Viaggi & Turismo Archivi - La voce del Trentino https://www.lavocedeltrentino.it/category/viaggi-e-turismo/ Quotidiano online indipendente Mon, 02 Sep 2024 04:51:02 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.2 Overturism problema nazionale, le soluzioni in Trentino https://www.lavocedeltrentino.it/2024/09/02/overturism-problema-nazionale-le-soluzioni-in-trentino/ Mon, 02 Sep 2024 04:51:02 +0000 https://www.lavocedeltrentino.it/?p=477476 Overturism problema nazionale, le soluzioni in Trentino

L’overturism è un problema che porta all’ostilità verso i vacanzieri, si preferiscono allora le realtà vuote del periodo Covid? La provocazione è di Bernabò Bocca presidente di Federalberghi. Le sue considerazioni. In un contesto nel quale la delocalizzazione toglie occupazione, il turismo diventa una fonte di ricchezza primaria da incentivare e non da osteggiare. Quello […]

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Overturism problema nazionale, le soluzioni in Trentino

L’overturism è un problema che porta all’ostilità verso i vacanzieri, si preferiscono allora le realtà vuote del periodo Covid? La provocazione è di Bernabò Bocca presidente di Federalberghi.

Le sue considerazioni. In un contesto nel quale la delocalizzazione toglie occupazione, il turismo diventa una fonte di ricchezza primaria da incentivare e non da osteggiare.

Quello che è certo è che ormai molte regioni italiane sono al limite della saturazione; la richiesta delle locazioni turistiche toglie spazio a quelle abitative favorendo anche abusivismo e truffe, ma regolare l’overturism è quasi impossibile.

Quella delle vacanze è una scelta individuale che tiene in considerazione il lavoro, i tempi scolastici e la stagionalità aspetti che sfuggono a regole generali. In una realtà di sperimentazione le soluzioni proposte da Trentino e Cinque Terre sembrano essere vincenti.

In Val di Fassa i sensori registrano il passaggio degli escursionisti; a Molveno si stanno monitorando gli accessi al lago per contingentarli. Sui passi dolomitici molto si è già fatto con la regolamentazione del traffico, creazione e digitalizzazione delle aree di parcheggio di interscambio e col potenziamento del trasporto pubblico.

L’area di intervento è la rete stradale che collega i Passi Gardena, Sella, Pordoi e Campolongo.

Il lago di Tenno è diventato improvvisamente una meta ricercata ed allora si intervenuti con la riqualificazione delle sponde per creare nuovo spazi, con una più attenta gestione dei rifiuti e con l’aumento dei parcheggi.

Fondamentale la creazione di una riserva locale. Interventi che hanno portato il lago di Tenno a diventare un modello per le aree del Trentino che non siano parchi naturali.

A livello locale resta insoluto il problema del traffico che non sarà per nulla facile risolvere. Il Trentino è una zona di scorrimento nord – sud e viceversa; si trova in una valle stretta dalle montagne e le piste ciclabili non sono una soluzione, perché non tutti i turisti vanno in bicicletta.

A livello nazionale va detto che in Italia ospita quasi il 70% del patrimonio artistico nazionale; 5mila sono i  musei o simili non statali solo per citare un paio di mete di richiamo turistico.    

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La storia di Maddalena, blogger di viaggi per passione https://www.lavocedeltrentino.it/2024/09/01/la-storia-di-maddalena-blogger-di-viaggi-per-passione/ Sun, 01 Sep 2024 04:45:23 +0000 https://www.lavocedeltrentino.it/?p=476779 La storia di Maddalena, blogger di viaggi per passione

Maddalena Zanotti è una Social Media Manager trentina appassionata di viaggi. Condivide le sue esperienze sulla sua pagina Instagram, madditravelmood, pubblicando foto e reel con il suo contagiosissimo sorriso. Maddalena, classe 1995, è originaria di Aldeno. Si è diplomata presso l’Istituto Agrario San Michele e in seguito si è iscritta all’università. Mentre lavorava da vivaista, […]

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La storia di Maddalena, blogger di viaggi per passione

Maddalena Zanotti è una Social Media Manager trentina appassionata di viaggi. Condivide le sue esperienze sulla sua pagina Instagram, madditravelmood, pubblicando foto e reel con il suo contagiosissimo sorriso.

Maddalena, classe 1995, è originaria di Aldeno. Si è diplomata presso l’Istituto Agrario San Michele e in seguito si è iscritta all’università. Mentre lavorava da vivaista, professione in linea con i suoi studi, ha iniziato a pubblicare le sue avventure in giro per il mondo sulla sua pagina Instagram…

Piano piano, con costanza e impegno, il suo profilo è cresciuto (ora ha circa 30.000 follower), fino al punto che alcune realtà hanno cominciato a contattarla per delle collaborazioni, che si sono fatte man mano più frequenti.

È tutto cominciato per hobby. Postavo reel dei miei giri in montagna, ma anche di viaggi fuori dal Trentino. Il mio lavoro di allora, però, non si conciliava con quello che volevo fare, perciò a gennaio 2023 mi sono licenziata.” racconta Maddalena. “Volevo un lavoro più indipendente, che mi permettesse di creare qualcosa di mio e che desse la possibilità di gestire in maniera autonoma gli orari, in modo da continuare a viaggiare.”

E così si è iscritta a un corso per diventare Social Media Manager, concluso a giugno 2023, dopo mesi di studio e vari esami, infine ha aperto la Partita Iva. Ora lavora per alcune aziende, gestendo la loro comunicazione online.

Amo il mio mestiere, che mi permette di rapportarmi con moltissime persone e mi trovo benissimo con le realtà con cui collaboro. Grazie alla flessibilità di cui godo, posso lavorare dove voglio e a qualsiasi ora: su una spiaggia, di notte o su un treno, diretta da qualche parte. Mi basta un computer…Lo porto sempre con me, anche quando viaggio faccio sempre qualcosa.”

Solo negli ultimi due anni Maddalena è stata in Croazia, Slovenia, Giappone, Grecia, Scozia, Islanda, Norvegia, Romania, Normandia, Olanda, California (e la lista potrebbe continuare), mentre tra i viaggi in programma ci sono la Sardegna, in ottobre, e il Nepal, in novembre, dove farà trekking.

In particolare, ci tiene a mostrare ai suoi affezionati follower alloggi insoliti, come le case galleggianti, o esperienze particolari, come un giro panoramico in bicicletta sospesi nel vuoto, in Croazia. Ha anche mangiato in un ristorante costruito in una cascata, visitato il castello di Harry Potter ed è stata nella spiaggia più pericolosa del mondo, in Islanda.

Non mancano post più riflessivi dedicati alla storia, come quando è stata a Hiroshima, in Giappone, al museo che ricorda le vittime della bomba atomica, o quando visita i luoghi della Grande Guerra sulle nostre montagne.

Tra i suoi viaggi preferiti, c’è quello in Marocco, a pari merito con Scozia, Giappone, Los Angeles e le isole Lofoten, in Norvegia, mentre non ce n’è nessuno che non abbia particolarmente amato, perché ogni volta torna a casa con un bagaglio culturale non indifferente: ogni viaggio ha una sua particolarità.

Da brava trentina, Maddalena ama molto la montagna, perciò sulla sua pagina mostra anche vari itinerari in zona, dalle semplici passeggiate nel bosco, magari in compagnia della cagnolina Hope, alle più impegnative ferrate. Maddalena organizza i suoi viaggi da sola, facendosi accompagnare talvolta dal marito o dal fratello, talvolta dalle amiche. Solo una volta si è appoggiata a una guida, in Marocco, dato che lì non conoscono l’inglese.

Quanto al segreto del suo successo, Maddalena ci dice che con Instagram non c’è la bacchetta magica, ma occorre pubblicare con costanza, cercando di capire cosa cercano i follower. Ci tiene a essere coerente e perciò non accetta mai collaborazioni che non siano in linea con il suo profilo.

“Le persone che mi seguono amano la montagna e le esperienze particolari, non ha senso che io faccia un post, per esempio, su un centro estetico… Non lo guarderebbe nessuno. “

Gli imprevisti non mancano, le è capitato di perdere il treno o addirittura l’aereo, ma con il suo inguaribile ottimismo risolve sempre tutto. A breve Maddalena inizierà un’altra bellissima esperienza, facendo l‘accompagnatrice di viaggi, che rimarrà comunque un secondo lavoro.

“A volte lavoro moltissime ore di seguito, ma non mi pesa, perché so che il giorno dopo partirò.” conclude Maddalena, con la testa già alla prossima avventura.

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Con la montagna nel cuore: un focus sulla professione di guida alpina https://www.lavocedeltrentino.it/2024/08/06/con-la-montagna-nel-cuore-un-focus-sulla-professione-di-guida-alpina/ Tue, 06 Aug 2024 08:23:42 +0000 https://www.lavocedeltrentino.it/?p=472956 Con la montagna nel cuore: un focus sulla professione di guida alpina

L'intervista a Mauro Fronza e Massimo Faletti.

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Con la montagna nel cuore: un focus sulla professione di guida alpina

Con il termine guida alpina si fa riferimento al professionista della montagna formato e abilitato ad accompagnare e ad insegnare le varie attività che si possono praticare in alta quota.

Si tratta di un mestiere molto antico che risale circa alla fine dell’800 e che ha come obiettivo quello di portare la gente a conoscere il patrimonio della natura. Per questo vien considerato un lavoro di tipo intellettuale.

A parlarci della professione sono due alpinisti e istruttori trentini, Mauro Fronza, guida alpina da più di trent’anni e Massimo Faletti.

Massimo, Mauro, cosa vi ha spinto ad intraprendere questo percorso?

Mauro: “In montagna ci sono sempre andato fin da bambino in compagnia di mio padre. Il fattore scatenante però è stato un documentario fatto di diapositive visto al vecchio Cinema Dolomiti. Sono rimasto affascinato dagli scalatori con i pantaloni larghi e mi sono semplicemente lasciato ispirare.”

Massimo:Sono cresciuto in una famiglia di montanari, per cui l’esempio lo ho sempre avuto davanti agli occhi. Papà Narciso e zio Giorgio sono sicuramente stati la mia fonte di ispirazione.”

Massimo, come si diventa guida alpina?

Massimo:In primo luogo, gli aspiranti vengono sottoposti ad una selezione teorica e pratica. Ciascuno di loro deve presentare il proprio curriculum alpinistico nel quale devono essere presenti determinate escursioni. Vi è una prova scritta che verte sulle caratteristiche geologiche, ambientali e botaniche della zona di interesse e una serie di prove pratiche volte a testare le abilità individuali nei campi in cui il futuro professionista andrà ad operare.

Ogni candidato deve infatti essere in grado di arrampicare in diversi contesti rocciosi, avere una certa dimestichezza con gli sci d’alpinismo, essere capace di scalare una cascata di ghiaccio e saper usare ramponi e piccozza.

Una volta superate le prime selezioni sono previsti 120 giorni di corso spalmati in circa un anno e mezzo e dopo altri due anni, superati gli esami finali, si diventa ufficialmente guida alpina internazionale.”

Mauro, durante la tua carriera hai notato dei cambiamenti nel praticare la professione?

Mauro:Negli anni c’è stato un notevole aumento del lavoro. Grazie all’utilizzo dei social e con un pizzico di capacità imprenditoriale, un professionista può riuscire a vivere praticando soltanto questo mestiere. Il segreto sta nell’impiego di buone strategie di marketing.”

Quanto ha inciso il cambiamento climatico sulle escursioni alpinistiche?

Mauro:Negli ultimi anni vi è stato un forte cambiamento nell’alta montagna, in particolare a livello climatico. Le temperature sono aumentate molto anche a quote superiori a 3000 metri e ciò sta comportando il discioglimento di molti ghiacciai, con conseguenti frane.

Prima di intraprendere un’escursione è sempre bene informarsi sulle condizioni meteo, sulla presenza di neve lungo i vari versanti e quindi consultare attentamente il bollettino valanghe. Il CAI e le guide alpine organizzano a tal proposito diversi corsi… iscrivetevi!”

Il vostro è un mestiere pericoloso?

Massimo:Tutto è pericoloso se non lo si affronta nella maniera corretta. Il compito della guida alpina è quello di ridurre i rischi, grazie alla competenza e alla conoscenza con cui svolge il proprio mestiere, ma di sicuro non può eliminarli del tutto. Il nostro è un lavoro rischioso e la responsabilità che ci assumiamo dovrebbe valere il costo della parcella.”

Mauro:Valutare tutto quanto è effettivamente impossibile e sfortunatamente gravi incidenti sono successi anche a persone esperte. In montagna, come altrove, c’è sempre una parte di rischio residuo e l’unico modo per eliminarla è starsene a casa sul divano.”

Negli ultimi tempi lungo i sentieri si trovano sempre più persone con scarse abilità fisiche dotati di attrezzatura inadeguata: cosa ne pensate da esperti professionisti?

Massimo:Il fenomeno della sottovalutazione del rischio in montagna è aumentato paurosamente da quando è terminata la pandemia. Molte persone vogliono far escursioni e magari si procurano anche attrezzature costose, ma non sempre sono in grado di utilizzarle.

Da istruttore e amante dell’arrampicata, posso dire con tristezza che sono poche le falesie in Italia ad essere omologate. Ciò significa che i chiodi sono spesso messi da amatori e quindi non è detto che la loro posizione sia corretta. Potenzialmente, quindi, anche l’arrampicata sportiva potrebbe diventare pericolosa. È solo la conoscenza che aiuta ad evitare spiacevoli situazioni.”

Mauro:Di stupidaggini in montagna ne ho viste diverse, ma ho notato con estremo piacere che nella gente vi è anche tanta volontà di imparare. Ultimamente vedo i corsi delle scuole di alpinismo sempre pieni e, oltre a ciò, il CAI e il Soccorso Alpino stanno portando avanti un’importante campagna di sensibilizzazione sull’approccio in montagna.”

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Confcommercio: ad agosto record di partenze per le vacanze degli italiani https://www.lavocedeltrentino.it/2024/08/02/confcommercio-ad-agosto-record-di-partenze-per-le-vacanze-degli-italiani/ Fri, 02 Aug 2024 08:53:36 +0000 https://www.lavocedeltrentino.it/?p=472393 Confcommercio: ad agosto record di partenze per le vacanze degli italiani

Quest’anno, agosto si conferma il mese preferito per le vacanze degli italiani, con un numero record di partenze previsto: 17,5 milioni di persone, un milione in più rispetto all’anno scorso, per un totale di 19,2 milioni di viaggi. Le vacanze di lunga durata (almeno 7 giorni) sono in crescita, compensando il lieve calo dei soggiorni […]

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Confcommercio: ad agosto record di partenze per le vacanze degli italiani

Quest’anno, agosto si conferma il mese preferito per le vacanze degli italiani, con un numero record di partenze previsto: 17,5 milioni di persone, un milione in più rispetto all’anno scorso, per un totale di 19,2 milioni di viaggi.

Le vacanze di lunga durata (almeno 7 giorni) sono in crescita, compensando il lieve calo dei soggiorni più brevi (3-6 giorni). Le famiglie italiane hanno destinato un budget di 15,5 miliardi di euro per le vacanze di agosto, con un incremento di 1,5 miliardi rispetto al 2023.

Di questi, 10 miliardi sono riservati ai soggiorni lunghi, con una spesa media di 1.040 euro a persona, il 10% in più rispetto ai 945 euro dell’anno scorso.

La maggior parte degli italiani (47%) trascorrerà le ferie all’insegna del riposo, dedicando tempo a sé stessi e ai propri cari. Il 40% degli intervistati apprezza anche le offerte eno-gastronomiche delle destinazioni scelte.

Per il pernottamento, il 60% degli italiani preferisce strutture turistiche: gli alberghi sono in testa con il 22% delle preferenze, seguiti da campeggi e villaggi vacanze. Il 18% opta per seconde case e soggiorni presso amici e parenti.

La meta preferita per agosto è il mare (30%), seguita dalla montagna (12%) e dalle città d’arte (10%). Oltre il 70% degli italiani sceglie mete nazionali, con due terzi di questi che viaggiano al di fuori della propria regione. Il 19% si dirige verso l’Europa e l’8% verso destinazioni extraeuropee.

Le regioni più gettonate in Italia sono Sicilia, Puglia, Calabria, Emilia Romagna, Toscana, Sardegna e Trentino Alto Adige. All’estero, Grecia, Spagna e Francia dominano le preferenze.

Questi dati emergono dal Focus sulle vacanze di agosto dell’Osservatorio Turismo Confcommercio, realizzato in collaborazione con SWG, basato su un campione di 1.037 italiani intervistati tra il 15 e il 22 luglio.

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Accoglienza in alta quota: ecco come si gestisce un rifugio alpino https://www.lavocedeltrentino.it/2024/07/30/accoglienza-in-alta-quota-ecco-come-si-gestisce-un-rifugio-alpino/ Tue, 30 Jul 2024 03:04:37 +0000 https://www.lavocedeltrentino.it/?p=471615 Accoglienza in alta quota: ecco come si gestisce un rifugio alpino

Abbiamo intervistato la guida alpina Franco Nicolini gestore del Rifugio Tosa Pedrotti

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Accoglienza in alta quota: ecco come si gestisce un rifugio alpino

Il rifugio di montagna viene spesso usato dai turisti come punto d’appoggio per traversate di più giorni, oppure come meta finale di una camminata. Spesso, la quota a cui si trova oppure la posizione difficilmente raggiungibile richiedono enormi difficoltà nell’approvvigionamento.

Gestire un rifugio, insomma non è per nulla semplice e per farlo sarebbe necessario possedere determinate competenze, che vanno ben oltre quelle della ristorazione.

A parlarcene è la guida alpina Franco Nicolini, gestore del Rifugio Tosa Pedrotti.

Franco, come viene assegnata la gestione di un rifugio?

“Ad oggi i rifugi vengono dati in gestione con delle aste da parte della SAT o dell’amministrazione pubblica. Questo sistema fa sì che si possa andare a rialzo sulla parte economica, rischiando però di trovare acquirenti senza specifiche competenze. Un rifugista, specie in alta quota deve essere in grado di dare precise indicazioni sullo stato dei sentieri e delle vie ferrate.

Quali sono le competenze che secondo te un rifugista dovrebbe avere?

“Innanzitutto, il rifugista dovrebbe essere un uomo di montagna, meglio se con il titolo di guida alpina. La funzione di un rifugio è infatti quella di dare assistenza alle persone in diverse situazioni, che possono essere ad esempio un temporale passeggero oppure un infortunio. Come dicevo prima, un gestore deve poi essere in grado di fornire indicazioni dettagliate sugli itinerari nei dintorni del rifugio, nonché sulle condizioni meteo, che in alcune escursioni giocano un ruolo fondamentale. Lavorare in un rifugio significa anche fare gioco di squadra. Oltre al personale alpinisticamente competente, un ruolo importante lo svolgono poi i cuochi e i camerieri.”

Da chi è formata la tua squadra?

“Il rifugio io lo gestisco assieme alla mia famiglia. Con me lavorano infatti anche mia moglie, i miei due figli e il mio genero. Completano la squadra alcuni dipendenti. Entrambi i miei figli sono iscritti al soccorso alpino e sono abilitati all’utilizzo del defibrillatore.”

Quali sono i pro e i contro del tuo lavoro?

“Dar soccorso alle persone è sempre una soddisfazione. Qualche giorno fa abbiamo dato assistenza a due persone. Senza entrare nei dettagli posso dire a posteriori che le abbiamo letteralmente tirate fuori dai guai. Gestire un rifugio però significa anche lavorare senza orari: c’è spesso e volentieri chi bussa alla porta quando il buio è già calato oppure che sta male durante la notte. Questo essere reperibili ad ogni ora del giorno dopo un po’ diventa stancante.

Inoltre, molti clienti non hanno ancora capito che il rifugio non è un albergo e nemmeno un ristorante, bensì un presidio. L’idea del “pago e pretendo”, specie in alta quota andrebbe quindi messa da parte, come certe richieste particolari riguardo al cibo. Quando si va in montagna bisogna ricordarsi di mettere nello zaino un po’ di spirito di adattamento.”

Trovate tanta gente che affronta la montagna in maniera incosciente oppure con attrezzatura inadeguata?

“Vediamo di tutto, ma ormai non ci arrabbiamo più. Purtroppo, da dopo il COVID è esplosa la mania degli influencer della montagna. Spesso però queste persone sono tutt’altro che competenti e fanno passare informazioni incomplete o errate riguardo ai luoghi mostrati sui profili social.”

Come vengono effettuati i rifornimenti?

“Abbiamo una teleferica che parte dal paese e arriva fin sotto il rifugio. Questa comporta determinate spese, nonché l’impiego di due persone per farla funzionare. La teleferica può portare al massimo 200 kg e per compiere l’intera tratta ci mette circa 40 minuti. A causa della durata del viaggio talvolta la carne appena comprata arriva già scaldata e siamo costretti a buttarla. 

Due settimane fa dei ragazzi che avevano campeggiato con la tenda nei pressi del rifugio mi hanno chiesto il permesso di caricarla sulla teleferica per portarla a valle. Ovviamente gli ho detto di no, e come ringraziamento mi hanno lasciato presso la stazione di partenza un sacco pieno di immondizie.”

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Passione, conoscenza e competenza: ecco come si diventa accompagnatore di media montagna https://www.lavocedeltrentino.it/2024/07/22/passione-conoscenza-e-competenza-ecco-come-si-diventa-accompagnatore-di-media-montagna/ Mon, 22 Jul 2024 13:09:45 +0000 https://www.lavocedeltrentino.it/?p=470480 Passione, conoscenza e competenza: ecco come si diventa accompagnatore di media montagna

A parlarci della professione sono gli AMM Simone Filippo e Stefano Marchi

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Passione, conoscenza e competenza: ecco come si diventa accompagnatore di media montagna

In una regione alpina come il Trentino-Alto Adige la figura dell’Accompagnatore di Media Montagna (con acronimo AMM) risulta essere molto richiesta.

Si tratta di professionisti qualificati che svolgono attività naturalistiche e didattiche sul territorio, raccontando la storia e illustrando i dettagli del luogo.

A differenza della guida alpina però, l’accompagnatore non può portare persone lungo sentieri attrezzati.

Come si diventa AMM?

Il percorso formativo per il conseguimento del titolo professionale di Accompagnatore di Media Montagna è molto impegnativo. Come racconta Sandro Zanghellini docente e membro della commissione durante gli esami di abilitazione, il tutto è coordinato dall’ufficio professioni turistiche della Provincia di Trento.

I candidati sono chiamati a sostenere una serie di prove attitudinali, fra cui una prova di dislivello entro un certo limite di tempo, una prova di orientamento, una prova di camminata su un fondo difficile e un esame scritto riguardante le peculiarità del Trentino.

Sulla base dei risultati ottenuti, vengono scelti 50 candidati che parteciperanno ai corsi di formazione pratica, gestiti dal Collegio delle Guide Alpine. Il percorso dura circa un anno e mezzo ed è fortemente improntato sul Trentino. Il tutto si conclude con un esame finale. Recentemente è stato aggiunto alla formazione un modulo che abilita il professionista ad operare sulla neve.

Intervista a due giovani liberi professionisti

A parlarci della professione sono gli AMM Simone Filippo di Martignano e Stefano Marchi di Telve Valsugana entrambi 26 enni.

Qual è l’aspetto che più vi piace del vostro lavoro?

Simone:Poter stare all’aria aperta ed avere costantemente dei rapporti umani è per me fonte di stimolo, nonché di scambio e di reciproca conoscenza. Mi capita spesso di leggere negli occhi degli ascoltatori la curiosità e l’interesse verso ciò che sto narrando e questo riscontro mi gratifica sempre moltissimo.”

Qual è stata la soddisfazione più grande?

Simone: Ho recentemente proposto un’attività sugli insetti al Grest di Segonzano, durante la quale ho mostrato ai bambini un apposito manuale per riconoscerli. Quando sono tornato, un paio di settimane dopo, alcuni bambini si erano fatti comprare dai genitori lo stesso libro. In quel momento ho provato una soddisfazione immensa.”

Quali sono invece le responsabilità della vostra professione?

Stefano:Un bravo accompagnatore deve capire chi ha davanti. Dal modo in cui una persona porta lo zaino oppure si allaccia gli scarponi capisco subito se è abituato ad andare in montagna oppure no. Molte volte gli adulti si sopravvalutano e spesso accade che, trovandosi davanti una guida giovane, le manchino di rispetto oppure tendano a dar poca importanza alle sue parole.

Personalmente, mi preoccupa anche la preparazione dell’escursione: non è semplice gestire un percorso e in base al gruppo che sto accompagnando devo capire come organizzare al meglio i tempi e le pause. Credo infatti che un bravo accompagnatore debba essere creativo, malleabile e soprattutto versatile.”

In quanto liberi professionisti, a che progetti state lavorando?

Simone: In vista dell’inverno e ho creato tre proposte da portare nelle scuole. In accordo con la scuola di Faver, sto elaborando un percorso didattico sul monitoraggio della fauna con le fototrappole. Tale progetto prevede degli incontri in classe e delle uscite sul territorio. Vorrei infatti proporre un modo alternativo di far attività anche fuori dalla scuola, per mostrare ai più piccoli come si opera sul campo.

Inoltre, sto lavorando a un progetto sull’entomologia che verrà proposto alle scuole di Meano e ho incominciato a strutturare un’attività sui cambiamenti climatici. Oltre a ciò, al momento collaboro anche con diversi enti, fra cui la Cooperativa Albatros, la Rete delle Riserve della Val di cembra e il Liceo Galilei.”

Stefano:Ho da poco ricevuto l’incarico da parte del comune di Telve di creare un percorso storico-didattico all’interno del territorio comunale. Al momento ho individuato alcune tappe significative e con l’aiuto di uno storico sto lavorando alla scelta di foto d’epoca e alla preparazione dei pannelli illustrativi.

Ho poi preso accordi con un B&B in Valsugana per proporre ai clienti delle uscite. Io mi occuperò di fornire spunti geologici e naturalistici, mentre un insegnante di educazione fisica guiderà degli esercizi lungo il percorso.

Svolgo inoltre molte attività su incarico dell’Ecomuseo Argentario e dell’Ecomuseo del Lagorai. Da qualche mese gestisco anche le visite guidate a Castel Telvana per conto dell’APT di Borgo Valsugana.”

L’errata valutazione del rischio

Al giorno d’oggi le persone che vanno in montagna senza la corretta attrezzatura, oppure sottovalutando la difficoltà di un percorso sono sempre di più: cosa ne pensate?

Simone: “Lo scorso anno stavo accompagnando un gruppo alle Piramidi di Segonzano e ho incontrato una signora che saliva con le ballerine. Mi sono sentito in dovere di farle presente che forse le calzature non erano adatte al fondo su cui stava camminando. La risposta che mi sono sentito dare è stata: “Queste scarpe hanno la suola in gomma e vanno meglio di quelle da ginnastica”. Il problema grave è che queste persone, oltre a sottovalutare il luogo, non accettano nemmeno i consigli.”

Stefano: “Nel pubblicizzare un’uscita vedo spesso scritta la frase “presentarsi con abbigliamento adeguato”. Il problema è che non viene mai specificato quale esso sia. Spesso, nemmeno presso le reception degli alberghi il personale è in grado di fornire delle indicazioni precise sulle varie escursioni.

Questo aumento della disorganizzazione sta crescendo in maniera preoccupante da quando è terminato il COVID. L’utilizzo dei social ha creato nelle persone l’esigenza di uscire e di mostrare dove si è stati, omettendo però un’informazione importante: come ci si è arrivati.”

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L’impresa di Michele e Tommaso: con una Fiat 500 in giro per l’Europa https://www.lavocedeltrentino.it/2024/07/06/limpresa-di-michele-e-tommaso-con-una-fiat-500-in-giro-per-leuropa/ Sat, 06 Jul 2024 05:00:04 +0000 https://www.lavocedeltrentino.it/?p=467429 L’impresa di Michele e  Tommaso: con una Fiat 500 in giro per l’Europa

Il tutto è iniziato quasi per caso…Tommaso, classe ’99, e Michele, del ’96, sono due amici provenienti da due piccoli comuni del Trentino, Comano Terme e Bleggio Superiore. Entrambi amano viaggiare… Tommaso vive a Modena e si occupa del restauro della carrozzeria di macchine d’epoca, mentre Michele lavora a Tione in un’azienda che realizza cucine […]

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L’impresa di Michele e  Tommaso: con una Fiat 500 in giro per l’Europa

Il tutto è iniziato quasi per caso…Tommaso, classe ’99, e Michele, del ’96, sono due amici provenienti da due piccoli comuni del Trentino, Comano Terme e Bleggio Superiore.

Entrambi amano viaggiare… Tommaso vive a Modena e si occupa del restauro della carrozzeria di macchine d’epoca, mentre Michele lavora a Tione in un’azienda che realizza cucine industriali. Si conoscono da sempre, ma negli ultimi 8 anni, grazie a un’esperienza da animatori in campeggio, sono diventati più amici che mai. Così, quando a Tommaso è venuta l’idea di girare l’Europa a bordo di una Fiat 500 del 1971, ha pensato subito di coinvolgerlo.

A novembre ho comprato una Fiat 500 come regalo di Natale per i miei genitori. Dopo nemmeno una settimana di utilizzo, me ne sono innamorato e mi è venuto in mente questo pensiero: perché non portarla a fare un bel giretto? Così ho contattato subito Michele e gli ho proposto l’idea di andare fino a Capo Nord, il punto più a settentrione d’Europa. Dopo alcune settimane, mi ha dato
conferma. ” racconta Tommaso.

L’itinerario

E così sono iniziati i preparativi. La partenza è fissata per il 24 luglio, mentre il ritorno, salvo imprevisti, per il 13 settembre. Visiteranno in tutto 18 Stati europei, percorrendo circa 12.000 chilometri in 52 giorni di viaggio.

A febbraio l’itinerario era già fissato…Partiranno da casa, si fermeranno in Austria per una prima tappa, poi via verso la penisola scandinava, passando per Repubblica Ceca, Germania e Danimarca. In Svezia rimarranno al sud, visitando Udevalla, Fjalbacca e Tanum, città nella quale sono ambientati i romanzi della giallista Camilla Lackberg, della quale Tommaso è un grande fan.

E ancora in Norvegia, dove percorreranno la Strada dell’Atlantico, che si affaccia sull’omonimo oceano, donando panorami mozzafiato, e Trollstigen, ( la strada dei Troll), per molti versi simile al Passo dello Stelvio, tra ponti e cascate. Michele, da appassionato di arrampicata, ha voluto aggiungere alle tappe la città di Flatanger, dove c’è la palestra in roccia più difficile al mondo, poi andranno alle isole Lofoten.

Successivamente si recheranno nella parte finlandese della Lapponia, a Rovaniemi, dove si trova il villaggio di Babbo Natale. Riscendendo, si fermeranno in Estonia, Lettonia, Lituania e Polonia.

Inizialmente, il rientro doveva essere più rapido: una volta arrivati in Polonia, avevamo pianificato di puntare verso la Slovenia per poi rientrare a casa. Successivamente, abbiamo deciso di allungare il percorso, attraversando tutti i Balcani fino a Durazzo, in Albania. Da lì prenderemo un traghetto per Bari per poi risalire tutta la nostra cara Italia.D’altronde, la 500 è pur sempre un pezzo di storia italiana, non può non sfrecciare per le nostre bellissime terre valorizzando le nostre città!

Sbarcheranno perciò a Bari dopo le tappe in Slovacchia, Ungheria (Budapest), Croazia, Bosnia ed Erzegovina, Montenegro e Albania.

Andremo in Molise alla festa dell’uva a trovare un amico, poi a Roma, Perugia e Firenze.”

Tommaso e Michele non hanno prenotato nulla, solo un bungalow disperso nel nulla a pochi chilometri da Capo Nord, l’unico che si poteva disdire fino al giorno prima, dato che il viaggio potrebbe rivelare sorprese o imprevisti.

Ci appoggeremo a ostelli e dove si potrà campeggeremo, dato che le temperature lo permettono. “

È già quasi tutto pronto…Da mesi Tommaso sta raccogliendo i pezzi di ricambio dell’auto, nel caso qualcosa andasse storto, e hanno comprato attrezzatura da campeggio e portapacchi, dato che le dimensioni della 500 non lasciano spazio a grandi bagagli.

Il tutto sarà documentato con foto e video sulla loro pagina Instagram roadcinquecento, che ha già riscontrato un discreto interesse. Inoltre, intendono realizzare un video dell’intero viaggio, registrando con la telecamera.

Per finanziarsi i ragazzi hanno aperto una pagina di crowdfunding ( link al loro profilo Instagram), raccogliendo 600 euro, che vanno a sommarsi a quelli donati dagli sponsor ufficiali, tra le quali figurano due grandi aziende di Maranello, in cambio di pubblicità.

Non sarà solo un viaggio, ma un’esperienza di vita, un’opportunità di scoprire nuove culture, incontrare persone straordinarie e collezionare ricordi indimenticabili.” conclude Michele, che non ha intenzione di prendere autostrade. “Solo stradine interne, così ci godremo meglio i territori.”

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Frodi online: come prenotare le vacanze in sicurezza https://www.lavocedeltrentino.it/2024/06/29/frodi-online-come-prenotare-le-vacanze-in-sicurezza/ Sat, 29 Jun 2024 09:51:07 +0000 https://www.lavocedeltrentino.it/?p=466528 Frodi online: come prenotare le vacanze in sicurezza

Continua a crescere il fenomeno delle truffe online.  A sorpresa, nonostante siano generazioni native digitali, a essere maggiormente vittime di questi fenomeni, dalle frodi con carte di credito al phishing, sono Gen Z e Millennial e non i senior. È quanto emerge dalle evidenze di Polizia di Stato e Airbnb che, alla vigilia dell’estate e […]

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Frodi online: come prenotare le vacanze in sicurezza

Continua a crescere il fenomeno delle truffe online.  A sorpresa, nonostante siano generazioni native digitali, a essere maggiormente vittime di questi fenomeni, dalle frodi con carte di credito al phishing, sono Gen Z e Millennial e non i senior. È quanto emerge dalle evidenze di Polizia di Stato e Airbnb che, alla vigilia dell’estate e delle prenotazioni delle vacanze, hanno rinnovato la collaborazione per aiutare i cittadini a riconoscere ed evitare i malintenzionati in rete. Il testimonial della campagna è Marco Camisani Calzolari, che già collabora con la Polizia di Stato sul tema delle truffe online.

 

L’identikit della vittima

Secondo il Report 2023 delle attività della Polizia Postale e per la Sicurezza Cibernetica, l’anno scorso si è registrato un considerevole aumento dei tentativi di truffa online in Italia, con una crescita di questi reati del 6% dal 2022 al 2023 e un conseguente incremento del denaro sottratto, che è passato da 114 milioni di euro a 137 milioni (+20%).

Sono invece 2.500 i siti di phishing individuati e bloccati da Airbnb solamente negli ultimi 12 mesi. Anche se nate e cresciute nell’era digitale, le nuove generazioni sono meno attente quando si tratta di sicurezza online. Secondo Consumerismo, 1 italiano su 5 dichiara di aver subìto almeno una truffa mentre faceva acquisti in rete, percentuale che sale al 33,1% nella fascia d’età 25-34 anni: ciò significa che 1 giovane su 3 è caduto nelle “trappole” dell’e-commerce. L’Italia non fa eccezione rispetto all’Europa, come evidenziano le indagini di Airbnb.

Nel Regno Unito, i giovani tra i 18 e i 34 anni sono stati truffati più di ogni altra fascia di età e più di un terzo (34%) non saprebbe a chi rivolgersi per chiedere aiuto qualora venisse truffato.

In Spagna, la maggior parte dei Baby Boomer (60%), Gen X (55%) e Millennial (56%) utilizza una password diversa per ogni account online, mentre la percentuale scende fino alla metà (50%) se si considera la Gen Z.

Nei Paesi Bassi, quasi un terzo degli utenti in fascia 18-24 anni (31%) e tra i 25 e i 34 anni (33%) è disponibile a pagare le vacanze con un bonifico bancario, una modalità di pagamento meno sicura, rispetto ad appena il 14% dei 55-64enni e il 14% degli over 65.

In Francia, quasi un quarto (23%) degli utenti utilizzerebbe un social network per pagare o prenotare un alloggio per le vacanze, un contesto nel quale i truffatori potrebbero prendere di mira le vittime con offerte troppo allettanti per essere vere.

Anche se l’opinione comune è che i Baby Boomer siano i più a rischio truffa, nella realtà i Millennial ammettono di essere disposti ad azzardare acquisti d’impulso se ciò comporta un risparmio in termini economici; le persone di questa fascia d’età, infatti, sono più propense a mettersi d’accordo al di fuori delle piattaforme di prenotazione affidabili, esponendosi in questo modo a un maggiore rischio che qualcosa vada storto. Infine, l’attitudine rilassata nei confronti dei social media che si frequentano ogni giorno può essere tra le cause che espongono i più giovani alle brutte sorprese.

Valentina Reino, Responsabile relazioni istituzionali di Airbnb Italia, ha dichiarato:

“Ci troviamo nel pieno del periodo delle prenotazioni; questa iniziativa vuole aiutare le persone a capire quali siano i campanelli d’allarme da cogliere e le buone pratiche da adottare. Quando si tratta di prenotare su Airbnb, incoraggiamo i nostri ospiti a comunicare, prenotare e pagare solo sulla piattaforma, dove le transazioni sono sicure e possono contare anche su AirCover, il nostro programma assicurativo a tutela di host e ospiti. La grandissima parte dei tentativi di raggiro avviene infatti fuori dal nostro sito”.

“Negli ultimi anni si sta assistendo ad un costante aumento nel settore dei reati finanziari commessi online: solo nel 2023 la Polizia Postale ha trattato oltre 16mila casi, tra cui quelli legati alla prenotazione di case vacanza, pacchetti e titoli di viaggio. Sebbene la maggior parte delle truffe si realizzino al di fuori delle piattaforme di prenotazione di viaggi, anche in tale settore riscontriamo significative evidenze, specialmente in coincidenza dei periodi di punta per la pianificazione delle vacanze. Sono tipologie di raggiri che, con un’adeguata e costante opera di sensibilizzazione verso gli utenti, possono essere riconosciuti ed evitati, e in tale direzione è massimo l’impegno della Polizia Postale. Per tale motivo, apprezziamo e rinnoviamo la collaborazione con Airbnb nella prevenzione di tali reati.” afferma Massimo Bruno, Primo Dirigente della Polizia di Stato e Direttore della Divisione Financial Cybercrime del Servizio Polizia Postale e per la Sicurezza Cibernetica.

 

 

Come evitare le truffe online: i consigli

 

1.     Controllate l’indirizzo del sito web. Che si utilizzi un computer o uno smartphone, meglio verificare di stare prenotando attraverso la piattaforma ufficiale. La soluzione è utilizzare l’app Airbnb o andare direttamente sul sito web per assicurarsi di essere sul sito ufficiale (www.airbnb.it).

2.     Non cliccate su link sconosciuti. L’utilizzo rilassato dei social media può contribuire a esporre gli utenti al rischio di truffa. Se non si è sicuri che un messaggio o un post provengano da un’azienda riconosciuta, non condividete o interagite con essi e non cliccate su eventuali link presenti. Airbnb fornisce delle linee guida su come identificare un link o un’e-mail autentica della piattaforma.

3.     Diffidate di offerte troppo convenienti o richieste di caparra. Con il costo della vita che tende ad aumentare, molti consumatori sono a caccia di offerte vantaggiose; ma se un’offerta o un annuncio sembrano troppo belli per essere veri, potremmo essere di fronte a una truffa. In questo caso è consigliabile prendersi tutto il tempo necessario per esaminare i dettagli dell’annuncio e le recensioni esistenti, soprattutto se viene messa fretta per il pagamento.

4.     Non pagate mai con bonifico bancario. Si tratta di uno strumento di pagamento non consentito da Airbnb. Meglio utilizzare la carta di credito, che offre più tutele. Se si riceve la richiesta di pagare un viaggio tramite bonifico bancario, criptovalute o carte regalo, è molto probabile che si tratti di una truffa.

5.     Prenotate, pagate e comunicate solo sulla piattaforma. Alcuni utenti potrebbero essere attratti dalla proposta di trattare privatamente fuori dal portale per risparmiare. Tuttavia, questo non consente di usufruire delle garanzie Airbnb, che non riconosce i pagamenti effettuati dagli ospiti fino a 24 ore dopo il check-in, mentre AirCover per gli ospiti fornisce una protezione per alcune possibili evenienze.

6.     Controllate le recensioni. Leggere le opinioni di altri ospiti è utile per farsi un’idea più precisa prima di prenotare, controllando le valutazioni e le recensioni e leggendo attentamente la descrizione dell’annuncio. Inoltre è possibile porre domande all’host tramite la messaggistica sulla piattaforma prima di bloccare le date.

7.     Comunicate con l’host. A prenotazione effettuata, prima di mettersi in viaggio, è preferibile contattare l’host per prendere accordi sull’arrivo, e verificare eventuali necessità particolarmente importanti. In caso di mancanza di risposta, contattate subito il servizio clienti.

8.     Come segnalare un dubbio nel modo giusto: su Airbnb, gli utenti possono segnalare messaggi controversi direttamente dalla messaggistica interna, mentre casi sospetti possono essere segnalati tramite una bandierina presente su ciascun annuncio. Se si è effettuato un pagamento fuori dal sito, è necessario contattare subito l’assistenza clienti che è a disposizione 24 ore su 24, 7 giorni su 7.

Buone vacanze dalla Polizia di Stato e AirBnB.

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Luglio in paradiso: 5 destinazioni da sogno per le vostre vacanze estive https://www.lavocedeltrentino.it/2024/06/01/luglio-in-paradiso-5-destinazioni-da-sogno-per-le-vostre-vacanze-estive/ Sat, 01 Jun 2024 04:15:16 +0000 https://www.lavocedeltrentino.it/?p=461129 Luglio in paradiso: 5 destinazioni da sogno per le vostre vacanze estive

Luglio è il mese ideale per scoprire nuove destinazioni e vivere esperienze indimenticabili. Sia che tu preferisca rilassarti su una spiaggia paradisiaca o esplorare antiche rovine, c’è una meta perfetta per ogni tipo di viaggiatore. Questo periodo dell’anno offre l’opportunità di godere delle lunghe giornate estive e di immergersi completamente nelle culture locali. Inoltre, le […]

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Luglio in paradiso: 5 destinazioni da sogno per le vostre vacanze estive

Luglio è il mese ideale per scoprire nuove destinazioni e vivere esperienze indimenticabili.

Sia che tu preferisca rilassarti su una spiaggia paradisiaca o esplorare antiche rovine, c’è una meta perfetta per ogni tipo di viaggiatore.

Questo periodo dell’anno offre l’opportunità di godere delle lunghe giornate estive e di immergersi completamente nelle culture locali. Inoltre, le numerose festività e gli eventi stagionali aggiungono un tocco di magia ad ogni viaggio, rendendo ogni destinazione ancora più speciale.

Fuerteventura è un’isola delle Canarie che offre un mix perfetto di relax e avventura e rappresenta una delle mete ideali dove andare a luglio in vacanza. Le sue spiagge di sabbia dorata e le acque cristalline di Corralejo e della Penisola di Gandia sono ideali per il nuoto e il relax. Inoltre, l’isola è rinomata per gli sport acquatici come il windsurf e il kitesurf, grazie ai venti costanti che soffiano sulla costa e che hanno trasformato Sotavento come un paradiso per gli appassionati. Le temperature a luglio sono calde ma mitigate dalla brezza marina, rendendo piacevole esplorare i villaggi locali e i mercati all’aperto. Le escursioni a piedi o in bicicletta attraverso i paesaggi vulcanici sono un’altra attrazione da non perdere.

Antalya è una delle mete turistiche più affascinanti della Turchia meridionale, conosciuta per le sue spiagge sabbiose e il mare turchese. Questa città costiera offre ai visitatori anche diversi luoghi di importanza storica, ovvero antichi siti romani e ottomani, come il Teatro di Aspendos e la Porta di Adriano. Le temperature elevate di luglio sono ideali per rilassarsi sulle spiagge o fare una crociera lungo le coste del Mar Egeo. Antalya è anche famosa per la sua deliziosa cucina locale, che può essere gustata nei numerosi ristoranti all’aperto.

Creta, la più grande isola della Grecia, è una destinazione perfetta per chi cerca una combinazione di spiagge, cultura e avventura. Le spiagge di Elafonisi e Balos sono famose per la loro bellezza mozzafiato, con acque cristalline e sabbia rosa, e rappresentano senza dubbio le due perle marine di Creta, insieme all’Isola di Chrisi, raggiungibile in traghetto da Ierapetra. Creta offre anche un ampio ventaglio di percorsi culturali, con siti archeologici come il Palazzo di Cnosso nelle vicinanze di Heraklion. Le temperature estive sono ideali per esplorare le montagne e le gole, come la Gola di Samaria, che taglia da nord a sud uno dei tratti più affascianti dell’isola. I villaggi tradizionali offrono un assaggio della cultura greca, con taverne che servono piatti tipici e musica dal vivo.

Le Isole Fiji, situate nel cuore dell’Oceano Pacifico, sono il paradiso tropicale per eccellenza. Con le loro spiagge di sabbia bianca, acque turchesi e barriere coralline spettacolari, offrono l’ambiente perfetto per una vacanza rilassante. Le Fiji sono ideali per gli amanti del mare, con attività come snorkeling, immersioni subacquee e pesca d’altura. Le temperature a luglio sono piacevolmente calde, e l’ospitalità dei locali rende l’esperienza ancora più memorabile. Non perdere l’occasione di visitare i villaggi tradizionali e scoprire la cultura e le tradizioni delle Fiji. Inoltre, le isole offrono una vasta gamma di resort di lusso e alloggi eco-sostenibili per soddisfare ogni tipo di viaggiatore. Esplora le foreste pluviali interne e le cascate nascoste per un’avventura indimenticabile. Partecipare a una cerimonia del kava, una bevanda tradizionale, permette di immergersi nella vita locale e di conoscere meglio la storia delle isole.

La Thailandia è una meta che offre una varietà incredibile di esperienze, dalle spiagge paradisiache alle città multiculturali come Bangkok. A luglio, le isole più famose del Golfo di Thailandia, come Koh Samui e Koh Phangan, sono particolarmente affascinanti per i visitatori, in quanto sono meno esposte alle piogge rispetto ad altre regioni. Le spiagge di sabbia bianca e le acque cristalline invitano al relax e agli sport acquatici. In questo periodo, si possono anche esplorare i mercati notturni, partecipare ai festival locali e assaporare la deliziosa cucina thailandese, ricca di sapori e spezie uniche. La sicurezza in Thailandia è uno degli elementi da prendere in considerazione prima di prenotare. Per una vacanza senza problemi, è importante stipulare un’assicurazione di viaggio affidabile, che copre spese mediche, assistenza h24 e protezione in caso di COVID-19.

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Asta per l’albergo Martinelli del Lago di Cei: ennesimo “buco nell’acqua” https://www.lavocedeltrentino.it/2024/05/16/asta-per-lalbergo-martinelli-del-lago-di-cei-ennesimo-buco-nellacqua/ Thu, 16 May 2024 09:08:19 +0000 https://www.lavocedeltrentino.it/?p=457966 Asta per l’albergo Martinelli del Lago di Cei: ennesimo “buco nell’acqua”

Lunedì 13 maggio si è tenuta la sesta asta per l’Albergo Martinelli del Lago di Cei, località di grande interesse naturalistico all’interno del Comune di Villa Lagarina. Si tratta di una struttura costruita nel 1952 di cinque piani, di cui due interrati, con tredici stanze e una grande terrazza, 794 m² in tutto. Nonostante le […]

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Asta per l’albergo Martinelli del Lago di Cei: ennesimo “buco nell’acqua”

Lunedì 13 maggio si è tenuta la sesta asta per l’Albergo Martinelli del Lago di Cei, località di grande interesse naturalistico all’interno del Comune di Villa Lagarina.

Si tratta di una struttura costruita nel 1952 di cinque piani, di cui due interrati, con tredici stanze e una grande terrazza, 794 m² in tutto.

Nonostante le potenzialità del luogo – il Lago di Cei è una meta domenicale per molti trentini che cercano un po’ di evasione, soprattutto nei mesi di calura estiva- l’asta è andata a vuoto.

L’offerta minima partiva da 429.205 euro, anche se il valore della struttura, considerando anche il successo che ha riscosso in passato, è di circa 1.289.759 euro

Secondo la sindaca Julka Giordani, “il buco nell’acqua” non dipende dalla località in sé, ma rientra in una casistica ormai generalizzata.

“Credo che sia una cosa che accada un po’ ovunque e non solo al lago di Cei. Anche in zone più rinomate ci sono alberghi che vanno all’asta senza successo. Noi come comune non possiamo farci niente, è una questione privata, si tratta di dinamiche in cui non possiamo entrare. Certamente ci dispiace molto. Intanto, abbiamo reso il luogo il più appetibile possibile, creando delle condizioni ottimali, attraverso, tra le altre cose,  la manutenzione delle staccionate o lo sfalcio dell’erba. Presto verranno installate altre panche, con tavoli per mangiare.

Siamo consapevoli che ci sia bisogno di un ristorante e di un albergo a Cei… Una volta la situazione economica era più prosperosa e c’erano addirittura più attività redditizie, ora neanche una. Il chiosco che abbiamo inaugurato già tre anni fa è solo un palliativo per tamponare le richieste dei turisti, l’ideale sarebbe avere un pubblico esercizio. Si spera che prima o poi qualcuno prenda in mano l’albergo, perché c’è un bel giro di persone, anche se si tratta soprattutto di locali.”

Il potenziale di sicuro c’è: il Lago di Cei si trova in un crocevia tra Trento e il Lago di Garda, passando per Ronzo-Chienis, ed è perciò ben collegato per potenziali turisti o anche ciclisti e motociclisti che vogliano farsi un giro. In inverno, invece, offre panorami mozzafiato con il lago ghiacciato e la neve tutt’intorno.

“Il posto è bellissimo, incontaminato, ottimo per rilassarsi…Inoltre è ricchissimo dal punto di vista naturale. Non per nulla è zona protetta… Si potrebbe fare un’attività redditizia, ora che va di moda il turismo green. Si presta, per esempio, a passeggiate o a escursioni in bicicletta, ma anche a molto altro.” conclude la sindaca, rinnovando l’auspicio che, ora che i prezzi si abbasseranno nuovamente, qualcuno si faccia avanti.

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