Il Comodino
Nazismo Magico: il soprannaturale nel Terzo Reich tra Lupi Mannari e SS

Esiste, nella storia del Nazismo, un aspetto poco conosciuto e che ha dello sbalorditivo.
Ci volevano le 600 pagine di libro scritto dal professore della Stetson University (tra le migliori al modo) Eric Kurlander “I mostri di Hitler” (ed. Mondadori,2018), per fare luce sullo spazio mistico di cui erano infarciti i fondatori divenuti in seguito i principali gerarchi del partito Nazista.
Diciamo subito che il libro è talmente accurato e interessante che per riassumerne con dovizia già solo i punti di interesse più salienti ci vorrebbero decine e decine di pagine, perché i punti di maggior interesse sono presenti pressoché in ogni pagina.
Si pensi solo che le note e la bibliografia occupano più di 200 pagine, Kurlander quindi non ha tirato ad indovinare o proporre supposizioni, ha fatto una ricerca storica rigorosa come poche per un libro anche divulgativo.
Ma il libro non deve spaventare, perché scorre bene e si legge a bocca aperta, sbalorditi nell’apprendere la messe di presunte sette esoteriche tedesche a cui – si legge – facevano capo fondatori, membri e leader del partito Nazista.
Kurlander, ad esempio, ci spiega che il fondatore delle SS Heinrich Himmler “oltre che di paganesimo nordico e culti orientali lesse anche molto nell’ambito delle Scienze di Confine” (le scienze di confine sono quelle che si pongono ai limiti delle scienze accademiche), e consultò testi di astrologia, ipnosi, spiritismo e telepatia, e varie monografie sull’uso del pendolo.
Himmler – si apprende – studiò inoltre la trasmigrazione delle anime ed era fermamente convinto che fosse possibile comunicare con i morti.
Era affascinato dalla massoneria e dalla storia degli Ordini Segreti cui si ispirò nell’ideazione dell’Ordine Nero: le SS.
Ma quello che più colpisce è che nell’immaginario di Himmler rientrava anche una cieca passione per i Licantropi, letteralmente Uomini-Lupo o lupi mannari.
Passione non solo di Himmler, come vedremo più avanti, perché va premesso che nel paganesimo tedesco i Lupi Mannari erano visti in un ruolo perlopiù positivo.
Le credenze, infatti, raccontano di creature leggendarie che facevano compagnia ai viandanti la sera e proteggevano le abitazioni dei contadini dai tanti lupi (quelli veri) dimoranti dei boschi, specialmente in Westfalia e nell’Est della Prussia.
Abbiamo detto che Himmler non era il solo appassionato di Licantropi; nel 1923 in risposta all’occupazione francese della Ruhr, venne creata da tale Fritz Kloppe un’organizzazione paramilitare tedesca denominata Wehrwolf che tradotto vuol dire il Licantropo o Lupo Mannaro.
Organizzazione questa che cacciava le sue vittime nel buio della notte, e lo facevano perché ritenevano che nelle loro vene pulsasse il sangue nordico e di conseguenza non potevano vivere senza combattere.
Kloppe era fermamente convinto che “solo a noi Lupi mannari sarà dato di chiamare, chiarire e plasmare i pilastri della fede del tempo che verrà…” parole d’ispirazione per Hitler, solo che al posto dei lupi mannari usava il termine “nazisti”.
Kloppe istituì anche una divisione la “Jung-Wehrwolf” diretta ai minori di 17 anni il cui simbolo era la Testa di Morto.
Simbolo in seguito fatto proprio dalle SS.
L’alto gerarca delle SS Herman Wirth era appassionato studioso di Atlantide e scriveva sull’Ariosofia, un movimento religioso fondato agli inizi del Novecento che si proponeva di approfondire la conoscenza degli ariani;
E a proposito di SS e Wehrwolf, altro loro esponente di spicco nonché comandante della Polizia di Berlino era Wolf-Heinrich von Helldorff già leader dei Wehrwolf-licantropi così come Ernst Roehm, il fondatore delle Camicie Brune, la più importante forza paramilitare nazista, ed entrambi erano immersi nelle dottrine popolari esoteriche.
E, scrive Kurlander nel libro, bisogna tenere a mente che migliaia di Lupi Mannari e membri di altri gruppi esoterici vennero arruolati nelle Camicie Brune denominate anche Truppe d’Assalto (SA) per poi essere assorbite nelle SS, dopo che quest’ultime ne avevano soppresso (fisicamente) i vertici, Rohem compreso, durante la famigerata “notte dei lunghi coltelli”.
Altro importante movimento collocato tra quelli ispiratori nella fondazione del Nazismo erano gli Artamani, un’organizzazione razzista imperialista fondata nel 1924 da Willibald Hentschel e Georg Kenstler (in seguito divenuto nazista) un emigrato di etnia tedesca che veniva dalla Transilvania, la terra di Dracula, e transilvano era anche Hermann Oberth, grande appassionato di occultismo e futuro pioniere del programma missilistico nazista, nonché collocato tra i massimi vertici degli Artamani.
Scopo degli Artamani – si legge – era quello di ristabilire la superiorità razziale e territoriale nella Germania e nell’Europa orientale per mezzo della conquista di spazio vitale, in pratica il disegno di Hitler.
In quattro anni dalla Fondazione gli Artamani avevano raggiunto quasi duemila affiliati, che diffusero preconcetti esoterici e ideali ariosofici che avrebbero definito le concezioni della razza e dello spazio vitale proprie dei nazisti.
Gli Artamani puntavano alla creazione di “una comunità di giovani uomini e donne dotati di una coscienza razziale che aspirasse a liberarsi dell’insalubre, deleteria e superficiale vita cittadina, per abbracciare uno stile di vita sano, duro, ma all’insegna della natura delle campagne”, con ogni mezzo.
Aborrivano alcolici e nicotina e tutto ciò che non contribuiva ad un sano sviluppo della mente e del corpo.
Usavano le antiche Rune germaniche come simboli e portavano in processione la Svastica, sacro simbolo del Sole, poi simbolo germanico della Natura Divina e della purezza del sangue e dello spirito dei Tedeschi.
Riunivano in un unico pacchetto di ideali antislavismo, anticristianesimo e xenofobia anti-polacca, antisemitismo radicale e mettevano costantemente in guardia gli adepti e chi li ascoltava dai rischi dell’incrocio tra le razze, visto come tentativo di attaccare e sopprimere l’esistenza pura dell’uomo nordico.
Gli Artamani furono la piattaforma alla quale si ispirarono i principi fondamentali della fede nazionalsocialista e i fondamenti organizzativi del lavoro della colonizzazione dell’Est Europa.
Himmler pare fosse un fervente adepto degli Artamani tanto che ne divenne, a metà degli anni Venti, uno dei loro principali capi in Baviera.
Proprio in Baviera Himmler conobbe, a quanto si legge, tra le fila degli Artamani, molti futuri alti gerarchi nazisti, tra cui: il teorico del Nazismo e futuro spietato ministro dei Territori Occupati Alfred Rosenberg, l’alto funzionario delle SS Wolfram Sievers, il capo della Gioventù Hitleriana Baldur von Schirach, che introdusse le Rune degli Artamani nelle cerimonie della Hitlerjunged, Rudolf Hoess che Himmler avrebbe in seguito nominato comandante SS ad Auschwitz, e molti altri.
Il numero due del Nazismo, quel Rudolf Hess, che compirà il misterioso volo in Inghilterra nel 1941, appassionato di astrologia e occultismo, faceva parte, come altri di cui sopra, della setta mistica dell’Ordine del Nuovo Tempio.
Attraverso gli Artamani Himmler conobbe Walter Darré capo dell’Ufficio Centrale della Razza e del reinsediamento.
Darrè, considerato un precursore e promotore dell’agricoltura biodinamica e dei movimenti ecologici, era ben inserito nel contesto esoterico tedesco ed era un fanatico delle opere di Antroposofia di Rudolf Steiner.
Per Darrè i tedeschi avrebbero dovuto ripudiare il Cristianesimo in virtù dell’incapacità di riconoscere il sangue e la razza e aderire solo a quei miti trasmessi dal saggio al credente che hanno mantenuto desta la fede originaria del mito nordico.
Man mano che cresceva il partito Nazista esso inglobava la quasi totalità dei membri delle sette esoteriche più importanti, come la Thule, il Wehrwolf e gli Artamani.
Già da giovanissimo – si legge – Hitler nutriva una profonda ammirazione nei confronti della mitologia norrena e del folklore germanico a cui si ispiravano alcune opere di Wagner, venne inoltre a contatto con le teorie sulla razza e con la demagogia antisemita di Georg von Schoenerer e della società esoterica “Guido von List”, intitolata ad uno dei massimi ispiratori del nazismo, morto nel 1919, che Hitler definì uno dei più grandi tedeschi di tutti i tempi.
Si sarebbe quindi formato nella sua mente il dualismo manicheo di biondi e bruni, eroi e sotto-uomini, ariani e inferiori, un dualismo ben descritto in una tra le pubblicazione che più lo appassionavano, la rivista esoterico-nazionalista Ostara, fondata nel 1905 dall’occultista Lanz von Liebenfels.
Nella biblioteca personale del Fuehrer, scoperta dagli americani nel 1945 in una miniera, si legge dai rapporti che quasi non c’erano volumi di teoria politica o di filosofia, ma moltissimi volumi su Wotan (Odino) e le divinità della mitologia tedesca, sui simboli magici, sull’occulto, sulla medicina popolare, cure miracolose, cucina vegetariana e diete speciali.
Questa è solo una minuscola parte della miniera d’oro di informazioni storiche anche inedite del libro di Kurlander, perché per riassumerlo ci vorrebbero settimane, e nel libro si trova di tutto: dalle società per la navigazione spaziale, a laboratori per produrre armi segrete come i dischi volanti a levitazione magnetica, il raggio della morte, alla Bomba Atomica.
A questo proposito il libro spiega come dopo la distruzione dei serbatoi e dei rifornimenti di acqua pesante, necessaria alla lavorazione della Bomba Atomica, il progetto fu abbandonato da Hitler maggiormente orientato allo sviluppo dei primi aviogetti in servizio operativo al mondo, quei Messerschmitt 262 costruiti nelle gallerie del Garda, ed in particolare a Torbole.
Nel libro si narra anche di Ghiaccio Cosmico, di spedizioni per la ricerca dell’eredità ancestrale e per la ricerca della conoscenza sull’elettricità degli antichi popoli nordici; si narra di partigiani vampiri e soldati immortali, streghe, maghi al servizio di Hitler e tanto altro, tutto con il massimo rigore scientifico.
Ma chi limita il Nazismo ad una mera banda di pazzi fanatici deve tenere conto che avevano una loro religione ed una loro crociata, tutte cose presenti sia nel passato che attuali.
Di più, i Nazisti accanto alla presa di potere reale si erano impadroniti delle coscienze dei tedeschi, manipolando mentalmente milioni di cittadini, che come ipnotizzati avevano seguito Hitler fino alla Caduta degli Dei, titolo dell’opera di Wagner che tanto piaceva al Fuehrer.
Una cosa risalta agli occhi infine, Hitler, tra tutti i potenti gerarchi che lo circon, era il meno fanatico di occultismo, scienze esoteriche e magie varie.
Il libro sarà presente in redazione dietro richiesta come materiale in visione.
A cura di Mario Garavelli
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