Guai seri per gli astronauti bloccati nello spazio. Ma la Nasa ha un piano

Una su duecentosettanta.

Questo è quanto ha indicato la Nasa come teorica proiezione di perdita dell’equipaggio per un soggiorno di 210 giorni a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (ISS).

Il linguaggio tecnico è riferito alla probabilità di riportare a casa vivi gli astronauti Butch Wilmore e Suni Williams, e lo ha riportato la Nasa in una conferenza stampa lo scorso 14 agosto.

I due astronauti sono attualmente bloccati a bordo della stazione spaziale internazionale, dove hanno trovato altri sette colleghi già in orbita da tempo.

Partiti il 5 giugno con la nuova navicella spaziale Starliner di Boeing la missione prevedeva un breve soggiorno a bordo dell’ISS per certificare il nuovo velivolo spaziale.

Una missione di soli 8 giorni, purtroppo cinque propulsori hanno iniziato ad avere problemi di malfunzionamento dovuti all’elio gassoso che li mantiene pressurizzati.

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A causa di ciò la missione di 8 giorni si è ora protratta per più di 8 settimane e almeno finché la Nasa e la Boeing non trovino una valida soluzione per salvarli.

La corsa contro il tempo sembra dovuta ad un problema di batterie dello Starliner, in quanto progettate per mantenere l’alimentazione per soli 45 giorni, e l’allungarsi della missione comporta che ora succhiano energia dall’ISS, ma sembra non ne sia rimasta molta.

Qual è il piano?

La Nasa sta prendendo in considerazione di far tornare lo Starliner vuoto in modo da non incrementare le probabilità di insuccesso, ed inviare una navicella SpaceX la cui missione -con quattro astronauti- era comunque prevista per settembre con durata sino a febbraio.

L’idea è di modificare l’equipaggio da quattro a due; rimarrebbero così due posti vuoti per portare a casa Williams e Wilmar al termine della missione, nel febbraio prossimo.

Incrociamo le dita.

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