Pista Ciclabile della Valsugana – Valbrenta: prosegue la chiusura con pesanti danni al cicloturismo

La ciclopista della Valsugana o del Brenta come viene comunemente chiamata rimane chiusa.

Una situazione che se vogliamo ha dell’incredibile considerano l’importanza che ricopre essendo di fatto il collegamento ciclabile Monaco – Venezia. A questo si aggiunge un danno economico pesantissimo per il cicloturismo trentino oltre che a quello veneto.

L’ordinanza di chiusura disposta dal comune di Enego risale al 24 gennaio 2024 a seguito di eventi franosi nel tratto compreso tra Primolano e Cornale, nello specifico in località Piovega di Sotto.

Pubblicità

La nostra testata si era già occupata della questione (QUI link: Pista Ciclabile della Valsugana – Valbrenta chiusa da gennaio 2024 – La voce del Trentino).

Nel mese di luglio anche la politica locale si è mossa, il Partito Democratico della Valsugana e Tesino guidato dal segretario Claudio Voltolini ha promosso una manifestazione presso il Bici Grill di Tezze situato nel tratto trentino e successivamente presso il ristorante Cornale di Cismon del Grappa nel tratto veneto per chiedere interventi tempestivi alla Provincia Autonoma di Trento utilizzano il Fondo dei Comuni confinanti istituito nel 2010 che prevede la possibilità di finanziare progetti di interesse con le regioni confinanti allo scopo di favorire uno sviluppo coeso tra territori, in questo caso il Comune di Engeo è tra i soggetti cui potrebbe beneficiare di tale fondo.

Successivamente è stata depositato un ordine del giorno da parte  degli esponenti del Partito Democratico Trentino in consiglio Provinciale Paolo Zanella,  Michela Parolari  e Paola Demagri per Casa.Auronomia.Eu rivolto al Presidente del Consiglio provinciale trentino Claudio Soini per richiedere  di interfacciarsi con il Comune di Enego e la Regione Veneto per una sollecita riapertura e di portare al Comitato paritetico per la gestione dell’intesa per il Fondo Comuni confinanti la proposta di dedicare delle risorse alla messa in sicurezza definitiva di quel tratto di ciclabile. La spesa ipotizzata è di circa 300 mila euro.

Pubblicità

Ordine del giorno che è stato recentemente bocciato dalla Giunta Provinciale Trentina che ha scatenato l’ ira del Partito Democratico Valsuganotto che ha annunciato di proseguire con iniziative fino a quando non sarà trovata una soluzione al problema.

Lo scorso anno i passaggi registrati dal conta bici di Tezze di Grigno in entrambe le direzioni tra Veneto e Trentino furono 106.432 di cui il 10% rappresentato dai pedoni con un incremento del 2% rispetto all’anno precedente. 

Per far fronte alla chiusura l’alternativa è l’utilizzo  del treno della Valsugana nel tratto Primolano –  Valstagna che può caricare fino a 32 biciclette in estate, un numero alquanto insufficiente, in alternativa il giro della Rocca Primolano – Arsié – Cismon che presenta anche esso problematiche per frane oltre a non essere alla portata di tutti.

Alcuni cicloturisti ignorano il divieto oltrepassano le barriere mettendo in pericolo la propria incolumità e quella degli altri.

Molti di questi (per la maggior parte stranieri) scoprono infastiditi della chiusura arrivando nel tratto interessato come ci ha spiegato Tomas Voltolini titolare della società di noleggio biciclette Valsugana Rent Bike che dal 2012 lavora sulla Pista Ciclabile della Valsugana con 5 punti noleggio biciclette sparsi da San Cristoforo a Bassano del Grappa. (QUI link video)

La settimana di ferragosto è arrivata e con essa di prevedono disagi e malumori per una situazione che si protrae da mesi in attesa che la politica si decida ad intervenire su una delle ciclovie più importanti e trafficate d’Europa, a dirlo sono i numeri. 

Pubblicità

Pubblicità