L Editoriale
La Francia grazie alla sinistra apre le porte ai “nuovi Barbari”: ecco perché a Trento succederà la stessa cosa

Perché dobbiamo preoccuparsi del voto francese anche se tutti i media dicono che favorirà l’Italia in Europa?
È semplice: al di là degli equilibri politici europei il voto francese ha dimostrato la parte debole, la ferita dell’Europa, laddove possono innestarsi batteri che finiranno per cancellarne non solo la nostra tradizione e cultura, ma anche l’esistenza stessa come tale.
È chiaro che stiamo parlando di decenni, (non molti per la verità, gli istituti demografici parlano di uno) però vedendo gli sconvolgimenti politici quando non climatici di questo secolo e dello scorso, l’Apocalisse tanto derisa non sembra così improbabile e lontana.
Open, tra i siti geopolitici più autorevoli, ha sentito più opinioni da parte di intellettuali in merito al voto francese, e il riassunto non poteva essere espresso in modo migliore dal filosofo Onfray: “Che cosa vogliono i francesi? Non una Francia razzista che odia le minoranze no, vogliono semplicemente una Francia che lavora e che vorrebbe vivere del proprio onesto lavoro, una Francia che non manifesta nelle strade, non dà fuoco ai cassonetti, non distrugge le fermate degli autobus, non saccheggia le banche o i McDonald’s, una Francia che versa contributi e paga tasse imposte dirette e indirette e che vede le sue contribuzioni indirizzate prioritariamente verso la miseria del mondo e i bisogni dei paesi europei più poveri e le guerre planetarie.
La maggioranza di quelli che votano destra, anche la cosiddetta estrema destra, è una Francia che non ne può più di vedere la propria Polizia umiliata e delinquenti pavoneggiarsi. Che non ne può più di dover strisciare per attraversare i territori persi della Repubblica in pieno giorno. Una Francia che desidera beneficiare di quel diritto umano dimenticato che è la sicurezza, un diritto che si trova sia nella Dichiarazione dei diritti dell’Uomo che in quella della Corte Europea, e che il Nuovo Fronte Popolare, comunista, di Melenchon, considera come un diritto attribuibile solo all’ Estrema Destra”, e da qui la mobilitazione generale per votare l’estrema sinistra, Mbappé compreso, che è stato cacciato e deriso dagli europei.
La sinistra ha fatto eleggere nelle sue fila, pur di contrastare la Le Pen, anche integralisti islamici omofobi e fermamente antisionisti. Come dire, a mio parere, non c’è limite al peggio. Per vincere Melenchon ha fatto patti che ritengo personalmente scellerati con altri partiti facendo ritirare molti candidati, e mettendo alcuni immigrati stabilizzati che eletti però hanno mugugnato contro gli omosessuali e gli ebrei, tanto che Israele ha invitato gli ebrei di Francia a lasciare il paese e andare a vivere da loro.
Qui non siamo a questo livello, però pensateci bene e considerate quello che è accaduto non solo nelle ultime settimane ma negli ultimi anni a Trento e in Tentino, orsi esclusi.
Molteplici, troppi episodi che hanno generato paura, insicurezza, radicale modifica delle abitudini in virtù del fatto che girare di notte rappresenta un pericolo per i nostri figli prima che per noi. In certi posti poi i trentini non ci passano nemmeno di giorno perché ormai sono ritenute delle zone franche.
La maggioranza dei reati sono attribuiti prevalentemente ad extracomunitari, abbiamo una città che potremmo dire “invasa” da clandestini dei quali larga parte non dovrebbe nemmeno essere sbarcata, o quantomeno essere censita.
Nell’ultimo blitz delle forze dell’ordine in sole 4 ore sono state identificate 100 persone straniere pregiudicate e senza documenti. È quindi – a mio parere – possibile pensare che solo a Trento dimorino oltre 800 persone clandestine. Una cifra impensabile.
E a questi ultimi della Terra vogliamo un gran bene, e li aiutiamo, però…. C’è un però.
Larga parte di loro, se proprio non è incline per natura, purtroppo è preda naturale di ex clandestini radicati che magari oggi hanno la casa Itea e che campano tranquillamente galleggiando su una pioggia di contributi provinciali, spacciando o peggio.
La legge italiana non consente come quella americana di far tornare al paese d’origine (dove comportarsi come da noi significa decapitazione) chi, come moglie e e suocera di Sumaoro hanno (pare) usato i nostri soldi per comprarsi vestiti gioielli e quant’altro, e di lusso sfrenato.
Dalle indagini sembra tutto vero, ma, temiamo, ci potrebbero essere processi ventennali, e magari verranno condannate, poi assolte, poi magari in Cassazione ci sarà il rinvio per merito a processo, e alla fine cadrà tutto in prescrizione.
Questo mentre in America sarebbero già nel paese di origine, additate quali approfittartici e trattate di conseguenza, cittadinanza o no, perché attentatrici morali ed economiche dello Stato, altro che truffettina come da noi. Qui – a mio parere – se va male le due la sinistra le candiderà alle prossime europee e il gioco è fatto.
Allora ci chiediamo perché veniamo additati come razzisti solo per queste opinioni quando lo stesso razzismo è insito nell’animo di chi viene a lordare ad approfittare di quello che abbiamo costruito in tanti secoli di operoso lavoro.
E la scusa del colonialismo italico è a mio parere una vera baggianata, non è stata studiata in maniera approfondita, viste le continue pubblicazioni uguali e contrarie, lo sfruttamento c’è stato vero, ma ha anche innestato uno sviluppo che nell’isolamento desolato e immobile da secoli ha comunque creato un motivo e un senso comune di appartenenza ad una nazione.
Ora siamo – sempre ovviamente a mia personale opinione, di fronte ad una sorta di vendetta al contrario, una colonizzazione spietata e senza regole agevolata da un pernicioso senso di colpa latente che ci vede colpevoli per avere abusato di territori una volta occupati dalle masse che entrano in Europa.
Quel che ci si chiede è: dovremmo essere in colpa anche per aver colonizzato come Roma l’intero mondo conosciuto? Ogni epoca è fine a se stessa, i nostri figli non hanno colpa di quello che erano nel pensiero comune di tanti anni fa i nostri antenati, ma in ogni caso devono portare avanti quanto di buono hanno costruito, civiltà, cultura e sicurezza comprese.
Ritenere che noi dobbiamo accettare di tutto e pagare per aver reso schiavi dei soggetti duecento e più anni fa equivale a dire che un bambino di oggi deve pagare un risarcimento danni solo perché cento e più anni prima avevamo il sogno di un impero.
Un impero tutto sommato poco accogliente ed abbiamo fatto quasi un favore alle popolazioni che ci vivevano, mentre diverso è per la Francia e altri stati europei che si sono accaparrati risorse in termini di materie prime e per lavarsi la coscienza hanno fatto degli abitanti delle loro colonie cittadini francesi, inglesi ecc.
E’ a persone così, laureate o meno a cui Melenchon si è rivolto inventandosi il pericolo della destra, ed ora succede che abbiamo un presidente francese che non sa da che parte guardare perché sia a destra che a sinistra deve appoggiarsi a un estremismo che non è proprio di un moderato centrista come lui, e si è reso conto della grandissima cretinata che ha fatto nell’indire le elezioni.
Oggi però l’etremismo di sinistra fa ancora più paura. Tutto questo mentre stiamo rivolgendo ogni nostra attenzione alla guerra in Ucraina, preparandoci a metterci i missili in giardino, e stiamo attendendo l’invasione di Putin. Ma ci siamo forse chiesti quanti emigranti vanno in Russia? Zero.
Allora diamo la patente di dittatura razzista ad un paese che si professa cristiano e non li accoglie, e lo odiamo. Doppia confusione mentale.
Tradotto significa che l’Europa accoglie tutti a braccia aperte, terroristi, integralisti, spacciatori, stupratori ecc… fregandosene delle tradizioni. Non controlla nulla e pare vezzeggiarli, anche se spacciano da clandestini ai nostri figli minori, e mi fermo qui, li coccola anche con il permesso di soggiorno, e permette che molti immigrati abbiano casa, lavoro e quant’altro oltre a cospicui benefici mentre il cittadino italiano di turno tale trattamento se lo può sognare.
Siamo arrivati – penso – quindi ad un assurdo che lava sì qualche coscienza, ma soprattutto dà l’impressione che questo tipo di battaglie così ferventi da parte della sinistra siano fatte per larga parte da loro dirigenti ben pagati, che sanno comunque di cascare in piedi vuoi per discendenza da famiglie ricche e passaporti prestigiosi, vuoi perché comunque capilista di professione nelle elezioni a discapito di tutta la povera gente.
Cittadini che devono subire e soffrire questo tipo di pressione, incertezza, insicurezza, dopo aver fatto tutti assieme grande un’Italia che ultimamente assistiamo paciosamente assediata da quelli che io personalmente definisco “nuovi Barbari”, del tutto incontrollati, anzi agevolati.
Trento è un grande esempio e grazie a chi ha lavorato sodo, e il fatto di essere la più vivibile delle città non è un caso ma è per il culo che ci siamo fatti tutti noi, i nostri padri e i nostri nonni.
Il finto benessere dei dati sui reati rilanciato ogni tanto dalle forze dell’ordine è solo parte di una fotografia in negativo dell’Italia, che ci rifiutiamo di guardare a fondo semplicemente perché consideriamo le statistiche come veritiere quando sappiamo benissimo che i dati sono drogati da una sorta di considerevole arrendevolezza da parte dei cittadini a fare denuncia.
E non fanno denuncia perché convinti che tanto le istituzioni non sapranno mai far fronte a quelli che in linguaggio giuridico si chiamano microcriminalità e reati bagatellari quando invece per il cittadino che li subisce sono reati che pesano, eccome se pesano, provate a rubarmi la bicicletta.
Ricetta? Continuiamo a “farci il culo” (per così dire) per rendere il Trentino migliore. Ma queste sono riflessioni personali e lecite.
Buona settimana a tutti, e tanta fortuna. (pare ce ne sia bisogno)
A cura di Roberto Conci – direttore editoriale
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