Ambiente
Inondazioni in Yemen e Sudan: morti, dispersi e rischio colera

Inondazioni in Yemen e Sudan: crollano dighe, molti i morti e i dispersi e in aumento il rischio di un’epidemia di colera
Il cambiamento climatico sta aumentando la frequenza e l’intensità delle piogge stagionali sugli altipiani yemeniti. Le inondazioni hanno colpito al-Mahwit, una provincia a ovest della capitale Sanaa.
L’innalzamento del livello delle acque ha travolto le auto, bloccato le strade e causato il crollo di tre dighe nella provincia.
La TV locale Al Masirah ha riferito che sono state inviate numerose ambulanze dalle zone limitrofe di al-Mahwit e dalla provincia di Hodeidah per supportare le operazioni di soccorso. Almeno 24 persone risultano finora disperse.
Le montagne dello Yemen occidentale sono soggette a forti piogge stagionali. Da fine luglio, le inondazioni improvvise hanno ucciso 60 persone e ne hanno colpite 268.000, secondo le Nazioni Unite.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha avvertito che nei prossimi mesi si prevede un aumento ulteriore delle precipitazioni, negli altopiani centrali, le aree costiere del Mar Rosso e nelle parti degli altopiani meridionali, le quali dovrebbero ricevere livelli senza precedenti superiori a 300 mm.
Nello Yemen occidentale si sono riscontrati casi sospetti di colera, inoltre le piogge e le inondazioni sollevano il timore di una grave epidemia dovuta all’acqua contaminata.
Le infrastrutture mediche chiedono aiuto poiché un decennio di guerre civili le ha lasciate povere e incapaci di affrontare questa grave crisi umanitaria.
La situazione è altrettanto preoccupante in Sudan dove le acque impetuose hanno causato la rottura della diga di Arbaat, situata 40 km a nord di Port Sudan, di fatto la capitale nazionale e base del governo, spazzando via almeno 20 villaggi e provocando la morte di almeno 30 persone, devastando una regione già sconvolta da mesi di guerra civile.
Le abitazioni di circa 50.000 persone sono state colpite dalle inondazioni e innumerevoli sono gli sfollati, ha affermato l’ONU, sollecitando infine il supporto degli aiuti umanitari internazionali di cui questi due Paesi hanno adesso tanto bisogno.
Si spera in un intervento tempestivo e in un calo delle precipitazioni nei prossimi giorni.
A cura di Mara Beltramolli
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