella stessa sera, al ritorno a casa, avevano schierato la polizia a cavallo nello stesso luogo.

Questo è ciò che i cittadini dovrebbero aspettarsi dalle loro forze di polizia, secondo il mio parere e la mia esperienza.

Charles Bird – Trento

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