Correva l anno
La zona morta: 46 anni fa lo scoppio della Sloi ricordato in un podcast

Nella serata di ieri, 14 luglio 1978, un temporale interessò l’area della città di Trento. Alle 21:50 presso lo stabilimento SLOI, posizionato a nord della città, si sviluppò un incendio a seguito del contatto della pioggia, entrata in un capannone, con il sodio contenuto in un barile incrinato.
Una reazione a catena provocò lo scoppio di diversi barili (erano presenti nel magazzino circa 300 fusti di sodio), sviluppando un incendio che coinvolse lo stabilimento ed una nube tossica che interessò una parte della città.
Nelle cronache del tempo si descrive che “la nube di fumo era diventata gigantesca, sovrastava Campo Trentino, aveva investito le case di via Soprasasso, di Roncafort, Gardolo spostandosi, portata dal vento, ora verso il rione di Cristo Re ora verso Martignano; una nube di soda caustica spinta in alto da un rogo che aveva raggiunto i 1200 gradi”. Venne ipotizzato lo sgombero di diversi quartieri della città.
L’intervento del Corpo Permanente dei Vigili del fuoco di Trento, con il getto di 540 quintali di polvere di cemento (non acqua in quanto avrebbe aggravato l’incendio), evitò che le fiamme interessassero il piombo tetraetile presente nello stabilimento, scongiurando quindi un’enorme esplosione e lo sviluppo di gas con conseguenze catastrofiche per la popolazione ed il territorio.
La nostra redazione ha dedicato un podcast sull’avvenimento che poteva cancellare la città di Trento. Nel podcast (da non perdere clicca qui per ascoltare il podcast) dal titolo «la zona morta», registrato l’anno scorso, il nostro editore Roberto Conci (allora 16 enne) racconta come ha vissuto quelle ore di terrore. Il racconto di un giovane che forse come molti altri non era ben consapevole di quello che stava succedendo.
Il nostro editore allora abitava insieme alla famiglia a circa 300 metri dalla Sloi. Un racconto drammatico dove si racconta anche come i vigili del fuoco riuscirono grazie all’idea del loro comandante scongiurare il peggio in mezzo ad un fuggi fuggi generale di persone che andavano sulla collina per tentare di salvarsi. (clicca qui per ascoltare il podcast)
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