Arte e Cultura Archivi - La voce del Trentino https://www.lavocedeltrentino.it/category/home/arte-e-cultura/ Quotidiano online indipendente Wed, 04 Sep 2024 15:22:21 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.2 Annullato il concerto di Achille Lauro alla Trentino Music Arena https://www.lavocedeltrentino.it/2024/09/04/annullato-il-concerto-di-achille-lauro-alla-trentino-music-arena/ Wed, 04 Sep 2024 15:22:21 +0000 https://www.lavocedeltrentino.it/?p=478051 Annullato il concerto di Achille Lauro alla Trentino Music Arena

Brutte notizie per i fan di Achille Lauro: come riportato nelle stories del canale Instagram del cantante, il concerto previsto per questo sabato 7 settembre a Trento alla Trentino Music Arena è stato annullato “per motivi tecnico-organizzativi indipendenti dalla volontà dell’artista”. Il concerto, con opening act di La Rua, si sarebbe dovuto svolgere nell’ambito di […]

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Annullato il concerto di Achille Lauro alla Trentino Music Arena

Brutte notizie per i fan di Achille Lauro: come riportato nelle stories del canale Instagram del cantante, il concerto previsto per questo sabato 7 settembre a Trento alla Trentino Music Arena è stato annullato “per motivi tecnico-organizzativi indipendenti dalla volontà dell’artista”.

Il concerto, con opening act di La Rua, si sarebbe dovuto svolgere nell’ambito di “Ragazzi in festa”, la sezione del festival musicale TMA dedicata ai giovanissimi della Generazione Z. Un’iniziativa accolta con grande entusiasmo ma che, purtroppo, non ha ottenuto i risultati sperati.

Già a inizio agosto, infatti, un comunicato sui social annunciava l’annullamento del concerto del 6 settembre, che avrebbe dovuto vedere ospiti sul palco della Trentino Music Arena i Gemelli Diversi, Chiello e Boro Boro.

Al momento, rimane confermata la terza – e ormai unica – data, quella di domenica 8 settembre, che vedrà salire sul palco i The Kolors, band molto amata dai più giovani e vincitrice dell’edizione 2015 del talent show Amici di Maria De Filippi.

Una notizia che lascerà con l’amaro in bocca i fan trentini dell’artista. Achille Lauro, nome d’arte di Lauro De Marinis, è diventato noto al grande pubblico grazie alla sua partecipazione alla 69esima edizione del Festival di Sanremo, nel 2019, collezionando un successo dietro l’altro e conquistando in brevissimo tempo un seguito social di oltre un milione di follower. Per l’estate 2024, l’artista aveva lanciato il tour “A rave before l’Iliade”, che dopo il concerto di Vicenza del 2 settembre sarebbe dovuto approdare qui a Trento.

Un vero peccato per chi attendeva il concerto da tempo e che ora non potrà fare altro che procedere alla richiesta di rimborso del biglietto. A tal proposito, il sito della Trentino Music Arena riporta le seguenti indicazioni: “È possibile richiedere il rimborso del biglietto, entro il 30 settembre, attraverso Ticketone, Vivaticket, Ticketsms e i circuiti e punti vendita utilizzati in fase di acquisto”.

Per maggiori informazioni è possibile consultare anche i siti Centro Culturale Santa Chiara e friendsandpartners.it.

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Arriva PergiNEXT, il festival dei giovani per i giovani https://www.lavocedeltrentino.it/2024/09/04/arriva-perginext-il-festival-dei-giovani-per-i-giovani/ Wed, 04 Sep 2024 10:54:16 +0000 https://www.lavocedeltrentino.it/?p=478004 Arriva PergiNEXT, il festival dei giovani per i giovani

Questo fine settimana, il 6 e il 7 settembre, Pergine Valsugana ospiterà la prima edizione di PergiNEXT, l’iniziativa culturale nata da un’idea della Consulta dei giovani in collaborazione con una pluralità di associazioni attive sul territorio dell’Alta Valsugana e dintorni. Come riportato sul sito dell’APT Valsugana Lagorai, il festival “si pone l’obiettivo di creare un […]

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Arriva PergiNEXT, il festival dei giovani per i giovani

Questo fine settimana, il 6 e il 7 settembre, Pergine Valsugana ospiterà la prima edizione di PergiNEXT, l’iniziativa culturale nata da un’idea della Consulta dei giovani in collaborazione con una pluralità di associazioni attive sul territorio dell’Alta Valsugana e dintorni.

Come riportato sul sito dell’APT Valsugana Lagorai, il festival “si pone l’obiettivo di creare un ambiente dove i giovani possano esplorare nuove idee, scoprire nuove passioni e costruire reti di supporto che li possano accompagnare nel loro percorso di crescita personale e professionale.”

Un ciclo di incontri pensato dai giovani per i giovani che, oltre ad affrontare tematiche di attualità e interesse collettivo, offrirà anche spettacoli, mostre e concerti dal vivo. E lo farà portando a Pergine degli ospiti d’eccezione.

Le danze apriranno ufficialmente alle 17:00 di venerdì 06 settembre presso Viale degli Alpini e il Parco dei Canopi, dove sarà presente anche un punto ristoro.

Il pomeriggio partirà con un incontro incentrato sulle politiche giovanili, per poi proseguire con i talk di ospiti certamente noti al pubblico più giovane e con un ampio seguito sui social. Tra questi, il fisico Luca Romano, noto sui social come amministratore de L’Avvocato dell’Atomo, che terrà un incontro volto a sfatare miti e false credenze sull’energia nucleare.

Seguirà poi un dialogo tra le due divulgatrici e content creator trentine Monica Sperandio e Giulia D’Achille in un talk dedicato alla storia dell’arte dal titolo “Il potere dell’arte: da Monet ai social media”.

Il calendario di appuntamenti si infittisce nella seconda e ultima giornata del festival. Sabato 07 settembre ce ne sarà davvero per tutti i gusti: saranno oltre dieci gli incontri e i talk che toccheranno le tematiche più disparate, dallo sport all’ambientalismo, dall’educazione economica e finanziaria alle potenzialità (e criticità) dei social intese come mezzi di self branding e di informazione.

Tra i numerosi ospiti della giornata, saranno presenti Arianna Montefiori e Massimo Sperandei, della redazione di Pillole di Economia, Davide Zambelli, giovanissimo content creator originario di Pellizzano che con le sue video-ricette ha spopolato sui social, e Francesco Oggiano, giornalista professionista e volto noto di Will Media.

Ogni giornata si concluderà poi con un concerto in cui si esibiranno band del territorio, tra cui Carpa, Degrado da radici e Medaglia. Un festival che porterà una ventata di freschezza in Valsugana e che, si spera, attirerà un nutrito pubblico di giovani – e non solo.

Per non perdere neanche un aggiornamento sul festival, vi invitiamo a consultare il profilo Instagram ufficiale @pergiNEXT.

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Disabilità e concerti: quando per avere i biglietti non basta soltanto un click https://www.lavocedeltrentino.it/2024/09/04/disabilita-e-concerti-quando-per-avere-i-biglietti-non-basta-soltanto-un-click/ Wed, 04 Sep 2024 08:52:50 +0000 https://www.lavocedeltrentino.it/?p=477835 Disabilità e concerti: quando per avere i biglietti non basta soltanto un click

Roberta OfferSi chiama Roberta Offer e nel cassetto ha un sogno: poter assistere al concerto di Renato Zero. A seguito di una poliomielite avuta quando aveva appena dieci mesi e che le ha paralizzato la gamba sinistra, Roberta si trova oggi costretta sulla sedia a rotelle. Questa sua condizione le ha però impedito per il secondo […]

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Disabilità e concerti: quando per avere i biglietti non basta soltanto un click

Roberta Offer

Si chiama Roberta Offer e nel cassetto ha un sogno: poter assistere al concerto di Renato Zero.

A seguito di una poliomielite avuta quando aveva appena dieci mesi e che le ha paralizzato la gamba sinistra, Roberta si trova oggi costretta sulla sedia a rotelle. Questa sua condizione le ha però impedito per il secondo anno di seguito di partecipare al concerto del suo idolo.

“Tutto è iniziato nel 2023 quando, aiutata dall’Agenzia Viaggi di Pergine ho inoltrato la richiesta a Ticket One per avere i biglietti del concerto di Renato Zero che si sarebbe tenuto a Mantova. Per noi disabili la procedura è un po’ più complessa. Dobbiamo infatti fornire al sito i nostri dati e quelli dell’accompagnatore, nonché una copia dei documenti e del certificato di invalidità.

Inizialmente mi viene detto che era tutto a posto e che mi avevano già messo in lista. Nonostante i continui solleciti però, dei biglietti non vi era traccia. Poco tempo dopo però ricevo un’e-mail mi si dice che il posto per me non c’è. Vi lascio immaginare la delusione che ho provato! Oltretutto, dicendomi di essere già in lista, mi avevano pure illusa.”

A giugno 2024 escono le date del nuovo tour di Renato Zero e la signora Roberta scopre che a ottobre vi sarà nuovamente una tappa a Mantova.

“Anche questa volta mi sono subito attivata e con l’appoggio dell’agenzia, ho inoltrato la domanda. Al primo sollecito mi viene detto che sono già stata inserita nella lista d’attesa. Dopo una serie di mail e telefonate da parte degli operatori dell’agenzia, un’operatrice risponde invece che i miei biglietti possono essere confermati anche all’ultimo.

Peccato che l’unica risposta ricevuta alla fine diceva che i posti erano esauriti. Questa volta ci sono rimasta proprio male. Anch’io ho diritto di assistere ai concerti! Inoltre, per il secondo anno di fila ho mandato a terzi i miei documenti recanti anche dati sensibili.

Mi sono subito messa in contatto con il comune di Mantova perché volevo andare a fondo della questione. Mi è stato quindi detto di contattare l’infopoint e il PalaUnical, ma purtroppo nessuno ha saputo darmi una risposta.”

A Roberta i concerti piacciono. Giovedì sera andrà a sentire Umberto Tozzi alla Music Arena e per ottenere il biglietto le è bastato semplicemente effettuare una telefonata e seguire la procedura indicata.

“Qualche anno fa mi era successo un episodio simile nel prenotare i biglietti per il concerto di Antonello Venditti a Marostica.

Aiutata dalla mia amica Rita, avevo telefonato alla Due Punti Eventi per farmi spiegare cosa avrei dovuto fare per garantirmi il posto. L’operatore con cui avevo parlato mi aveva detto esserci ancora disponibilità, ma il giorno dopo mi era stato scritto che, viste le numerose richieste, i biglietti per persone come me erano esauriti. Nonostante avessimo risposto alla mail chiedendo spiegazioni, ad oggi non abbiamo mai ricevuto alcuna risposta.

Purtroppo, temo di essere giunta ad una conclusione: dal momento che noi disabili i biglietti non li paghiamo, la precedenza viene data a chi invece li acquista, indipendentemente dalla cronologia delle richieste.”

Come Roberta, viene da chiedersi chissà quante altre persone si sono trovate in questa situazione.

Ad oggi, purtroppo, non esiste una legge nazionale volta a disciplinare la presenza dei disabili ai concerti e la gestione dei posti loro riservata è affidata all’organizzazione. Spesso però i biglietti vengono venduti da soggetti terzi, per cui se ad una persona pagante basta un click e il codice della carta di credito, per altre è invece l’inizio di un’odissea.

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Trentino Summer Festival: giovedì 5 settembre arriva Umberto Tozzi https://www.lavocedeltrentino.it/2024/09/04/trentino-summer-festival-giovedi-5-settembre-arriva-umberto-tozzi/ Wed, 04 Sep 2024 08:23:34 +0000 https://www.lavocedeltrentino.it/?p=477974 Trentino Summer Festival: giovedì 5 settembre arriva Umberto Tozzi

La leggenda della musica italiana, Umberto Tozzi, sarà protagonista del terzo appuntamento del Trentino Summer Festival 2024, dove la grande musica arriva a Trento e, per la prima volta, alla Trentino Music Arena. Il 5 settembre, Umberto Tozzi, accompagnato da un’orchestra, si presenterà sul palco con “L’Ultima Notte Rosa – The Final Tour”, la tournée […]

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Trentino Summer Festival: giovedì 5 settembre arriva Umberto Tozzi

La leggenda della musica italiana, Umberto Tozzi, sarà protagonista del terzo appuntamento del Trentino Summer Festival 2024, dove la grande musica arriva a Trento e, per la prima volta, alla Trentino Music Arena.

Il 5 settembre, Umberto Tozzi, accompagnato da un’orchestra, si presenterà sul palco con “L’Ultima Notte Rosa – The Final Tour”, la tournée mondiale che segna il suo addio alla scena live.

Un evento imperdibile che promette una serata indimenticabile e un grande Umberto Tozzi che interpreterà i suoi successi più famosi e offrirà al Trentino Summer Festival 2024 un finale esplosivo.

Il Festival ideato da Roland Barbacovi e Alessandro Raffaelli ormai è diventato un appuntamento fisso nell’estate Trentina. 

Il Trento Summer Festival diventa grande e si sposta  per la prima volta presso la Trentino Music Arena a Trento sud, diventando Trentino Summer Festival.

Dopo anni nelle Piazze prestigiose a Trento – Piazza Duomo e Piazza Fiera – il Festival prende al balzo l’opportunità di ingrandirsi e arricchire la programmazione della Music Arena di Trento. L’estate 2024 vede la presenza di tre grandi concerti con:  i Pooh, Fiorella Mannoia e Umberto Tozzi.

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Caravaggismo ed evoluzione estetica tra Rinascimento e Barocco https://www.lavocedeltrentino.it/2024/09/04/caravaggismo-ed-evoluzione-estetica-tra-rinascimento-e-barocco/ Wed, 04 Sep 2024 06:59:42 +0000 https://www.lavocedeltrentino.it/?p=477960 Caravaggismo ed evoluzione estetica tra Rinascimento e Barocco

Ho sempre considerato curiosa la sottolineatura che i seguaci del grande Pietro Longhi, padre della storia dell’arte e dei critici d’arte di quell’estrazione, hanno prodotto sul ruolo di Caravaggio nel panorama del passaggio dai pregevoli rigori del Rinascimento alle aperture del Sei-Settecento. Caravaggio resta un unicum nel suo periodo, e anche un messaggio estetico che […]

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Caravaggismo ed evoluzione estetica tra Rinascimento e Barocco

Ho sempre considerato curiosa la sottolineatura che i seguaci del grande Pietro Longhi, padre della storia dell’arte e dei critici d’arte di quell’estrazione, hanno prodotto sul ruolo di Caravaggio nel panorama del passaggio dai pregevoli rigori del Rinascimento alle aperture del Sei-Settecento.

Caravaggio resta un unicum nel suo periodo, e anche un messaggio estetico che viene capito appieno soprattutto nel Novecento, in presenza delle simili, mutatis mutandis, grandi fratture delle Avanguardie storiche. 

Mi sovviene, con altra specificità, il ruolo che ebbe Andrea Schiavone nel Cinquecento, celebrato scientemente in una grande mostra mondiale (prestiti da tutti i maggiori musei del mondo…) a Palazzo Correr a Venezia nel 2015: se non ci fosse stata questa grande mostra, non sarebbe stato possibile scoprire uno spessore importante del Cinquecento a Venezia.

La pittura originalissima di Andrea Meldola detto Schiavone è, infatti, del tutto fuori dall’eredità di Giovanni Bellini e dalle conseguenti magistralità di Tiziano e Tintoretto e Bassano e Veronese, che peraltro riconoscevano Schiavone esplicitamente come maestro…

Ma se noi lo sfiliamo dalla evoluzione del Rinascimento veneziano, poco cambia. Cosa voglio dire? Che ci sono casi di geni che anticipano vertiginosamente le novità venture, ma che (come Caravaggio e anche Schiavone) non lasciano tracce significative nell’evoluzione estetica coeva.

Avevo studiato, in relazione a Schiavone, Tiziano e gli altri mostri sacri del, diciamo così, Rinascimento veneziano (anche se Venezia non aveva un medioevo cupo da cui risorgere a differenza del resto d’Italia…) e ho capito che cosa veniva riconosciuto a Schiavone: velocità pittorica ed efficacia drammaturgica, accanto ad approssimazioni del disegno che lo connettono alla coeva modernità anti-calligrafica di El Greco.

Parallelamente, ho studiato il supposto caravaggismo di Artemisia Gentileschi, sostenuto da diversi critici a livello puramente verbale e, con assoluta onestà intellettuale, non ne ho trovato sufficienti segni: in quel caso, la storia personale della Gentileschi è sufficiente motivo delle crudezze che la romana rappresenta, e non certamente l’iperrealismo caravaggesco.

E, sul piano pittorico, Artemisia s’inserisce nel main-stream dell’evoluzione verso il Seicento: cioè, nessun uso drammaturgico del chiaroscuro e degli sfondi neri, e un certo manierismo nella definizione di visi e figure, nettamente al di qua del geniale caricaturismo caravaggesco. 

Ribadisco che ho trovato questa quadratura di fronte alla antologica meritoria, di Urbino del 2024 e in corso fino a tutto ottobre, su Federico Barocci. Infatti, Barocci è esattamente l’anello mancante tra il grande Rinascimento e il Barocco, e colma lo iato che porta a Rubens.

Iato che, qualora fosse rimasto, come prima di questo grande contributo scientifico di Palazzo Ducale d’Urbino, lasciava un ambito di indeterminazione sui destini del Seicento, nel quale la sfida di Caravaggio aveva maggiore cittadinanza, pur senza fondare alcuna scuola, aggiungendo al vento di follia seicentesco un ulteriore robusto soffio, come Longhi suggerisce.

Invece, il respiro di Caravaggio non è sulla sua epoca, ma sul Settecento e sull’Ottocento. Con suggestioni rivoluzionarie che operano anche nel Novecento.

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Trentino Music Arena: oltre 3.000 persone per gli «Europe» https://www.lavocedeltrentino.it/2024/09/04/trentino-music-arena-oltre-3-000-persone-per-gli-europe/ Wed, 04 Sep 2024 05:22:22 +0000 https://www.lavocedeltrentino.it/?p=477920 Trentino Music Arena: oltre 3.000 persone per gli «Europe»

Quasi due ore di spettacolo per gli Europe e una scaletta che ha ripercorso i quarant’anni di musica della leggendaria hard rock band svedese. Joey Tempest, John Norum, Mic Michaeli, John Leven e Ian Haugland hanno cavalcato il palco della Trentino Music Arena suonando i loro grandi successi. Sedici i brani in scaletta: On Broken […]

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Trentino Music Arena: oltre 3.000 persone per gli «Europe»

Quasi due ore di spettacolo per gli Europe e una scaletta che ha ripercorso i quarant’anni di musica della leggendaria hard rock band svedese.

Joey Tempest, John Norum, Mic Michaeli, John Leven e Ian Haugland hanno cavalcato il palco della Trentino Music Arena suonando i loro grandi successi.

Sedici i brani in scaletta: On Broken Wings, Rock the Night, Walk the Earth, Scream of Anger, Sign of the Times, Hold Your Head Up, Carrie, War of Kings, Stormwind, Open Your Heart, More Than Meets the Eye, Eden, Ready or not, Superstitious, Cherokee. E naturalmente The Final Countdown. (clicca qui per vedere il video)

Eterogeneo il pubblico proveniente da tutta Italia ma anche da molt stati Europei. Gli appassionati sono arrivati dal Trentino, dall’Alto Adige, dal Veneto, dalla Lombardia, dal Friuli Venezia Giulia. Ma anche da Liguria, Toscana, Emilia Romagna, Lazio, Campania, Abruzzo, Puglia a conferma che la Trentino Music Arena si sta posizionando come “Arena musicale delle Terre Alte”.

Oltre 3000 i biglietti staccati per chi ha voluto fare un tuffo negli anni ’80 e arrivare fino ad oggi a ritmo di hard rock. Alla TMA anche una rappresentanza della Trentino Volley Femminile con il coach Davide Mazzanti.

Il 2023 è stato il quarantesimo anniversario dell’album di debutto degli Europe, celebrato con un tour di diciotto concerti in tutta Europa che si è concluso con due show al London Palladium.

La la band sta girando l’Europa con una serie di nuovi concerti. Lo show di Trento, organizzato dal Centro Servizi Culturali Santa Chiara con la collaborazione di Barley Arts, è stata l‘unica tappa italiana.

Gli Europe hanno segnato la storia di un genere, solo la hit The Final Countdown nel 2022 ha raggiunto il traguardo di un miliardo di visualizzazioni su YouTube.

Ad aprire il concerto gli UNDERTONE e NEREIS, band trentine selezionate dal management degli EUROPE con un contest dedicato che ha coinvolto quasi un centinaio di artisti. (clicca qui per vedere il video di The Final Countdown.)

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La musicalità: talento divino o frutto di esperienza? https://www.lavocedeltrentino.it/2024/09/03/la-musicalita-talento-divino-o-frutto-di-esperienza/ Tue, 03 Sep 2024 13:13:38 +0000 https://www.lavocedeltrentino.it/?p=477788 La musicalità: talento divino o frutto di esperienza?

“La musicalità è parte della vita delle persone: a volte è percepita come innata, altre come frutto di una conoscenza acquisita. Ma perché viviamo, creiamo e interagiamo con la musica in modi diversi? Cosa influenza le variazioni nell’abilità ritmica, nel piacere e nelle emozioni che proviamo quando ascoltiamo musica?” Giovedì 5 settembre alle 18 al […]

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La musicalità: talento divino o frutto di esperienza?

“La musicalità è parte della vita delle persone: a volte è percepita come innata, altre come frutto di una conoscenza acquisita. Ma perché viviamo, creiamo e interagiamo con la musica in modi diversi? Cosa influenza le variazioni nell’abilità ritmica, nel piacere e nelle emozioni che proviamo quando ascoltiamo musica?”

Giovedì 5 settembre alle 18 al MUSE la neuroscienziata americana Reyna Gordon e il ricercatore Giacomo Bignardi approfondiranno le basi genomiche della musicalità e gli effetti sulla salute e il benessere delle persone.

Un incontro, promosso in collaborazione con il CIMeC – Centro Interdipartimentale Mente/Cervello dell’Università di Trento, per scoprire come scienziate e scienziati misurano la musicalità e le sue correlazioni con le variazioni genetiche.

Negli ultimi anni le conoscenze sui meccanismi comportamentali e neurali che supportano le capacità ritmiche umane si sono evolute notevolmente, “catturando” l’attenzione di team multidisciplinari di esperte/i in genetica, cognizione musicale, biologia evolutiva, musicologia e neuroscienze che stanno studiando come i tratti ritmici si siano evoluti negli esseri umani e se il muoversi a ritmo abbia firma nel genoma umano.

A parlare delle frontiere di ricerca in questo campo e dei metodi avanzati di analisi genomica dell’Associazione Genome-Wide (GWAS), arriveranno a Trento due tra i massimi specialisti del settore:

Reyna Gordon

Professoressa associata presso la Vanderbilt University Medical Center, USA, nonchè ricercatrice al Vanderbilt Genetics Institute e co-presidentessa presso il Musicality Genomics Consortium.

Giacomo Bignardi

Dottorando presso l’Istituto Max Planck per la psicolinguistica a Nijmegen, nei Paesi Bassi e presso la Max Planck School of Cognition di Lipsia, Germania. Inoltre, è membro del Musicality Genomics Consortium.

L’ingresso è gratuito con prenotazione su Ticketlandia.

L’evento verrà registrato e poi caricato sul canale YouTube del MUSE nei giorni successivi

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Il dopo 8 settembre 1943 in Trentino https://www.lavocedeltrentino.it/2024/09/03/il-dopo-8-settembre-1943-in-trentino/ Tue, 03 Sep 2024 10:23:46 +0000 https://www.lavocedeltrentino.it/?p=477744 Il dopo 8 settembre 1943 in Trentino

Dopo l’8 settembre 1943 quello che è oggi il Trentino e l’ ‘ Alto Adige, nonchè l’ attuale provincia di Belluno, fece parte della “zona di operazione delle Prealpi” (Alpenvorland) e venne posta sotto il comando militare del Gauleiter di Innsbruck, Franz Hofer. A differenza che nella zona di Belluno, nel Feltrino e nel Vicentino, […]

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Il dopo 8 settembre 1943 in Trentino

Dopo l’8 settembre 1943 quello che è oggi il Trentino e l’ ‘ Alto Adige, nonchè l’ attuale provincia di Belluno, fece parte della “zona di operazione delle Prealpi” (Alpenvorland) e venne posta sotto il comando militare del Gauleiter di Innsbruck, Franz Hofer.

A differenza che nella zona di Belluno, nel Feltrino e nel Vicentino, che ebbero una storia del tutto diversa, i nazisti attuarono una politica prudente basata su alcuni semplici caposaldi: proibizione in Trentino e in Alto Adige delle organizzazioni fasciste, chiusura delle loro sedi, divieto alle milizie repubblichine di oltrepassare i confini della attuale regione – che, quindi, venne di fatto, anzi manu militari, sottratta alla sovranità della neocostituita Repubblica di Salò -, leva obbligatoria dei giovani trentini e altoatesini in un corpo militare con compiti però esclusivamente di sicurezza – un plotone di essi venne attaccato a Roma in via Rasella, provocando la rappresaglia tedesca ben nota -, mantenimento dei rifornimenti alimentari alla popolazione, ancorchè razionati, nomina a capo della amministrazione civile quale Prefetto dell’ avv. Adolfo de Bertolini, figura liberale ed antifascista di Trento cui va il merito di avere attutito gli effetti dell’ occupazione tedesca in regione, assieme al Colonnello dei Carabinieri Michele de Finis, mantenuto nella carica.

La costruzione polico-militare anzidetta di fatto impedì il sorgere di un movimento di resistenza armata organizzata come nel resto del Nord Italia, essendo assente la principale spinta data dalla necessità politica di scontrarsi con le forze repubblichine, di fatto estromesse dal territorio trentino.

Questa particolarità è stata acutamente messa in luce dallo storico prof. Vincenzo Calì (*) (in atti della conferenza tenuta a Riva del Garda il 9 maggio 1994, sul tema: “La Resistenza in una provincia di confine”) il quale ha poi osservato che solo dall’ estate 1944 la resistenza trentina ebbe a formarsi nella esclusiva ottica della guerra di liberazione dal tedesco invasore, e solo di riflesso contro il fascismo di fatto non più esistente da tempo in Trentino.

Ma l’operazione politica sopra accennata produsse altri più rilevanti effetti, non solo riconducibili alla sola dimensione militare, e cioè all’esigenza di garantire la sicurezza del Brennero come via di rifornimento al fronte italico. In realtà i nazisti miravano probabilmente a porre i fondamenti politici e amministrativi di una futura  completa annessione del Trentino al Reich.

L’incontro del Gauleiter Hofer subito dopo l’8 settembre 43 con l’amministrazione trentina di allora, doveva lasciare ai trentini l’ illusione di una sorta di “autonomia” all’interno del Terzo Reich.

L’evento, anche se la questione è dibattuta, fu comunque accolto favorevolmente dall’opinione pubblica trentina (**) ( così Giuseppe Ferrandi, “Resistenza armata e resistenza civile, riflessioni sul caso trentino” in “Archivio Trentino di Storia Contemporanea” 1. – 1995 ).

Sul punto non è da dimenticare che i trentini avevano conosciuto l’Italia dopo la Prima Guerra mondiale unicamente attraverso l’ esperienza dei legionari fiumani e poi con l’ amministrazione fascista, realtà queste quanto più distanti dal carattere e dai sentimenti della popolazione trentina. Esperienza dunque mai decollata appieno in Trentino ed ancor meno in Alto Adige, con l’ eccezione delle zone metropolitane di Bolzano e Merano,

Non vi è quindi da stupirsi che la proposta di Hofer apparisse loro come un vero e proprio ritorno ai tempi dell’Impero Austroungarico, pur sempre ben visto dalla popolazione ed avversato a suo tempo unicamente per motivi ideologici solo dalla minoranza progressista benestante delle città.

Con questa operazione politica le autorità germaniche riuscirono con astuzia a neutralizzare ogni ostilità concreta nella maggioranza della popolazione, che fino giugno 1944 rimase indifferente sia all’ occupazione, sia agli sparuti ed esigui gruppi partigiani, i quali sul piano militare ebbero effetti pressochè nulli ad onta del contributo di sangue profuso.

Per contro l’atteggiamento della popolazione durante l’occupazione tedesca e la limitata autonomia amminstrativa sopra accennata, con il passare del tempo e con l’ intensificarsi della pressione alleata con i bombardamenti a tappeto nei fondovalle, mutò da indifferenza ad insofferenza, non tanto, o solo di riflesso, verso l’ invasore tedesco, quanto contro gli effetti della guerra stessa.

La paura e la fame, ma anche la furbizia, diedero occasione a saccheggi di strutture e depositi lesionati dai bombardamenti e non più presidiati dai militari tedeschi, alimentando accaparramenti, fenomeni di borsa nera e traffico di armi e materiale esplodente da parte di molti profittatori, di cui è esistente tutt’ oggi ampia traccia e documentazione negli archivi dei Tribunali di Trento e Rovereto.

Le zone più interessate senz’ altro furono il basso Sarca, il roveretano e i fondovalle perginese e di Trento ed a poco servirono i presidi locali delle amministrazioni comunali e dei Carabinieri.

Man mano che divenne chiaro che la sorte del conflitto andava verso la direzione ben nota, si ebbero finalmente anche episodi insurrezionali di limitata consistenza in concomitanza con l’ arrivo delle truppe alleate, anche se vi furono in precedenza autentici episodi di valore partigiano quali quelli del battaglione “Gherlenda”in Valsugana tra cui spiccano le due donne medaglie d’oro Ancilla Marighetto “Ora” e Clorinda Menguzzato “Veglia”. E la Valsugana fu teatro non casuale, in quanto in diretto contatto con il Veneto rimasto fuori dalla costruzione politco-geografica dell’ Alpenvorland e soggetto all’ autorità di Salò

In questo quadro poco noto ed ancor meno raccontato è interessante invece osservare che la costruzione degasperiana dell’ autonomia trentina non sarebbe dunque una novità e trae elementi di continuità con quella imposta dall’ occupante tedesco, e prima ancora con quella concessa dall’ impero Austroungarico, e di ciò è doveroso fare ampia e meditata riflessione.

a cura di Stefano Sforzellini – Trento

(*) cfr atti della conferenza tenuta a Riva del Garda il 9 maggio 1994, sul tema: “La Resistenza in una provincia di confine”.
(**)  -Giuseppe Ferrandi, “Resistenza armata e resistenza civile, riflessioni sul caso trentino” in “Archivio Trentino di Storia Contemporanea” 1. – 1995

Per chi volesse approfondire:
– “La resistenza, la popolazione, la memoria ” in Questo Trentino, 13 ottobre 2001
-“Ribelli di confine – la Resistenza in Trentino” in Questo Trentino, 13 ottobre 2001

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«Poplar festival» dal 12 di settembre a Trento https://www.lavocedeltrentino.it/2024/09/03/poplar-festival-dal-12-di-settembre-a-trento/ Tue, 03 Sep 2024 05:02:01 +0000 https://www.lavocedeltrentino.it/?p=477705 «Poplar festival» dal 12 di settembre a Trento

Mancano solo 10 giorni a Poplar, il festival che andrà in scena dal 12 al 15 di settembre. Due le novità assolute di quest’anno: un secondo palco sul Doss Trento e la possibilità di campeggiare a un passo dai laghi di Lamar. Un viaggio iniziato nel 2017, un appuntamento che è diventato a place to […]

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«Poplar festival» dal 12 di settembre a Trento

Mancano solo 10 giorni a Poplar, il festival che andrà in scena dal 12 al 15 di settembre.

Due le novità assolute di quest’anno: un secondo palco sul Doss Trento e la possibilità di campeggiare a un passo dai laghi di Lamar.

Un viaggio iniziato nel 2017, un appuntamento che è diventato a place to be per gli appassionati da ogni parte d’Italia e che attrae più del 50% del pubblico da fuori regione.

Si conferma anche l’appuntamento con la rassegna culturale gratuita Poplar CULT!, che si svolgerà durante i pomeriggi del Festival a Piedicastello.

Il programma completo dei talk, dei workshop e delle mostre è stato svelato ieri durante la conferenza stampa ufficiale del Festival, rivelando una programmazione trasversale e carica di sperimentazione.

Per quattro giorni, Piedicastello e il Doss Trento saranno un’oasi in cui respirare aria pulita e scoprire un mondo senza confini e geografie. (clicca qui per vedere tutte le notizie e la logistica)

ECCO IL PROGRAMMA COMPLETO DI POPLAR, DAL 12 AL 15 SETTEMBRE SUL DOSS TRENTO

CONCERTI

YUNG LEAN (SE) / APPARAT (DE) / MOUNT KIMBIE (UK) / VIAGRA BOYS (SE) / FULMINACCI 

ELE A / I HATE MY VILLAGE / JERSEY / KID YUGI / LAILA AL HABASH / LOS BITCHOS (UK) / MARCO CASTELLO / OKGIORGIO / SOFIA KOURTESIS (PE/DE) / YĪN YĪN (NL) 

AURORO BOREALO / EVISSIMAX / EV (UK) / FAT DOG (UK) / FELIX LALÙ / FUERA / IRBIS / LAMBRINI GIRLS (UK) / LIGHT WHALES / PUFULETI / SXRRXWLAND / VISCONTI / WHITEMARY / ZIMMER90 (DE) / HRTBRKR 

ALTEA / ANNA AND VULKAN / ATARDE / CHEYENNE / EMILIO PARANOICO / EMMA / FACCIANUVOLA / GIOVANNI TI AMO / HÅN / LAMANTE / LEEVIO / POST SWAG 2002 / TU SABES 

POPLAR CULT!

ALICE VALERIA OLIVERI / ANDREAS FERNANDEZ / BROCCHI SUI BLOCCHI / CHI HA PAURA DEL BUIO? / DANIELE ZINNIDARIA BIGNARDI / DARIO FALCINIDAVIDE ZAMBELLI / EDOARDO CAMURRI / EDOARDO VITALE / EDO MASSA / EMILIO PARANOICO / ENRICO MENSA (ENKK) / ETEROBASICHEFELIX LALÚ / GIULIA TORELLI / I DIARI DEI BAMBINI / IL DECENNIO BREVE / IRENE SOAVE / JACOPO IANNUZZI / JACOPO VENEZIANI / JUTA / LIVIA SATRIANO / LUDOVICO TERSIGNI / MARCO CASTELLOMARCO PERTILE / MARIA CAFAGNA / MICA MACHO / PAOLO TURRINI / RANDA GHAZY / SARAH MAZZETTI / SOFIA FARINA / THE PASSENGER / VITA LENTA /

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Mostre: Federico Barocci detto «il Fiori» riconquista Urbino https://www.lavocedeltrentino.it/2024/09/02/mostre-federico-barocci-detto-il-fiori-riconquista-urbino/ Mon, 02 Sep 2024 05:45:17 +0000 https://www.lavocedeltrentino.it/?p=477501 Mostre: Federico Barocci detto «il Fiori» riconquista Urbino

Federico Barocci detto il Fiori (Urbino, 1528/1535 – Urbino, 30 settembre 1612) è tornato a casa, a Urbino, fino al 6 ottobre 2024 presso il Palazzo Ducale. Davvero una bellissima sorpresa la sua mostra antologica alla Galleria Nazionale delle Marche, Palazzo Ducale di Urbino. Avevo già notato la qualità pittorica sublime di Barocci un pezzo […]

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Mostre: Federico Barocci detto «il Fiori» riconquista Urbino

Federico Barocci detto il Fiori (Urbino, 1528/1535 – Urbino, 30 settembre 1612) è tornato a casa, a Urbino, fino al 6 ottobre 2024 presso il Palazzo Ducale.

Davvero una bellissima sorpresa la sua mostra antologica alla Galleria Nazionale delle Marche, Palazzo Ducale di Urbino. Avevo già notato la qualità pittorica sublime di Barocci un pezzo qua un pezzo là, un’opera al Museo degli Uffizi a Firenze, un’altra al Prado, poi all’Accademia di S. Luca a Roma, alla Galleria Borghese, al Louvre, e così avanti, un pò in tutti i più importanti musei del mondo: dunque è stata un’esperienza diffusa e ripetuta, ma, per la distribuzione dei suoi lavori in mezzo mondo, mi era sfuggita la sua cifra, importantissima eredità storica, di una mano che ha congiunto con magistralità sonante il 500 al 600, illustrando con la pittura il recupero del controllo dell’Uomo sul mondo e l’inizio dell’espressività sbrigliata, coraggiosa e originale del Barocco.

Da quando Longhi ha beatificato Caravaggio, sono tutti a cercare i collegamenti tra il lombardo e i grandi di precedente gloria, anche quando non c’entrano proprio niente, come Artemisia Gentileschi o appunto Barocci.

Caravaggio è stato un sorprendente unicum, rivoluzione oppure no lo dirà la storia ulteriore. E grazie Longhi, per averci fatto soffermare su quel gaglioffo iracondo e sulle sue intuizioni dirompenti, che oggi sappiamo valutare ma che all’epoca gridavano allo scandalo, allo stravagante e un poco pure al cupo della morte prima dell’estrema unzione.

Senza di lui, o, meglio, senza la scoperta dello storico dell’arte per eccellenza, dal XV al XVII l’arte scorrerebbe in continuità, salvo poi rivedere tutto alla luce (il buio) che la fotografia fa calare sulla pittura dalla seconda metà del XIX, che apre a tutti i caravaggismi rivoluzionari possibili immaginabili.

Se escludiamo un attimo Caravaggio e la sua clamorosa sottolineatura nella storia dell’arte, scopriamo i grandi profili dei personaggi che passo passo ci portano da Raffaello a Rubens e poi oltre, fino allo shock della tecnologia dell’ottica fotografica.

Mi viene da dire che la scuola degli storichetti dell’arte che si è generata dall’insegnamento del grande Longhi ha fatto purtroppo male all’estetica, a ricercare l’oggi post-rivoluzionario nello ieri, a cercare segnali di destrutturazione nel tempo che fu.

Ecco allora la grande utilità di questa antologica: svelare connessioni importantissime in serena successione storica per quella parte dell’estetica del XV e XVI secolo che guardava verso la modernità del XVII e che ancor’oggi riconosciamo con il rispetto di una paternità attiva, quella dell’Umanesimo e della sua apoteosi in Leonardo da Vinci, Michelangelo Buonarroti e Raffaello Sanzio fino all’apice di Rubens e Guido Reni.

A osservare il percorso, presi dal vortice, non mancano Giorgione e Correggio, le cose e la luce, insomma. Ma ad accogliere Barocci alla fine del suo clamoroso percorso di vita e arte è proprio lui, il vero, grande emblema del Seicento: Pietro Paolo Rubens. Meglio chiamarlo in italiano, perché malgrado il coraggio nordeuropeo dalle Fiandre e dalla Germania, dei protestanti, Rubens è pieno di Italia, di Genova e Roma, di Venezia e Firenze. E di Barocci.

Ma cosa porta Barocci a Rubens? Gli porta la somma del Rinascimento italiano e gli apre le porte del Barocco: col disegno gli digerisce Raffaello e Leonardo da Vinci, tra la grande qualità raffaellesca del tratto e la pregevole concezione volumetrica e geometrica; con gli sfumati, che solo Leonardo padroneggiava altrettanto, dona trascendenza alle belle figure; con la forza del movimento michelangiolesco inizia a concepire una superiore movenza della forma, quella del 600 appunto. Il tutto in assoluta eccellenza esecutiva. Maniera?

Ma non scherziamo…! L’effetto antologico della grandiosa qualità barocciana ne fa una pietra miliare, anche grazie all’inserimento educatissimo dei particolari, che solo Giorgione aveva avuto il coraggio di rappresentare così e che lui, invece che ribadirli come didascalie pittoriche, usa per dare senso ulteriore e comparare spirito con materia. Così Barocci impara dal veneto gli sfondi ambientati, che per lui, poco mobile perché malato, coincidono spesso con il palazzo Ducale di Urbino, sua città e nido.

Da Correggio e Guercino gli arriva la luce, che però lui modera con sapienza per lasciare il passo alla moltiplicazione del senso semiologico dell’opera, ricca come solo in Tintoretto prima di lui.

E Caravaggio? Semplicemente assente.

Barocci è urbinate, è malato, e il suo cosmopolitismo artistico è figlio di enorme classe individuale e di una completa capacità di respiro del suo tempo. Per lui la qualità della pittura è una condizione indiscutibile. Non è come Orazio Gentileschi che ogni tanto si abbandona ad approssimazioni, pur condividendo l’eredità raffaelliana.

Barocci mette in campo il suo respiro affannoso per estrarre l’ossigeno che produce un’arte che non può proprio essere definita di maniera, come andava in quegli anni. Questa bellissima antologica, infatti, fa giustizia: Barocci è il coronamento del Rinascimento e l’apertura del coraggio seicentesco, che è Pietro Paolo Rubens, mentre Caravaggio fa il matto.

È un paradosso, ma la decontestualizzazione napoleonica con lo spoglio delle chiese, dona un rilievo non architettonico all’arte pittorica e in particolare ai soggetti sacri che l’urbinate Federico realizza. Giusto vederli fuori dal loro contesto? In un certo senso possiamo dire di sì, perché l’arte pittorica ben presto si distaccherà dai luoghi e invece creerà luoghi: la fotografia non perdona… Però, spero proprio che qualcuno ci proponga non alternative informali di realtà virtuale per le nostre estasi, ma ambientazioni delle opere d’arte sacra in quei contesti violentati dalla rivoluzione giacobina e dall’anticlericalismo politico-filosofico di Napoleone e oltre: vorrei tanto capirne il progetto di trascendenza, osservando con il visore ad alta definizione le pale d’altare di Federico Barocci sui loro altari, nel clima di quel ‘500 profondo e di quel ‘600 vorticoso, di Riforma e di Controriforma, con il calvinismo che aveva aperto porte e finestre e tutto calcolava…

Una prefigurazione di cui devo ringraziare questa mostra e i suoi curatori, Luigi Gallo e Annamaria Ambrosini Massari.

A cura di Sergio Bevilacqua 

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