Curiosita
San Lorenzo in Banale, la ciuìga da cibo povero a presidio Slow food

Quella del cibo povero diventato piatto ricercato è una delle più belle rivalse della vita. Non solo, ma sono anche storie uniche nel loro genere perché oggi in cucina si perde sempre meno tempo, a tutto danno dell’inventiva e del gusto che perde occasioni per emozionarsi.
Pensiamo ad un epoca di povertà assoluta in un territorio di montagna che ben poco offriva; pensiamo a quelle donne che in qualche modo dovevano mettere in tavola qualcosa, si ma cosa?
E se si ha a disposizione solo le parti parti meno nobili del maiale e delle rape? Si crea un impasto e si da vita alla ciuìga un insaccato atipico, ma diventato caratteristica di San Lorenzo in Banale.
Parliamo di scarti del maiale posti all’interno di un budello diventato rosso grazie alla rape tritate. Bene da cibo salvavita per i più poveri è riuscito a diventare un prodotto tipico della zona di San Lorenzo in Banale ricercato, ma oggi anche costoso.
Lo si può trovare anche nei paesi confinanti o in qualche ristorante di nicchia, “prestato” perché la produzione doc è unica. E chi avrebbe mai immaginato che dalle tavole più povere, la Ciuìga sarebbe arrivata ad ottenere un riconoscimento Slow Food che lo ha inserito nell’elenco dei prodotti da valorizzare e difendere?
Lo si è iniziato a studiare e si è così scoperto che nel 2025 compirà centocinquanta anni e che la sua nascita è dovuta all’invenzione di Palmo Donati che mettendo insieme testa, cuore, polmone, frattaglie e sangue del maiale, mescolando il tutto con le rape creò un impasto che diventò salame espressione della capacità della civiltà contadina di cavarsela con quel poco che si aveva a disposizione.
Consideriamo che in quegli tutte per molte famiglie allevare un maiale era un lusso e che un adagio popolare recitava che del maiale non si butta via niente e così era realmente.
Se parliamo di cibo ricercato e non più piatto povero pensiamo a come abbinarlo. La ciuìga è ottima con la polenta di Storo oppure con i crauti della Val di Gresta oppure con la Spressa formaggio tipico delle Giudicarie oppure con le patate bianche, gialle o viola del Lomaso.
Un’ultima nota: se consumata dopo dieci o al massimo quindici giorni di stagionatura può essere gustata anche cruda, oltre va cotta.
-
Trento4 giorni fa
Apnea: emozioni senza respiro al Patagonia store di Trento
-
Trento2 settimane fa
Terrore alla stazione di Trento, africano dà in escandescenza e viene bloccato col taser
-
Riflessioni fra Cronaca e Storia2 settimane fa
Imminente invasione aliena? L’oscuro programma del Pentagono che indaga sugli UFO
-
Ambiente1 settimana fa
5.089 attacchi dei grandi carnivori all’uomo, il 50% letale. E quel killer silenzioso che favorisce l’escalation
-
Rovereto e Vallagarina2 settimane fa
Autovelox Mossano, sindaco Luzzi querelato dall’Associazione Nazionale Tutela Utenti della Strada
-
Ambiente1 settimana fa
In ciabatte sulla ferrata: come mettere a rischio la propria vita e quella degli altri
-
Piana Rotaliana2 settimane fa
Tre auto coinvolte e due persone all’ospedale nel frontale sulla provinciale 235, all’altezza di Mezzolombardo
-
Val di Non – Sole – Paganella2 settimane fa
Camion betoniera si ribalta in una scarpata scendendo da Sanzeno: miracolato l’autista
-
Trento2 settimane fa
«Basta orsi e lupi in Trentino»: in corso le raccolte firme per la consultazione popolare
-
Val di Non – Sole – Paganella1 settimana fa
A Mechel apre la prima scuola primaria non paritaria del Trentino
-
Trento1 settimana fa
Itea: sulla strada per un debito di soli 2.000 euro. L’incredibile storia di Paolo Stevanato
-
Trento6 giorni fa
Un milione di euro per accogliere l’orsa JJ4: malumori e polemiche in Germania