La Voce della FAI CISL Archivi - La voce del Trentino https://www.lavocedeltrentino.it/category/home/rubriche/la-voce-della-fai-cisl/ Quotidiano online indipendente Thu, 13 Jun 2024 12:32:07 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.2 Caseifici sociali: firmato il contratto, in arrivo l’aumento dell’11% https://www.lavocedeltrentino.it/2024/06/13/caseifici-sociali-firmato-il-contratto-in-arrivo-laumento-dell11/ Thu, 13 Jun 2024 11:55:05 +0000 https://www.lavocedeltrentino.it/?p=463677 Caseifici sociali: firmato il contratto, in arrivo l’aumento dell’11%

Con la firma sul nuovo contratto per i lavoratori e le lavoratrici dei caseifici sociali trentini, nelle buste paga è in arrivo un aumento dell’11% sui minimi tabellari per il quadriennio 2023-2026: 6% dal 2024, un ulteriore 3% dal 2025 e infine il 2% dal 2026. Dopo diversi, troppi rinnovi in questo comparto, dove si sanava […]

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Caseifici sociali: firmato il contratto, in arrivo l’aumento dell’11%

Con la firma sul nuovo contratto per i lavoratori e le lavoratrici dei caseifici sociali trentini, nelle buste paga è in arrivo un aumento dell’11% sui minimi tabellari per il quadriennio 2023-2026: 6% dal 2024, un ulteriore 3% dal 2025 e infine il 2% dal 2026. Dopo diversi, troppi rinnovi in questo comparto, dove si sanava la vacanza contrattuale con un importo una tantum, questa volta Fai Cisl Trentino e Flai Cgil  hanno preteso e ottenuto il trascinamento sui minimi tabellari della percentuale riconosciuta per l’anno 2023.

Contestualmente a questo, l’anno di vacanza contrattuale (anno 2023), è stato recuperato con una cifra media di circa 1.400 Euro che verrà erogata con l’una tantum principalmente sotto forma di “Fringe Benefit”.

Importante sottolineare che il trascinamento si estende anche a beneficio dei lavoratori stagionali e a quelli a tempo determinato. «Buoni i risultati ottenuti, a riconoscerli sono anche le lavoratrici e i lavoratori che hanno mostrato un’ottima partecipazione alle assemblee sindacali da noi organizzate: sia nelle sedi produttive sia in modalità videoconferenza» commentano Katia Negri con Rosario Casillo per la Fai Cisl, Elisa Cattani con Juri Frapporti della Flai Cgil.

 

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«Made in Immigritaly. Terre, colture, culture»: presentato oggi a Trento il primo rapporto nazionale https://www.lavocedeltrentino.it/2024/06/07/made-in-immigritaly-terre-colture-culture-presentato-oggi-a-trento-il-primo-rapporto-nazionale/ Fri, 07 Jun 2024 11:39:31 +0000 https://www.lavocedeltrentino.it/?p=462410 «Made in Immigritaly. Terre, colture, culture»: presentato oggi a Trento il primo rapporto nazionale

Presentato stamani presso il palazzo della regione il libro «Made in Immigritaly. Terre, colture, culture» il primo rapporto nazionale, curato dal Centro Studi Confronti e commissionato dalla Fai-Cisl, che studia e mette in luce l’apporto del lavoro immigrato nel settore agroalimentare italiano, comparto strategico della produzione made in Italy per la sua eccellenza riconosciuta a […]

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«Made in Immigritaly. Terre, colture, culture»: presentato oggi a Trento il primo rapporto nazionale

Presentato stamani presso il palazzo della regione il libro «Made in Immigritaly. Terre, colture, culture» il primo rapporto nazionale, curato dal Centro Studi Confronti e commissionato dalla Fai-Cisl, che studia e mette in luce l’apporto del lavoro immigrato nel settore agroalimentare italiano, comparto strategico della produzione made in Italy per la sua eccellenza riconosciuta a livello internazionale.

In agricoltura, gli stranieri occupati nel settore, stando ai dati ufficiali, all’inizio del 2023 in Italia sono quasi 362.000, più di un terzo del totale dei lavoratori, oltre a quanti sono impiegati nell’industria alimentare. Eppure di questa realtà si parla raramente, se non in termini di sfruttamento e precarietà.

Il primo intervento è toccato alla segretaria della Fai Cisl Trentino Katia Negri, (nella foto, unica segretaria donna della Cisl) che ha esortito dicendo che la giornata è un momento importante di comunicazione. « Il lavoro degli immigrati nelle filiere dell’agroindustria nazionale rimane in gran parte invisibile o misconosciuto: sono lavoratori essenziali, purtroppo ancora marginali. Nel libro si esaminano i modi in cui il lavoro immigrato viene gestito in diverse aree territoriali e comparti produttivi» – ha aggiunto la segretaria

E ancora: «Quelle dei lavoratori stranieri sono voci che spesso non si sentono, ma è necessario pensare che non ci sono lavoratori di serie A o di serie B, ma semplici lavoratori».

Katia Negri poi ha definito i lavori degli immigrati i lavori delle “cinque P”: pesanti, precari, pericolosi, poco pagati, penalizzati socialmente ricordando che questi lavoratori contribuiscono in modo determinante alla crescita economica e sociale del nostro paese. 

«In questa ricerca  – ha concluso la segretaria della Fai Cisl Trentino – emergono, oltre alle criticità, i punti di forza, le peculiarità, gli esiti più incoraggianti che sono frutto di meccanismi virtuosi di cooperazione, apprendimento reciproco, integrazione locale. Perché il made in Italy è un made in Immigritaly!»

Più politico invece l’intervento del  segretario trentino della Cisl Bezzi che ha invitato la Giunta provinciale a ricominciare a prendere in considerazione l’accoglienza diffusa. «Dobbiamo favorire l’accoglienza, l’integrazione, la coesione e la grande capacità che il popolo trentino ha di fare comunità che negli ultimi anni forse è venuto a mancare» ha detto Bezzi.

Presenti alla conferenza l’assessore del comune Giulia Casonato, Paola Garbari del servizo lavoro della PAT, Stefania Terlizzi dell’agenzia del lavoro e Onofrio Rota segretario nazionale della Fai Cisl che è stato ringraziato per aver scelto Trento come prima tappa di presentazione della ricerca.  L’invito era stato esteso anche all’assessora Provinciale Giulia Zanotelli che però ha deciso di non intervenire. 

Nel libro vengono riportati numeri e dati relativi all’apporto del lavoro immigrato nel settore agroalimentare, comparto strategico per il made in Italy.

Lo scopo del libro è sollecitare il riconoscimento pubblico, illustrando la misura concreta di quanto l’eccellenza del cibo italiano dipenda dal lavoro di braccianti, mungitori e operai provenienti da molti Paesi del mondo.

E in Trentino? Un capitolo parla anche della nostra regione che Serena Piovesan, Dottore di ricerca in Sociologia e Ricerca sociale, definisce terra dove l’immigrazioone stagionale funzione ancora, ma tra sfide e processi di mutamento.

In Trentino alla fine del 2021 nel settore agricolo risultavano occupate circa 10 mila persone, (il 4,4% del totale degli occupati) che generano un 4% di valore aggiunto provinciale. Sono impiegato per lo più nei settori della vitivinicoltura e frutticoltura.  Secondo Istat il Trentino nel 2022 con 9.900 ettari rappresentata il 18% della sueprfice coltivata in Italia.

Dalla ricerca emerge che negli ultimi 10 anni in Trentino i lavoratori con contratto determinato sono cresciuti nel settore di 5.000 unità (da 18.757 a 23,783), e sono il 92% dell’intero comparto. Stabili invece i contratti indeterminati (2.233)

Quasi il 60% dei lavoratori impiegati nel settore agricolo provengono dalla Romania, poi Senegal, Pakistan, Polonia e Albania.

Per concludere il picco delle assunzioni in Trentino arrivano a settembre con circa 12 mila addetti che alla fine di ottobre si trasformano in cessazioni. Secondo i dati inps nel settembre del 2021 si è registrato il numero più elevato di operai agricoli dipendenti a tempo determinato, pari a 18.651 rispetto alla media annuale di 8.100. 

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Made in Immigritaly: primo rapporto sui lavoratori immigrati nel settore agroalimentare https://www.lavocedeltrentino.it/2024/06/05/made-in-immigritaly-primo-rapporto-sui-lavoratori-immigrati-nel-settore-agroalimentare/ Wed, 05 Jun 2024 07:59:01 +0000 https://www.lavocedeltrentino.it/?p=461893 Made in Immigritaly: primo rapporto sui lavoratori immigrati nel settore agroalimentare

Il 7 giugno alle ore 10.00 presso la sala di Rappresentanza della Regione Trentino A.A. in via Gazzoletti, 2 a Trento, la Fai Cisl del Trentino in collaborazione con la Fai Cisl nazionale, presenta il primo rapporto sui lavoratori immigrati nel settore agroalimentare.  Questo primo studio (copia del volume verrà distribuita ai presenti fino ad […]

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Made in Immigritaly: primo rapporto sui lavoratori immigrati nel settore agroalimentare

Il 7 giugno alle ore 10.00 presso la sala di Rappresentanza della Regione Trentino A.A. in via Gazzoletti, 2 a Trento, la Fai Cisl del Trentino in collaborazione con la Fai Cisl nazionale, presenta il primo rapporto sui lavoratori immigrati nel settore agroalimentare. 

Questo primo studio (copia del volume verrà distribuita ai presenti fino ad esaurimento copie), ha approfondito il fenomeno in otto Regioni Italiane tra cui la Provincia Autonoma di Trento, in particolare la Val di Non con la produzione delle mele.

A fare gli onori di casa sarà il Segretario Generale della Fai Cisl del Trentino Katia Negri seguita dai saluti della Cisl Usr del Trentino con il Segretario Generale Michele Bezzi.

Interverranno  Giulia Zanotelli (Assessora all’agricoltura e all’ambiente), Giulia Casonato (Assessora con delega alla  transizione verde del Comune di Trento), Paola Garbari (Servizio lavoro PAT), Stefania Terlizzi (Agenzia del lavoro PAT), Serena Piovesan (Sociologa che ha condotto lo studio in Trentino) e Rando Devole (Esperto di migrazioni FAI CISL nazionale). 

Modera l’evento la Dottoressa Luisa Chiodi Direttrice OBCT/CCI (Osservatorio Balcani e Caucaso Transeuropa) mentre le conclusioni saranno affidate ad Onofrio Rota Segretario Generale della FAI CISL nazionale. Tra i presenti in sala, ci saranno diversi rappresentanti delle Istituzioni e delle Associazioni di rappresentanza agricola oltre alle Associazioni di  rappresentanza delle diverse etnie presenti in Trentino.

Made in Immigritaly in sintesi – “Made in Immigritaly: terre, colture, culture” è il primo rapporto nazionale, curato dal Centro Studi Confronti e commissionato dalla FAI CISL, che studia e mette in luce l’apporto del lavoro immigrato nel settore agro-alimentare italiano, comparto strategico della produzione made in Italy per la sua eccellenza riconosciuta a livello internazionale.

Il perché di una ricerca – In agricoltura, gli stranieri occupati nel settore sono quasi 362.000 alla fine del 2022, e coprono circa il 31,7% delle giornate di lavoro registrate. Eppure, di questa realtà si parla raramente e il lavoro degli immigrati nelle filiere dell’agroindustria nazionale rimane in gran parte invisibile. Per rispondere a questa lacuna, il Rapporto “Made in Immigritaly: terre, colture, culture” analizza entità e modalità di questo contributo, con particolare attenzione al comparto produttivo del cibo made in Italy. Il suo scopo è sollecitarne il riconoscimento pubblico, illustrando la misura concreta di quanto l’eccellenza del cibo italiano dipenda dal lavoro di braccianti, mungitori e operai provenienti da molti Paesi del mondo.

Il lavoro migrante nell’agroindustria italiana: tra eccellenz(e) e invisibilizzazione – A differenza di altri studi sul tema, maggiormente focalizzati sul problema persistente dello sfruttamento agricolo, il Rapporto esamina i modi in cui il lavoro immigrato viene gestito in contesti specifici – diversificati per caratteristiche socioeconomiche del territorio e per assetti produttivi settoriali – e analizza, oltre alle criticità, i diversi profili del fenomeno, inclusi gli esiti più incoraggianti, frutto di meccanismi virtuosi di cooperazione, apprendimento reciproco, integrazione locale che si stanno realizzando sui luoghi di lavoro.

I dati raccolti, da una parte, dimostrano il carattere essenziale del contributo immigrato al made in Italy, rivelando le sue differenti declinazioni a seconda delle aree territoriali, delle specializzazioni e dei diversi livelli di stabilità/stagionalità. Dall’altra, raccontano la persistenza di criticità strutturali e la mancata integrazione tra la cittadinanza economica e la cittadinanza socio-politica dei lavoratori immigrati, non solo in contesti produttivi caratterizzati da forme di sfruttamento grave, ma anche in quelli in cui il lavoro straniero è più regolarmente inquadrato e meglio tutelato.

Terre, colture, culture: nove declinazioni locali di un fenomeno nazionale – Il Rapporto si compone di tre sezioni, ognuna delle quali contribuisce a restituire la complessità del fenomeno analizzato e la sua relazione con temi cruciali come le relazioni tra contesti locali e lavoratori stranieri, il funzionamento della regolazione del loro impiego, il ruolo degli attori sociali e le modalità di integrazione sociale al di fuori dei luoghi di lavoro.

Nella I parte, si analizzano i rapporti tra migrazione e agro-industria italiana, adottando una prospettiva interdisciplinare, con contributi storici, sociologici e politologici.

Nella II parte, sono presentati invece nove casi studio territoriali effettuati in otto regioni italiane: il Piemonte (in particolare, l’area di Saluzzo e la frutticoltura), la Lombardia (pianura della bassa bergamasca, specializzata nella produzione lattiero-casearia), il Trentino (in particolare, la Val di Non, con la produzione delle mele), il Veneto (la produzione di asparagi tra bassa padovana e Polesine, e l’area vitivinicola della Valpolicella, in provincia di Verona), 

l’area modenese (lavorazione delle carni) e quella romagnola (in particolare, la produzione avicola), la Campania ( l’area di Castel Volturno), la Puglia (l’area della Capitanata con la raccolta del pomodoro) e, infine, la Sicilia (la “fascia trasformata del ragusano” e le coltivazioni in serra).

Infine, la III parte, trae le conclusioni di questa mappa delle forme d’impiego degli immigrati nel comparto del cibo made in Italy e propone raccomandazioni politiche per la regolamentazione, la tutela e il riconoscimento di un fenomeno che, con ogni probabilità, è destinato a crescere nel tempo.

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Elezioni RSU: In Casearia Monti Trentini la Fai Cisl del Trentino è l’unico sindacato vincente https://www.lavocedeltrentino.it/2024/05/14/elezioni-rsu-in-casearia-monti-trentini-la-fai-cisl-del-trentino-e-lunico-sindacato-vincente/ Tue, 14 May 2024 11:44:39 +0000 https://www.lavocedeltrentino.it/?p=457752 Elezioni RSU: In Casearia Monti Trentini la Fai Cisl del Trentino è l’unico sindacato vincente

Votazione storica alla Casearia Monti Trentini, Azienda della Valsugana nata come piccolo caseificio di famiglia nel 1925, oggi una moderna industria del settore lattiero caseario con 80 dipendenti ancora a guida familiare. Per la prima volta tutti i dipendenti assunti con contratto collettivo dell’industria alimentare, hanno voluto indire le elezioni per eleggere la propria RSU […]

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Elezioni RSU: In Casearia Monti Trentini la Fai Cisl del Trentino è l’unico sindacato vincente

Votazione storica alla Casearia Monti Trentini, Azienda della Valsugana nata come piccolo caseificio di famiglia nel 1925, oggi una moderna industria del settore lattiero caseario con 80 dipendenti ancora a guida familiare.

Per la prima volta tutti i dipendenti assunti con contratto collettivo dell’industria alimentare, hanno voluto indire le elezioni per eleggere la propria RSU nell’ottica di crescita anche nelle relazioni sindacali con la proprietà.

«Grande soddisfazione per il risultato ottenuto – commenta il Segretario Generale della Fai Cisl del Trentino Katia Negri – da anni la Fai è l’unico sindacato presente in questa Azienda sempre al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori sapendo interpretare e rappresentare le loro esigenze».

«È stato fatto un grande percorso di crescita – aggiunge Katia Negri – molti dei Lavoratori e delle Lavoratrici presenti ancora oggi, hanno accompagnato l’azienda nell’evoluzione e noi abbiamo saputo interpretare il nostro ruolo accompagnandoli fino ad arrivare ad avere una rappresentanza interna. Direi un grande successo, conclude Katia Negri, è stato premiato il nostro lavoro, le 3 RSU elette sono tutti appartenenti alla nostra lista».

Agli eletti Casagrande Stefano, Uccelli Mauro e Pescione Giovanni (nella foto) arrivano i complimenti del segretario del sindacato e gli auguri di buon lavoro per una crescita sana nelle relazioni sindacali con l’azienda «con il fine di tutelare maggiormente i colleghi ma anche per preservare la storicità di un’Azienda del nostro territorio» – Conclude Katia Negri

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Cisl: proposta di legge di iniziativa popolare “La Partecipazione al Lavoro”. Prosegue la raccolta firme in Trentino https://www.lavocedeltrentino.it/2023/10/14/cisl-proposta-di-legge-di-iniziativa-popolare-la-partecipazione-al-lavoro-prosegue-la-raccolta-firme-in-trentino/ Sat, 14 Oct 2023 12:19:53 +0000 https://www.lavocedeltrentino.it/?p=425463 Cisl: proposta di legge di iniziativa popolare “La Partecipazione al Lavoro”. Prosegue la raccolta firme in Trentino

#unpostoaltavolo è lo slogan scelto dalla Cisl per promuovere la proposta di legge di iniziativa popolare “La partecipazione al lavoro” che disciplina la partecipazione attiva dei lavoratori alle attività delle imprese. La proposta nasce per dare dopo 77 anni piena attuazione all’art. 46 della Costituzione Italiana, secondo il quale “Ai fini della elevazione economica e […]

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Cisl: proposta di legge di iniziativa popolare “La Partecipazione al Lavoro”. Prosegue la raccolta firme in Trentino

#unpostoaltavolo è lo slogan scelto dalla Cisl per promuovere la proposta di legge di iniziativa popolare “La partecipazione al lavoro” che disciplina la partecipazione attiva dei lavoratori alle attività delle imprese.

La proposta nasce per dare dopo 77 anni piena attuazione all’art. 46 della Costituzione Italiana, secondo il quale “Ai fini della elevazione economica e sociale del lavoro e in armonia con le esigenze della produzione, la Repubblica riconosce il diritto dei lavoratori a collaborare, nei modi e nei limiti stabiliti dalle leggi, alla gestione delle aziende”.

Le partecipazioni (al plurale perché in realtà riguardano vari aspetti della vita delle imprese) che si invocano per i lavoratori sono di tipo gestionale, finanziaria, organizzativa e consultiva.

Le richieste vanno dalla cogestione nei consigli di sorveglianza e nei consigli di amministrazione (o l’integrazione con un rappresentante dei lavoratori del CdA delle società a partecipazione pubblica) a nuove modalità di distribuzione degli utili ai lavoratori rispetto a quelle previste dalle norme vigenti, a incentivi e meccanismi premianti per le aziende che consentiranno ai lavoratori di contribuire all’innovazione e all’efficientamento dei processi produttivi, fino al diritto dei sindacati di essere consultati in via preventiva e obbligatoria su molte scelte strategiche in più rispetto a quelle previste dalla legislazione attuale.

La proposta di legge è stata presentata lo scorso primo giugno a Roma, in Piazza del Popolo, dal Segretario generale Luigi Sbarra che ha avviato la campagna di raccolta firme cui potranno partecipare tutti i cittadini iscritti nelle liste elettorali muniti di un documento di riconoscimento valido.

In Trentino la raccolta firma prosegue, ieri 13 ottobre in Via Degasperi a Trento il gazebo ha avuto grande affluenza di persone che hanno voluto dare sostegno all’iniziativa. «Ringraziamo la Consigliera Provinciale Lucia Maestri per la disponibilità e il tempo che ha dedicato per certificare le firme» dichiarano i vertiti cella Cisl. «Per chi volesse dare sostegno all’iniziativa messa in campo dalla CISL, il prossimo appuntamento sarà il giorno 20 ottobre presso la Sede Cisl di Trento Via Degasperi a partire dalle ore 08.30 fino alle ore 11.30» conclude il sindacato

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Dopo 30 anni i forestali in sciopero per il contratto: «Il 20 luglio si scende in piazza!» https://www.lavocedeltrentino.it/2023/07/19/dopo-30-anni-i-forestali-in-sciopero-per-il-contratto-il-20-luglio-si-scende-in-piazza/ Wed, 19 Jul 2023 14:28:09 +0000 https://www.lavocedeltrentino.it/?p=410723 Dopo 30 anni i forestali in sciopero per il contratto: «Il 20 luglio si scende in piazza!»

I Sindacati: «Proposta della Pat irricevibile, non bastano le parole. Servono retribuzioni adeguate e un contratto che ne riconosca le professionalità». spiegano Katia Negri, e Elisa Cattani Segretarie Generali della Fai Cisl e della Flai Cgil del Trentino.  E ancora: «E’ la prima mobilitazione degli ultimi trent’anni per il settore, ma la controproposta con cui la […]

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Dopo 30 anni i forestali in sciopero per il contratto: «Il 20 luglio si scende in piazza!»

I Sindacati: «Proposta della Pat irricevibile, non bastano le parole. Servono retribuzioni adeguate e un contratto che ne riconosca le professionalità». spiegano Katia Negri, e Elisa Cattani Segretarie Generali della Fai Cisl e della Flai Cgil del Trentino.  E ancora: «E’ la prima mobilitazione degli ultimi trent’anni per il settore, ma la controproposta con cui la Provincia ha risposto alle richieste della piattaforma sindacale è irricevibile su ogni aspetto».

I sindacato per questo si mobilitano dopo 30 anni, pretendono un rinnovo contrattuale dignitoso. Per questa ragione le operaie e gli operai forestali sono pronti a scioperareLo sciopero è stato proclamato venerdì 14 luglio  a seguito della  proclamazione dello stato di agitazione e la richiesta di un incontro urgente con l’Assessore Zanotelli inviata nei giorni scorsi. Lavoratrici e lavoratori si fermeranno giovedì e venerdì prossimo, 20 e 21 luglio, FAI CISL e FLAI CGIL, in piazza per dare eco al comparto.

In ballo c’è il rinnovo del contratto integrativo provinciale del settore che in provincia occupa circa 500 addetti. “Si tratta di figure con altissima professionalità, come hanno dimostrato prima e dopo la tragedia di Vaiaprosegue la sindacalista -. Negli ultimi anni purtroppo sta subendo anche un depauperamento visto che gli operai sono sempre meno a causa della crescente esternalizzazioni.

Dirigenti e politici a parole ne riconoscono i meriti e le competenze. Nei fatti, però, le controparti hanno partecipato alla trattativa sbagliando metodo e contenuti. Le proposte sul piano normativo ed economico sono irricevibili. Ai tavoli di confronto non si sono presentati tutti i dirigenti. Si deduce che non ci sia ad oggi nessuna intenzione a trattare in modo costruttivo. La misura è colma”.

Nel dettaglio la piattaforma di  Fai e Flai, approvata dai lavoratori, prevede un aumento dell’8% sui minimi tabellari come integrazione al contratto nazionale, a cui si aggiunge un aumento dell’indennità di mensa e di trasporto, 24 ore aggiuntive di permessi retribuiti per ragioni familiari, il superamento dei blocco di tre giorni per chiedere la cassa integrazione (Cisoa) e 40 euro di indennità per chi ha almeno 10 anni di servizio, visto che il contratto non riconosce scatti di anzianità. “Abbiamo costruito una proposta che permettesse di recuperare potere d’acquisto e che al tempo stesso migliorasse le condizioni di lavoro. La controproposta è imbarazzante”.

La Provincia ad oggi è disposta a riconoscere appena un aumento del 2% sui minimi tabellari, e poco più di 12 ore aggiuntive di permessi retribuiti per ragioni familiari. Proposte distanti dalle richieste delle lavoratrici e dei lavoratori del comparto che, dunque, dopo 31 anni le lavoratrici e i lavoratori del comparto sono nuovamente pronti a scioperare. La manifestazione avrà luogo sotto il palazzo della Regione a partire dalle ore 10.30 del giorno 20 luglio 2023.

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Attivo unitario rinnovo CCNL Industria Alimentare e Cooperazione Alimentare https://www.lavocedeltrentino.it/2023/05/23/attivo-unitario-rinnovo-ccnl-industria-alimentare-e-cooperazione-alimentare/ Tue, 23 May 2023 12:54:52 +0000 https://www.lavocedeltrentino.it/?p=399708 Attivo unitario rinnovo CCNL Industria Alimentare e Cooperazione Alimentare

Si è svolto nel pomeriggio di Lunedì 22 maggio 2023 presso la sede Cisl del Trentino in Via Degasperi l’attivo unitario Trentino dei Dirigenti e R.S.U. di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil. Sono intervenuti il Segretario Generale Fai Cisl del Trentino Katia Negri, Il Segretario Generale Flai Cgil Trentino Elisa Cattani, Il Segretario […]

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Attivo unitario rinnovo CCNL Industria Alimentare e Cooperazione Alimentare

Si è svolto nel pomeriggio di Lunedì 22 maggio 2023 presso la sede Cisl del Trentino in Via Degasperi l’attivo unitario Trentino dei Dirigenti e R.S.U. di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil.

Sono intervenuti il Segretario Generale Fai Cisl del Trentino Katia Negri, Il Segretario Generale Flai Cgil Trentino Elisa Cattani, Il Segretario Generale Uila Uil Trento – Verona Daniele Mirandola e il Funzionario Uila del Trentino Fulvio Giaimo. Ha concluso i lavori Marco Gentile della Flai Cgil Nazionale.

Nel corso dei lavori, sono state elette le R.S.U. Fai, Flai e Uila che andranno a rappresentare i lavoratori Trentini del settore nell’assemblea nazionale che si terrà a Roma il 30 e 31 maggio 2023 per licenziare la piattaforma unitaria. Il contratto industria alimentare tutela circa 464 mila lavoratori a livello nazionale. 

In Trentino – hanno precisato i sindacalisti – sono occupati migliaia di lavoratori in questo settore e quindi coinvolti direttamente da questo contratto. La piattaforma presentata contribuirà a darà maggior potere d’acquisto e maggiore conciliazione vita lavoro a migliaia di famiglie Trentine.

In sintesi, l’ipotesi di piattaforma di Fai, Flai e Uila considera i reali progressi delle Aziende del comparto alimentare, l’evoluzione dell’organizzazione del lavoro ma anche l’inflazione che sta colpendo i lavoratori del nostro paese.

Da queste analisi si è convenuto per inserire in piattaforma una richiesta di aumento retributivo di 300 euro medi totali ma, visto che la contrattazione non è solo salario, per offrire una maggiore conciliazione vita lavoro, si richiede una riduzione dell’orario di lavoro a pari condizioni economiche e contributive. “Come si farà la riduzione” – precisano i dirigenti sindacali – dovrà essere concordato con le aziende.

Ovviamente la piattaforma non è concentrata solo sul salario e riduzione di orario, sono stati inseriti molteplici punti che favoriscono ad aumentare la qualità della vita dei lavoratori del comparto alimentare, al ricambio generazionale e alla formazione.

Marco Gentile della Flai Cgil nazionale conclude i lavori con una relazione intensa, non nasconde che questo rinnovo non sarà facile, non lo sarà per le importanti richieste fatte e non lo sarà perché la controparte è costituita da troppe associazioni datoriali che rappresentano il settore.

Non sarà facile, ma se i Lavoratori ci credono anche questo rinnovo potrà essere portato a casa in tempi ragionevoli e ancora una volta possiamo essere un modello per tantissimi Ccnl che si rinnoveranno in seguito.

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Giornata della donna, la Fai Cisl al consorzio «La Trentina». Agricoltura comparto in crescita in Trentino https://www.lavocedeltrentino.it/2023/03/10/giornata-della-donna-la-fai-cisl-al-consorzio-la-trentina-agricoltura-comparto-in-crescita-in-trentino/ Fri, 10 Mar 2023 09:33:09 +0000 https://www.lavocedeltrentino.it/?p=388095 Giornata della donna, la Fai Cisl al consorzio «La Trentina». Agricoltura comparto in crescita in Trentino

Si è svolto a Pietramurata l’evento “Donne e Lavoro: Generare Parità”. Presenti i vertici nazionali e provinciali del Sindacato

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Giornata della donna, la Fai Cisl al consorzio «La Trentina». Agricoltura comparto in crescita in Trentino

In occasione della Giornata Internazionale dei Diritti della Donna, la Fai Cisl Nazionale, di concerto con la Fai Cisl del Trentino, ha organizzato un apprezzato e partecipato evento presso lo stabilimento Valli del Sarca del consorzio La Trentina (Gruppo Melinda), a Pietramurata di Dro.

La location prescelta non è stata casuale: ogni anno infatti i massimi vertici del sindacato nazionale organizzano un evento concomitante alla ricorrenza dell’8 marzo, in un sito produttivo la cui forza lavoro è in maggioranza femminile.

La delegazione romana, guidata dal Segretario Generale Nazionale Onofrio Rota è giunta a Trento già nel primo pomeriggio di martedì 7; oltre al massimo dirigente sindacale erano presenti la Segretaria Nazionale Raffaella Buonaguro, il Segretario Generale Fai Cisl Veneto Andrea Zanin e la ricercatrice Francesca Valente. Ad accoglierli erano presenti il Segretario Generale della Fai Cisl del Trentino Katia Negri ed il Presidente di Terra Viva Trentino Rosario Casillo.

La due giorni si è aperta con la visita, alle celle ipogee di Tassullo, in Val di Non, dove il Consorzio cooperativo ortofrutticolo Melinda mantiene le mele tramite la frigoconservazione, immagazzinando circa 30mila tonnellate di frutta, un decimo della produzione totale annua. All’interno delle cavità naturali, divise in 34 celle e site a quasi 300 metri di profondità, altri marchi enogastronomici quali Cavit e Trentingrana stanno sperimentando la conservazione dei loro prodotti.

I dirigenti sindacali hanno visitato anche la sala di confezionamento mele, in cui sono impiegati 200 dipendenti.

La manifestazione principale, come anticipato, si è però svolta allo stabilimento Valli del Sarca, alla presenza anche dell’Assessore Provinciale all’Agricoltura Giulia Zanotelli, del sindaco di Dro Claudio Mimiola, del Presidente del Consorzio La Trentina Rodolfo Brochetti e del Direttore Generale di Melinda Paolo Gerevini.

L’evento, intitolato “Donne e lavoro: generare parità”, ha visto l’intervento anche di due delegate cisline all’interno del comparto ortofrutta, Florence Offer e Mariarosaria Iavarone. Erano inoltre presenti numerose delegate del settore e tutti i lavoratori dello stabilimento.

“Sostenere la parità di retribuzione, eliminare le molestie sui luoghi di lavoro, promuovere la partecipazione delle donne agli organi decisionali nel mondo del lavoro – ha commentato Onofrio Rota – sono tutti impegni che stanno caratterizzando la buona contrattazione, da affiancare al costante dialogo sociale e a una cultura della parità e del rispetto che deve partire dai linguaggi quotidiani”.

Interessante e preciso anche l’intervento di Katia Negri. “Alla politica provinciale – ha detto la sindacalista – chiediamo una maggiore sinergia per costruire soluzioni concrete come asili aziendali e supporti a chi si prende cura dei carichi familiari.” Il massimo vertice della Fai locale ha portato a conoscenza la platea delle particolarità del contratto di lavoro regionale di primo livello “confezionato a misura delle esigenze particolari di questo comparto, garantendo al personale storico l’obbligo della riassunzione con la suddivisione delle giornate nei momenti di calo lavoro. Negli anni inoltre è stato creato l’ente bilaterale dell’ortofrutta che permette anche l’iscrizione al fondo sanitario.”

Ha poi insistito sulla necessità di salvaguardare lo stabilimento di Pietramuratagarantendo la continuità occupazionale in questa piccola comunità.”

Sono poi stati diffusi durante l’incontro  alcuni dati: nel 2021 la ricchezza generata dall’agricoltura in Trentino Alto Adige è stata di oltre 2 miliardi di euro: il comparto è in crescita ed incide per il 7% sul totale Nord-Italia e 3% sul totale nazionale. Il 52% è rappresentato dai comparti frutticolo (31%) e zootecnia (21%), cui si affiancano le attività secondarie come agriturismi, trasformazione del latte, carne, produzione di energia rinnovabile, vitivinicoltura.

Sempre in regione, è emerso dall’incontro, gli impiegati, quadri e dirigenti in agricoltura incidono per il 4% e nel periodo 2016-21 mostrano una crescita del 19%, più sostenuta rispetto a Nord e Italia (+10% e +6,5%); mentre gli operai sono oltre 56.100, dei quali il 90% a tempo determinato, oltre 30 mila nella Provincia Autonoma di Bolzano e poco più di 26 mila nella Provincia Autonoma di Trento.

Tra gli operai agricoli le donne sono il 30%, in linea più o meno con la tendenza nazionale, ma la loro percentuale scende al 15% tra il personale a tempo indeterminato e sale al 36% tra i lavoratori autonomi. Tendenza confermata anche tra i 29.600 lavoratori agricoli stranieri, che in regione incidono sul totale per il 53%, di cui il 29% donne.

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Fai Cisl Trentino: lavoratori agricoli, scatta l’aumento https://www.lavocedeltrentino.it/2023/02/25/fai-cisl-trentino-lavoratori-agricoli-scatta-laumento/ Sat, 25 Feb 2023 05:54:27 +0000 https://www.lavocedeltrentino.it/?p=385934 Fai Cisl Trentino: lavoratori agricoli, scatta l’aumento

Con il primo gennaio è arrivata la seconda tranche di adeguamento, a giugno ci sarà la terza. A partire da inizio 2023, i lavoratori del comparto agricolo e florovivaistico hanno potuto beneficiare dell’aumento dell’1,2% sulle retribuzioni. L’adeguamento fa seguito a quello applicato a giugno scorso, mediante il quale l’incremento ottenuto era stato del 3%. Un’ultima […]

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Fai Cisl Trentino: lavoratori agricoli, scatta l’aumento

Con il primo gennaio è arrivata la seconda tranche di adeguamento, a giugno ci sarà la terza.

A partire da inizio 2023, i lavoratori del comparto agricolo e florovivaistico hanno potuto beneficiare dell’aumento dell’1,2% sulle retribuzioni. L’adeguamento fa seguito a quello applicato a giugno scorso, mediante il quale l’incremento ottenuto era stato del 3%. Un’ultima tranche sarà invece applicata a partire da giugno di quest’anno, è sarà dello 0,5%.

L’ampliamento della somma, nel suo complesso, tocca quindi il 4,7%, una cifra sicuramente significativa, soprattutto a fronte delle problematiche dovute all’inflazione e al caro vita che ha interessato (e sta interessando) il nostro Paese e la nostra economia.

A tal proposito, le parti si sono impegnate ad incontrarsi a settembre 2023 per comparare le scelte retributive riportate nell’accordo e i dati dell’inflazione reale ed eventualmente definire dei recuperi economici.

L’intesa tra i sindacati dei lavoratori del settore (Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil) e le associazioni datoriali è stata raggiunta a maggio 2022 con validità fino al 31 dicembre 2025, rinnovando il precedente Contratto Collettivo Nazionale scaduto qualche mese prima.

Per quanto riguarda il welfare, si aggiunge un’indennità in favore delle lavoratrici a tempo indeterminato che fruiscono del congedo parentale (ovvero ex astensione obbligatoria dal lavoro); alle prestazioni riconosciute dall’E.B.A.N. alle aziende aventi diritto, si aggiunge una indennità pari al 20% del minimo retributivo della II area, per un massimo di 5 mensilità, in favore delle neomamme.

Tale somma andrà ad integrare l’80% versato dall’INPS. Per le vittime di violenza di genere, l’indennità passa da due a tre mesi. E’ stato poi normato l’istituto delle ferie solidali.

La Fai Cisl Trentino esprime soddisfazione per la celerità nell’aver raggiunto l’intesa, che riporta misure mirate al sostegno dei lavoratori del comparto agricolo, in linea con la situazione economica attuale. Le tabelle retributive aggiornate sono consultabili al seguente link 

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«Tempo Tuta»: via libera al primo accordo in Trentino nell’industria alimentare https://www.lavocedeltrentino.it/2023/02/24/tempo-tuta-via-libera-al-primo-accordo-in-trentino-nellindustria-alimentare/ Fri, 24 Feb 2023 15:33:19 +0000 https://www.lavocedeltrentino.it/?p=385895 «Tempo Tuta»: via libera al primo accordo in Trentino nell’industria alimentare

Raggiunta l’intesa tra i sindacati e la Dr.Shär, Katia Negri: «precedente positivo e apripista»

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«Tempo Tuta»: via libera al primo accordo in Trentino nell’industria alimentare

La Fai Cisl, di concerto con la Flai Cgil, esprime profonda soddisfazione per aver trovato l’accordo con l’azienda Dr. Shär inerente al cosiddetto “tempo – tuta”, ovvero il tempo necessario che ogni dipendente impiega per la vestizione e la svestizione degli indumenti di lavoro obbligatori, ad ogni inizio e fine turno.

L’accordo firmato oggi, venerdì 24 febbraio 2023,  ha infatti sancito il pagamento aggiuntivo di 10 minuti per ogni giornata lavorata (in media 400 euro in più all’anno), il cui corrispettivo verrà erogato ai lavoratori con effetto retroattivo, poiché quanto dovuto sarà riconosciuto a partire dal 1 gennaio 2023.

Lo stabilimento di Borgo Valsugana dell’impresa austriaca di generi alimentari senza glutine, sarà quindi il primo sito produttivo in cui tale integrazione salariale troverà applicazione in Provincia di Trento, sia per i lavoratori dipendenti diretti che per i somministrati.

L’intesa tra le parti è stata una vittoria per la Fai Cisl e per i dipendenti, i quali negli anni scorsi si sono rivolti ad un legale per rivendicare questo loro diritto. Grazie all’azione intrapresa è stato siglato oggi l’accordo.

E’ stato dunque importante, per la buona riuscita della trattativa, l’interessamento diretto della forza lavoro, segnatamente delle Rsu della Fai Cisl Trentino, che con coraggio e determinazione hanno combattuto per quello che ritenevano un loro diritto.

Il “tempo – tuta” è un caposaldo dell’azione sindacale all’interno dell’industria alimentare: «Abbiamo creato un precedente positivo per le lavoratrici ed i lavoratori del comparto – commenta il Segretario Generale della Fai Cisl Trentino Katia Negri (nella foto) – e si auspica che il patto raggiunto in questa circostanza funga da apripista per analoghe soluzioni all’interno di unità produttive che applicano lo stesso contratto». 

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