L Editoriale
“I figli dell’apocalisse”: Abbiamo creato alcuni mostri, e ne siamo inconsapevoli complici

Il rapporto annuale sulla criminalità minorile, diffuso dal Servizio Analisi Criminale, della Direzione Centrale della Polizia Criminale sottolinea che le violenze sessuali da parte dei minorenni tra il 2022 ed il 2023, registrano ancora un incremento dell’8,25% sul totale.
La relazione annuale del 2024 al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia immagina scenari ancora più drammatici per gli adolescenti e giovani italiani che sono sempre più attratti dalla droga, e l’età alla quale fanno il primo incontro con le sostanze stupefacenti è sempre più bassa.
A riguardo secondo i dati del 2023, quasi 960.000 giovani tra i 15 e i 19 anni, pari al 39% della popolazione studentesca (quattro studenti su dieci), hanno provato almeno una sostanza psicoattiva illegale nella loro vita, e oltre 680.000 (più di un quarto della popolazione studentesca) lo hanno fatto nell’ultimo anno.
Risulta incredibile dal report come la percentuale dei genitori che tollerano il consumo di droga e alcol dei figli sia altissima.
Nel merito, due quinti dei genitori hanno un atteggiamento di tolleranza verso il consumo di sostanze cannabinoidi e che metà dei genitori ritiene che l’uso di alcol e cannabinoidi debba essere contestualizzato prima di essere giudicato.
Da 15 anni l’Europa è sotto assedio da parte di una impressionante concatenazione gli eventi nefasti come il Covid, la guerra in Ucraina, la crisi energetica, la grande recessione, il problema migranti, il costo del denaro, la crisi energetica, il cambiamento climatico sempre più marcato e pericoloso.
Tutto questo deragliamento è iniziato nel 2009, l’età dei nostri ragazzi oggi quindicenni.
I numeri della paura sono impressionanti: su 400 milioni di elettori europei quasi 74 milioni sono preoccupati per la gran parte dei nuovi flagelli come: Covid, mutamento climatico, crisi economica globale, e, in percentuale non troppo inferiore, immigrazione e la guerra in Ucraina.
Su questo Maurizio Ferrara ne scrive in un recente articolo sul Corriere della Sera dando conto di questa elevata percentuale di diffusa paura e senso di insicurezza da parte di larga fetta di popolazione europea, paura che alimenta un potenziale di protesta così esteso da avere aspetti inquietanti.
E non occorre essere specialisti in Geopolitica per osservare che le proteste in forma violenta potranno avverarsi in territori nettamente più esposti e maggiormente fatti oggetto di tali eventi, caratteristica che nel Belpaese centriamo in pieno.
L’ampio margine di questa protesta è raccolto dai più giovani, e spesso sterza in un nichilismo da mancanza di prospettive e rabbia per come abbiamo reso poco rassicurante per non dire cupo il loro futuro.
Tale protesta, specialmente quando l’urlo di ribellione si traduce non tanto nel volere i canonici temi come un mondo più giusto (spesso coincidenti tra Vangelo e il Capitale) o maggiori libertà civili delle varie ideologie pre e post-sessantottine, ma generare violenza gratuita e fine a se stessa, priva di ideali e proposte.
È solo un aggredire in modo selvaggio le regole democratiche, creare insicurezza, generale paura mediante violenza e disfarsi fisicamente attraverso l’uso smodato di ogni tipo di droga o di alcol.
Perché fuori di questo è il nulla. Nichilismo appunto.
E l’obiettivo è fare di tali comportamenti un medagliere, da esporre idealmente sul petto di qualche T-shirt per elevarsi nell’ammirazione delle varie tribù clanistiche di appartenenza.
Il confluire quanto sopra in una pseudo-cultura musicale e il lassismo per puro scopo di profitto delle case produttrici e di chi vigila sulla censura nel non stigmatizzare già da subito il tam-tam mediatico generato dai giovani profeti della violenza e dello spaccio, ha creato una platea di minorenni che sognano Kalashnikov d’oro massiccio con cui sparare agli sbirri da una Lamborghini imbottita di droga.
Ma non solo. Anche stuprare le madri e le ragazze in genere, come purtroppo le cronache di questi giorni ci ricordano.
Violenze queste, che hanno a mio parere creato nelle coscienze più deboli un mostruoso delirio imitativo tale da illudere questi ragazzi, per la maggior parte minorenni, di essere onnipotenti.
Tutto questo lo avevamo anticipato in un articolo, (vedi link) diffuso sul nostro quotidiano quando eravamo entrati in una baby gang locale descrivendone appunto il loro nichilismo.
Ha quindi ragione il Presidente del Tribunale dei minori di Trento dottor Spadaro quando dice che bisogna agire non solo in modo giudiziario, ma incrementare prevenzioni alternative.
I genitori della generazione Z sono al palo, e, come stigmatizza sempre Spadaro, gli smartphone hanno disastrato le coscienze più deboli dei ragazzi.
Ritengo a mio parere che gli smartphone hanno contribuito a creare dei cortili virtuali e, almeno durante il Covid, hanno avuto una funzione salvavita. E non solo per i ragazzi.
Non ci deve stupire tanta violenza da parte minori quando autoctoni, i minori di oggi, sono spesso figli cercati in ogni modo possibile, e come in Cina al tempo del controllo delle nascite, sono una specie protetta. Anche troppo. Specie talmente protetta e viziata che spesso si chiude nei loro confronti non un occhio, ma due.
Ma è, questa, una generazione che rischia di essere improduttiva, pesare sempre più sui genitori attempati e non in grado di affrontare le “violenze domestiche al contrario” ma assolvere tutto per il dono ricevuto di avere figli quando nessun si sogna di farlo, in un’epoca dove fare figli, almeno dall’inizio dell’apocalisse nel 2009, significa automaticamente povertà.
Povertà dalla classe media in giù ma non di tanto, visto che le classi meno abbienti (la maggior parte extracomunitari) hanno tante di quelle agevolazioni che spesso raggiungono un reddito netto paragonabile a quello di tanti liberi professionisti.
L’impoverimento generale va di pari passo con quello culturale. L’impoverimento culturale va di pari passo con la violenza. Pasolini diceva: dove c’è violenza c’è stupidità, è andato incontro alla stupidità e ha trovato violenza, l’ equazione è drammaticamente perfetta.
Resta solo un ragionamento: Che fare?
L’abbassamento della maggiore età punibile per i possibili reati è la prima cosa che risalta alla mente di tutti, ma è difficilmente praticabile. Lasciare a piede libero i più pericolosi delinquenti minori lo è altrettanto però.
Non esistono ricette, se non una prevenzione talmente pressante verso le famiglie tanto da formarle ad essere delle esperte in tema di violenza minorile.
Certo, la più facile è quella di abbassare l’età minorile come negli Stati Uniti, ma il loro è un mondo talmente duro e competitivo, specialmente per gli ultimi, che non è confrontabile con il nostro, che si basa su una Costituzione non di frontiera come la loro.
Su alcune cose ci si può lavorare, fare prevenzione nelle scuole. Ma sul serio. Si potrebbe anche coinvolgere ogni istituzione preposta, creando una casa virtuale e culturale.
Una casa dove poter dire: Qui, potete sentivi al sicuro. “Vincere, non trascorrere il tempo”, diceva Hemingway, ma sei sai come trascorrere il tempo vivi di più. Senza ammazzare, senza drogarti.
A cura di Roberto Conci – direttore editoriale
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