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Morto Benito Nonino, l’uomo che trasformò la grappa da osteria in un prodotto raffinato e di lusso

Ho avuto il piacere di ascoltare dal vivo in OSA 360 a ottobre 2023, la narrazione che Francesca Bardelli Nonino la nipote del fondatore della grappa Nonino che oggi è morto all’età di 90 anni.
Benito, il fondatore che, senza la caparbietà della moglie Giannola, non avrebbe ideato la famosa Monovitigno di Picolit. Perché grappa è femmina e dai Nonino ciò è un segno distintivo d’orgoglio così come ne ha parlato Francesca intervistata da Mirco Gasparotto sul palcoscenico.
Nel 1973 Nonno Benito, il tecnico, e la determinazione di Nonna Giannola diedero corpo a un sogno: trasformare il distillato più povero e bistrattato dei super alcolici in un distillato di pregio, alla pari del whiskey o del rum.
Un prodotto che parla di Dolomiti, di montagne, di inverni freddi, di sostenibilità e già di suo di economia circolare. Adesso va di moda, ma un tempo era l’unico modo con cui i contadini potevano scaldarsi, un prodotto popolare, alla portata di tutti. Una invenzione a cui tutti i distillatori hanno fatto riferimento e a cui tutti siamo grati.
Sicuramente per primi i distillatori Trentini che presero spunto dalla prima grappa “Monovitigno Picolit” per farne le mille versioni monovitigno, invecchiate, barricate, moderne e seducenti. Sicuramente al Trentino va il merito del sistema di distillazione inventato da Zadra che ha dato e da valore al prodotto.
È morto la notte scorsa Benito Nonino, l’uomo che ha trasformato la grappa da osteria in un prodotto raffinato, di lusso cambiando completamente la cultura di prodotto con un riposizionamento di tutto il settore a base di grappa.
Aveva 90 anni, e, insieme con la moglie, Giannola, ha trasformato la piccola azienda familiare che produceva ‘sgnapa’ in un brand noto e osannato in tutto il mondo. Oggi Francesca è diventata la prima influencer della grappa, giovanissima, solare, divertente, perché oggi grappa è anche questo.
Un prodotto adatto anche alla GEN Z, superalcolico da non demonizzare, da gustare divertendosi proprio come un tempo. Una vocazione tutta femminile quella della grappa in tutto il mondo. Benito Nonino è morto proprio a casa sua accanto alla sua distilleria, a Percoto (Udine), in Friuli dove in quanto a bere bene ne sanno molto. Benito, annata 1934, immaginiamo gli sarebbe piaciuto farsi citare così!
Ai Nonino anche il lascito di grappa come supporto al mondo della cultura: e qui non possiamo non citare il famoso e blasonato e internazionale Premio Nonino, che negli anni ha conferito riconoscimenti a tanti scrittori che poi sono stati insigniti del Premio Nobel.
Pensate forse che Gianola e Benito si siano montati la testa con questi successi planetari? Assolutamente no. Sempre accanto alla famiglia, hanno avuto tre figlie, Antonella, Cristina e Elisabetta che lavorano nell’azienda, come alcune nipoti la cui più nota oggi e Francesca.
Benito era suo agio in distilleria, molto schivo e attento. Espressione di quelle generazioni che hanno rinnovato l’Italia e non hanno mai mollato: ogni giorno sul pezzo. Grazie ai coniugi Nonino che hanno rivoluzionato questo settore che tanto valore sta portando anche qui, nel nostro Trentino.
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