Correva l anno
30 anni fa uno dei più nobili gesti della storia di Trento
Roberto Endrizzi: «Quando una persona è onesta lo è per sempre»

Il 14 giugno del 1994 Roberto Endrizzi (nella foto) 30 enne di Mezzocorona, cammina in via Maccani quando trova su una siepe un borsello di plastica nera che contiene la bellezza di 23 milioni di lire di cui 13 in contanti e 10 in assegni. La cifra in contanti ritrovata allora varrebbe oggi circa 15 mila euro.
Dopo averla raccolta senza il minimo indugio la consegna alla Questura che dopo alcune ore di indagini la riconsegna al legittimo proprietario, un benzinaio che aveva appoggiato il borsello con l’incasso sopra il tetto della sua macchina. Poi ripartendo il borsello era stato dimenticato ed era finito alla prima curva sopra una siepe non distante dalla sua attività.
Roberto Endrizzi oggi 60 enne ricorda ancora molto bene quell’episodio che in certo senso ha segnato la sua vita. «Stavo andando a prendere il mio socio, infatti avevo appena aperto un’azienda a pochi mentri dal distributore quando ho notato questo borsello nero lasciato sopra una siepe. Istintivamente senza pensarci l’ho raccolto e aperto e ho visto dentro questa montagna di soldi e degli assegni»
Roberto Endrizzi ammette: «Avevo appena aperto un’attività e quei soldi mi avrebbero fatto comodissimo. Ma non ho indugiato un secondo mettendo in pratica quello che mi miei genitori mi avevano insegnato».
Il benzinaio regalò il 5% della somma ritrovata con la quale Roberto offrì una cena a tutti i suoi clienti. «Mio padre gestiva il ristorante all’Orrido ed era simpatizzante nel vecchio partito socialista in grave crisi allora per lo scoppio di tangentopoli. I vertici del partito – ricorda ancora Roberto – chiesero per settimane intere a mio padre di convincermi a candidare. Ma io dissi sempre di no»
Roberto Endrizzi dopo questo gesto di grande onestà ricevette per un paio di mesi lettere di ringraziamento e vicinanza da tutto il mondo, «Anche da Stati Uniti e Australia, e mi chiedevo come facessero a sapere questa storia» – conclude Roberto
Ora Roberto da anni è autista per le poste Italiane e si è trasferito da Mezzocorona a Pergine dove sta di nuovo traslocando in questi giorni verso Levico Terme. Alla domanda se rifarebbe oggi la stessa cosa sorride: «Certo che sì, quando una persona è onesta lo è per sempre».
Alcune settimane prima, sempre nel 1994, era successa un’altra cosa simile, benchè molto meno importante, ma degna di nota. Sul bancone del negozio Domolux di via Manci a Trento il titolare trova una busta. La apre e trova insieme ad una banconota di 100 mila lire un foglietto con scritto: «Nel 1988 (sei anni prima quindi) rubai, qui nel suo negozio, i libretti di un compact disc, gli stessi inseriti in questa busta. Consapevole di aver compiuto un atto infame e desideroso di rimediare, le porgo sentitamente le scuse restituendole ciò che le appartiene. I soldi contenuti nella busta sono tra i primi che ho potuto guadagnarmi lavorando (prima studiavo) e rapprensentano il necessario risarcimento danni. La prego di perdonare il mio inqualificabile comportamento grazie»
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